Capitolo 20

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Capitolo 20

Rimasi immobile. Sembravo così stupida.

"Allora? Sto aspettando" Disse.

Dovrei dirgli la verità?

"I-io.." mi morsi l'interno della guancia, non riuscivo a trovare le parole giuste "Stavo passando di qui e-"

"Mi stavi spiando per caso?" Le sue guance erano arrossate. Lo guardai senza rispondergli, mi sentivo terribilmente in imbarazzo. "Ahh, lascia perdere."

Detto questo mi passò davanti, schivandomi e lo vidi allontanarsi velocemente.

Quando ormai era abbastanza lontano, cominciai a camminare.

Guardai i miei piedi e riuscivo a intravedere delle cicatrici ai margini della caviglia. Abbassai la manica del giubbino per coprirmi le mani che ormai sono gelate. Non mi stupirei se le dita cominciassero a diventare blu.

Harry mi aveva scoperto in pieno e io non ero nemmeno riuscita a giustificarmi. In quel momento sentì il rumore di una macchina vicina, e quando alzai lo sguardo dai miei polsi, la riconobbi subito.

Harry abbassò il finestrino.

Rise, scuotendo la testa. Ha già cambiato umore. "Mi stai seguendo, per caso?"

"Sto andando a casa." Continuai a camminare.

"Vuoi che ti accompagni?" 

"Sei ubriaco?" Mi accertai. Se Carter non mi aveva visto uscere dalla confraternita devo fare il più presto possibile per arrivare a casa.

"No, non ho toccato alcol questa sera." Mi aprì la portiera della macchina e acconsentì a salire.

"Non è il mio lavoro il mio lavoro." Disse Harry, dopo qualche secondo di silenzio fra di noi.

"Cosa?"

"Vendere droga." Cercò di spiegarsi, aveva capito benissimo che io lo avevo visto. 

"Oh.." Non so cos'altro dire. Guardai fuori dal finestrino. "E tu.. fai uso di quelle-"

"No assolutamente!" Disse disgustato. Subito dopo cercò di cambiare discorso. "Le hai questa volta le chiavi? Sai, non vorrei che tu rimanessi chiusa fuori di casa un'altra volta." 

Rise prendendomi in giro.

"Sì, ce le ho."

Harry si morse un labbro inferiore, per trattenere le risate, e io alzai gli occhi al cielo.

"Fa' pure, ridi." Dissi.

"Non c'è assolutamente niente di divertente in questo." Cercava di nascondere il suo sorrisetto, ma fallì inutilmente.

Mi girai guardandolo in faccia "Che cosa vuoi da me si può sapere?"

"Niente.." Divenne immediatamente serio. "Mi piace stare con te." Sembrava sincero.

"Bhe a me no." Dissi sapendo di star mentendo. A Harry sembrava divertire questa cosa. "Sei irritante."

"È divertente, Helen." Vidi le fossette spuntargli sulle guance e se continua così gli scoppierà la faccia.

Incrociai le braccia al petto rimanendo in silenzio.

È lunatico, cambia espressione da un momento all'altro. Presi un respiro quando finalmente rimase zitto.

Vedo con la coda dell'occhio che Harry mi guarda, mentre fa un sorrisetto.

Appoggiai la testa contro il sedile della macchina, la musica degli ColdyPlay che trasmettono per radio in questo momento, è rilassante. Vidi i lampioni da fuori, illuminarsi leggermente per poi spegnersi piano piano, e improvvisamente diventare tutto completamente buio.


Quando lentamente aprii gli occhi, la mia stanza era tutta illuminata, e mi ci volle un secondo per capire che avevo dormito per molto tempo.

Mi alzai dal letto, infilandomi le ciabatte calde. Aspetta, cosa? Perché sono nella mia stanza?

Sentì il cuore battere forte, e per un attimo avevo veramente creduto di non essere sola.

Ma quando mi guardai attorno per mia fortuna, non c'era nessuno.

La mia testa ruotò verso il comodino di fianco a me. Mi fermai a guardare un piccolo foglietto stropicciato, appoggiato sopra uno dei miei tanti romanzi che stavo leggendo.

Lo aprì lentamente, e la grande scrittura è incisa sopra in un modo strano, ma ordinato. I miei occhi si mossero leggendo cosa c'era scritto.

Ti sei addormentata nella mia macchina. Fa' in modo che questa cosa non succeda mai più.
Harry




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