Capitolo 28
Non posso più scappare dalla mia mente, i miei pensieri. Ora non so più come guardare il mondo. È tutto troppo scuro e profondo. Non riesco più a piangere, il sangue sostituiva le lacrime e cominciavo ad avere attacchi d'ansia.
Voglio andare via. Voglio essere felice.
Non fermarti, non volarti, guarda sempre avanti, i momenti che hai alle spalle, sono ormai distanti.
Fuggi da questi sguardi.
Scappa dai fantasmi che sanno dove trovarti.
La sua mano prese il mio braccio, e mi voltò con forza. Un sorriso maligno era dipinto sulle sue labbra, e i suoi occhi mi terrorizzavano. Erano così rossi che la pupilla era quasi inesistente.
Tentai di indietreggiare ma non potei farlo.
"Dove credi di andare, piccolina?" Mi sussurrò all'orecchio.
Il suo sguardo scuro guizzò sul mio petto e appoffitanto dell'altezza, ebbe la possibilità di concentrarsi sulla mia leggera scollatura nel vestito.
I suoi occhi scrutarono la mia figura e i miei polsi, iniziarono ad indolenzirsi a quella presa ferrea.
"Lasciami andare!" Gridai il più forte possibile.
"Chiudi quella tua fottuta bocca, Helen!" L'aria quasi mi mancò quando Carter con un colpo secco, premette il suo corpo contro il mio, facendomi sbattere contro il muro.
Il suo tocco caldo scese lungo la mia schiena, e la sua mano mi toccò il fondoschiena stringendolo saldamente.
Sentì il suo petto vibrare contro il mio, quando rise "Ci divertiremo, fidati."
Rabbrividì alle sue parole, dopo quello che precedentemente mi aveva fatto e avevo visto fare a quella povera ragazza, non potevo stare tranquilla.
"È morta?" Chiesi, balbettando.
"Chi?"
"La ragazza" Non proseguì, lui capì subito di cosa stavo parlando.
"Era così ingenua. Senza rancori.. mi piaceva" Sorrise. Stese la mano sul mio viso, accarezzandomi con rudezza uno zigomo.
Il mio labbro inferiore cominciò a tremare. "Sei un mostro!"
Allontanai la sua fredda mano dal mio volto.
Improvvisamente Carter iniziò a camminare, tirandomi dietro con lui, senza che io potessi protestare. Cercai di divincolarmi.
"Lasciami." Mi dimentai "Lasciami andare! Sei un'assassino!" Questa volta urlai forte.
Lui si girò di colpo e mi prese per i capelli, tappandomi la bocca.
Ero terrorizzata a quello che mi avrebbe potuto fare. Cercai ripetutamente di opprirmi, ma era tutto inutile.
Camminammo per quelle che sembrarono ore, e sentivo ormai le mie gambe farsi deboli, avrei ceduto.
La strada sfaltata era lontana, e c'eravamo addentrati in un bosco. Gli alberi ci coprivano la visuale, fino a quando non arrivammo davanti ad una casa. Da lontano sembrava piccola, come nei film horror.
E questa cosa non era rassicurante.
Quando ci fummo davanti, cercò le chiavi nelle tasche.
"Non dirò nulla, te lo giuro." Lo supplicai, ma inutilmente "Solo.. lasciami andare."
Non volevo entrare lì dentro.
Carter ignorò la mia richiesta e continuò a cercare il buco della serratura, non visibile ai nostri occhi per la profondità della notte.
Vidi la luce della luna per l'ultimo momento, quando poi mi spinse con rudezza dentro la sua villa e chiuse la porta alle sue spalle.
Mi accasciai a terra, divincolandomi dalla sua stretta.
"Ti prego.." cercai di rimanere seduta, ma lui era troppo forte.
"Basta!" Scattò. Sollevandomi da terra.
Era ubriaco, si capiva dalla voce.
Mi trascinò dietro di lui mentre camminava lungo un piccolo e stretto corridoio.
Nulla era visibile, era tutto nero, che mi impediva di vedere dove mi stava portando.
"Cosa vuoi farmi?" Balbettai impaurita.
"Ancora non l'hai capito?" Chiese divertito.
Il mio corpo avrebbe potuto giacere in un questa struttura, e solo al pensiero mi fece rabbrividire.
Mentre Carter cercava di aprire una piccola porta mi vennero in mente le peggiori cose.
Quando poi, riuscì ad aprirla, mi fece strisciare fino a quando non ci fui entrata. E subito dopo, lui chiuse la porta andandosene.
Ero completamente al buio, sembrava non esserci nemmeno una finestra in questa stanza e c'era una puzza terribile.
Molto probabilmente anche Jenie si trovava in questa casa.
Zayn mi avrebbe chiamato, quando si sarebbe svegliato non vedendomi nel mio letto.
Harry mi avrebbe cercato.
Harry.
Lui si era accorto di quello che stava succedendo.
Tra queste silenziose mura c'ero io. Mi sentivo così piccola e persa. Nessuno mi avrebbe cercato.
Ero in trappola. Chiunque mi sarebbe venuto a cercare non mi avrebbe trovata.
Ero all'inferno, e questa volta, nessuno avrebbe potuto a salvarmi.
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ASPETTATE IL PROSSIMO CAPITOLO CON MOOOLTA ANSIA
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Survive [hs]
Fanfiction"I mostri non vivono sotto al tuo letto, ma gridano nella tua testa." Lei, non può amare. Lui, non vuole amare. Troppi segreti. Troppe delusioni. Un passato da scoprire Un vuoto da riempire. Lei Helen Amy White. Lui Harry Edward Styles.