Capitolo 8
POST HARRY
Cerco di farmi aria, sventolarmi con il palmo della mano, ma ogni minuto che passa sento le gocce di sudore colarmi persino giù dagli occhi.
Mi scollo via Paige dalle ginocchia e la faccio allontanare via da me. Porca puttana, è così appiccicosa e insopportabile. Continua a seguirmi in ogni posto.
Per non parlare di Katherine e Alayna, Cristo Dio, le loro risate mi sfondano i timpani e con tutta la vodka che ho bevuto mi rende difficile vedere bene. Per fortuna che non ho preso la macchina questa sera, non sarei riuscito a guidare in queste condizioni.
E questo è decisamente l'ultimo posto in cui vorrei trovarmi.
"Chi cazzo era quella tipa?" Chiese Paige.
"Una mia amica." Quasi sussurrò il ragazzo seduto a pochi centimetri da me. Credo sia il barista.
Sento Niall ridere alle mie spalle. "Bhe.. dai, non era male però. Aveva un culo e cazzo-"
Il barista si alza in piedi e Niall smette di parlare "Okay ora smettetela!"
"Ehi, amico, stai calmo !" Intervengo io, prima che qui scoppi una rissa per colpa di quella fottuta suora di clausura.
"Non la conoscete neanche-" Cerca di giustificarsi il barista.
Risi dicendo "E per fortuna!"
Le sue guance si infuocarono quando tutto il gruppo scoppia a ridere. Paige mi offre un altro drink e io accetto volentieri. Sarà il quarto di questa serata. Il barista gita i tacchi e si allontananò tra la gente ubriaca. Poverino, non aveva più nulla da ridire.
"Sta sera siete tutti così ridiroli e noiosi, cazzo. Vado a fare un giro." Dico alzandomi dallo sgabello senza cadere. Sentì la mano di Paige prendermi la maglietta e tirarmela per impedirmi di andare via, ma la ignorai.
Vedevo tutto molto offuscato e barcollai fino all'uscita della confraternita.
POST HELEN
Non so come ho fatto ad uscire da quel posto infernale ma c'è l'ho fatta. Cercai di camminare più lentamente, visto che il fiatone comincia a farsi sentire.
Mi voltai indietro e fui così sollevata di non vedere nessuno alle mie spalle.
Mandai un messaggio a Jenie e per non farla preoccupare le dissi che sarei tornata a casa da sola.
Sono così stupida, avrei dovuto chiamare la polizia la prima volta che iniziò tutto. Mi ha sempre minacciato dicendo che se fossi andata a riferire tutto, avrebbe rovinato la mia vita.
Come se non fosse già rovinata adesso.
Mio fratello è la persona più importante della mia vita, se gli succedesse qualcosa per colpa mia non me lo perdonerei mai.
E poi, in ogni caso, Carter sa nascondersi bene. Se la polizia lo scoprisse, scapperebbe sicuramente via. Lo conosco fin troppo bene, ormai è da più di un anno che questa storia va avanti.
Si approffittava di me. Si divertiva, nei primi tempi diceva addirittura che mi amava. Ero come.. una specie di sfogo per lui.
Mi asciugai le lacrime che non mi ero neanche accorta stessero scendendo. I piedi cominciano a farmi male e decisi di sedermi su una panchina sotto un salice piangente. Le foglie scendono giù dai rami lentamente, ed è così bello vedere che questo albero è resistito a tutta la bufera dell'inverno che c'è stato.
Simboleggia un pò anche me.
Tolsi la sporcizzia che c'è attaccata alla panchina e mi stendo, raccogliendo le gambe fino al petto per non sentire freddo.
Non sembrò funzionare molto, ma meglio che niente.
Chiusi gli occhi e un venticello freddo mi fece venire la pelle d'oca, però era rilassante.
Sentì improvvisamente delle foglie scricchiolare, come se qualcuno stesse calpestando il terreno.
Spero solo non sia lui.
Vorrei tanto alzarmi e controllare, ma non c'è la faccio, sono così stanca..
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Survive [hs]
Fanfiction"I mostri non vivono sotto al tuo letto, ma gridano nella tua testa." Lei, non può amare. Lui, non vuole amare. Troppi segreti. Troppe delusioni. Un passato da scoprire Un vuoto da riempire. Lei Helen Amy White. Lui Harry Edward Styles.