Capitolo 26

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Capitolo 26

POST HARRY

"No, vi prego. Non sparate!" L'uomo di una certa età, alzò le mani davanti a noi, implorandoci e facendo cadere per terra i pacchetti di sigarette, che teneva fra le mani.

"Sta zitto, porca puttana!" Gli urlai contro, mandando un occhiata al mio collega Liam, sperando si sbrigi.

"Non ho niente, ve lo giuro" Il signiore continuò a blaterare e mi stava danto sui nervi.

"Tenga chiusa quella sua cazzo di bocca, prima che faccio saltare in aria questo lurido posto!" Alzai la pistola, in modo che fosse a pochi centimentri dalla sua tempia.

Vidi Liam, continuare a cercare tra i cassetti, per poi arrivare alla cassa principale. Siamo entrambi coperti con il cappuccio e una maschera nera per non farci riconoscere.

"Non c'è niente, Harry" Liam continuò a guardare velocemente fra gli scaffali.

"Ve lo detto, io-"

"Sta zitto!"

L'uomo sobbalzò, quando feci partire una pallottola che molto sfortunatamente, non andò a colpire la sua testa ma uno degli armadi, in fondo alla stanza.

Un enorme tonfo si sentì, a causa dei pacchi che si ribaltarono per terra, e il rumore della pallottola si espanse per tutto il negozio.

Avevo appena fatto un enorme cazzata.

"Andiamo, cazzo, prima che questo bastardo chiami la polizia!" Disse Liam, cominciando a correre verso l'usita.

Mandai un ultima occhiata al signiore che era sempre rimasto immobile, con le mani alzate, prima raggiungere la porta di sicurezza e uscire.

Corremmo velocemente fino al parcheggio.

"Te l'avevo detto che non c'era un cazzo lì dentro." Liam iniziò urlarmi contro facendo aumentare il mio nervosismo. "Ora chiamerà la polizia e saremo fottuti!"

"Sta' zitto." 

Liam sbuffò e si passò una mano fra i capelli, era impaurito e nervoso. Questo era l'ultimo lavoro che mi avevano assegnato. Mancava una settimana alla fine di gennaio e poi avrei chiuso per sempre con tutto questo.

Lo salutai di fretta, presi il casco della mia moto e sgattaiolai via fino a quando non fui abbastanza lontano.

E' da una settimana che non vedo Helen, quando se n'è andata da casa mia non ho fatto nient'altro per il resto della giornata.

L'ho guardata per pochi minuti fuori dalla finestra della mia camera, dietro alla fioce luce dell'alba.

Non so cosa mi sia successo quella mattina, i miei nervi non sono riusciti a controllarsi. Niall. Porca puttana, avevo bisogno di dargli una sistemata da anni a quel coglione.

Quando ho visto che aveva alzato le mani contro di lei, non sono riuscito fermarmi.

Può picchiarmi a sangue, sbattermi la testa contro il muro e aprirmela in due, ma lei no. Non deve sfiorarla neanche con un singolo dito.

Se alzi le mani contro una donna non sei un uomo. Una persona che fa cose del genere è disgustoso.

E' difficile da ammettere perfino a me stesso ma.. mi manca. Non mi ero mai sentito così. Ho continuamente bisogno di stare con lei, è l'unica persona che riesce a farmi star bene.

Prima che potessi fermarmi, curvai a destra per un vicolo stretto e fermai la moto davanti alla sua casa.

Mi verrà in mente qualche scusa geniale, come faccio ogni singola volta.. spero. Suonai al campanello, ma come era solito fare in questa casa, nessuno venne ad aprirmi.

Scavalcai il cancelletto e aprì la porta di scatto, senza chiedere il permesso.

"Ma porca puttana!" Zayn si alzò all'improvviso dal divano e per mia fortuna, indossava i boxer.

Una ragazza dai lunghi capelli biondi, era stesa sul divano, e si coprì immediatamente il corpo con i cuscini. Vidi le sue guance infiammarsi dalla vergogna.

Cercai in tutti i modi di non scoppiare a ridere. Era una situazione alquanto imbarazzante.

"Che cazzo ci fai qui?" Urlò Zayn, e io non potei fare a meno di ridacchiare.

"Scusa amico" Mi morsi l'interno della guancia "Stavo solo cercando Helen."

"Helen?" La ragazza intervenne "Chi cazzo è questa Helen?!"

Rimasi a bocca spalancata.

"È mia sorella" Zayn era innervosito. La ragazza non sembrò credergli e prese la maglietta caduta per terra. "Cosa stai facendo?" Chiese Zayn incredulo.

Si guardarono per mezzo secondo, la ragazza si infilò gli stivali proseguendo decisa verso la porta.

Anche sta volta avevo combinato un bel casino.

"Aspetta!" Urlò Zayn ma ormai era già uscita fuori dalla porta. Mi mandò immediatamente un occhiata diabolica, mentre cercavo di non ridere.

Alzò gli occhi al cielo e sbuffò buttandosi a peso morto sul divano. Non credo gli interessi molto di quella ragazza, altimenti gli avrebbe corso pregandola di restare.

"Comunque Helen è uscita un ora fa" Disse tranquillamente.

"Cosa?" Spalancai gli occhi.

"Perché t'interessa?" Mi chiese alzando un sopracciglio e prendendo il telecomando della televisione.

"Non mi interessa" Cercai di dimostrare il contrario. 

"Invece sì altrimenti, non saresti qui adesso." Aveva ragione.

Dopo pochi secondi di silenzio, Zayn spostò gli occhi dallo schermo del televisore e mi guardò  "Hai perso la testa per mia sorella, Styles?"

"No!" Dissi di scatto, senza neanche pensarci. Zayn sapeva che non era la verità. Che stupido.. ma chi voglio prendere in giro?  "Beh.. non lo so nemmeno io."

"Se devi solo farla soffrire lasciala stare. Non abbiamo avuto una vita facile e l'ultima cosa che voglio è vedere mia sorella stare male per te."

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Sentì delle voci chiamarmi in lontananza, appena tolsi il casco, e scesi dalla moto.

Mi portai i capelli indietro, togliendomeli dal viso, vedendo Paige in lontananza seduta sul bordo della piscina.

Vicino a lei c'era Niall e questo non fece altro che innervosirmi. Ha anche il coraggio di farsi vedere in giro quel bastardo?

"Harry!" L'urlo di Paige mi fece sobbalzare e alzai gli occhi al cielo, disgustato, quando vedi che stava correndo verso di me. Farei qualsiasi cosa per non farla avvicinare.

I miei occhi però si spostarono, guardando in un altra direzione.

Sentì la voce allegra di Paige dietro di me, le sue mani mi presero per le spalle. Cominciando a trascinarmi via, ma io rimasi neutro osservando quello che stava succedendo davanti a me.

Vicino all'entrata del bar, una scena sconvolgente mi fece rimanere immobile, sconvolto.

Un uomo si avvicinò a una ragazza e la spinse contro il muro, con tutta la forza possibile.

Gli colpi la nuca subito dopo, facendoli fuoriuscire dalla bocca un grumulo di sangue. Il corpo inerte della ragazza cadde per terra.

Da dietro quella figura, vidi Helen. Mi stava guardando e i suoi occhi erano colmi di lacrime. Cosa ci faceva lì?

Sembrava volesse farmi capire qualcosa ma poi, si girò e la vidi scomparire dietro una folla immensa di persone.

Improvvisamente sentii il vuoto attorno a me, il silenzio, e per un attimo ho proprio creduto che tutto questo fosse solo un brutto, fastidioso e orribile incubo.

Survive [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora