Capitolo 10: Una notte fredda
Hank si appoggia alla sua macchina mentre osserva la polizia che esce dall'edificio con una serie di persone in manette. Il freddo era calato insieme al sole rendendo la serata abbastanza fredda: Era arrivato il momento di andare a casa.
Connor è intento a giocherellare con la sua moneta mentre osserva i criminali che vengono caricati sul furgone: era un altro piccolo gruppo di anti-androidi in possesso di armi della polizia. Mentre si passa la moneta da una mano all'altra pensa che le indagini non sono dalla sua parte anche se questo non gli ha impedito di risolvere il caso, ma non c'è nulla di incriminante da analizzare come androidi o qualsiasi altra cosa tecnologica.
Questo lo sta irritando parecchio: qualcuno è a capo di questa cosa e sapeva delle sue indagini. Se potesse sondare la memoria degli umani morti avrebbe potuto capire qualche ma sa benissimo che è una cosa impossibile. Non si era mai sentito così inutile.
Hank borbotta.
"Posso provare ad indovinare a cosa stai pensando? Se indovino smetterai di giocare con quella cazzo di monetina."
Connor alza lo sguardo e lo guarda.
"E' di nuovo per [T/N]"
Connor prende la monetina a mezz'aria e se la mette in tasca, Hank aveva in parte ragione, perciò si merita un po' di tranquillità senza che lui giocherelli con la moneta tutta la sera. Hank scuote la testa.
"Starà bene, odio Gavin ma sono sicuro che lei riesca a gestirlo più di me." Dice Hank.
Connor questo già lo sapeva. La cosa che lo preoccupava di più era la tua missione di pattuglia e capiva di essere più utile a questa indagine, ma avrebbe preferito essere di pattuglia con te, guarda il furgone della polizia che si allontana. La situazione sta sfuggendo di mano, gli androidi ed i loro simpatizzanti vengono assaliti più che mai.
Gli aggressori hanno le armi per attaccare, e tu sei a guardia del loro punto di rifornimento.
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"Perciò com'è lavorare con Hank e con il pezzo di plastica?" Ti chiede Gavin di punto in bianco.
Alzi gli occhi preparandoti a questa serata terribile: Non solo devi sopportare la sua presenza ma, nonostante fosse ancora estate, fa freddo e questo non lo trovi troppo strano visti i cambiamenti climatici. Siete sul tetto di un edificio ad osservare l'entrata del magazzino e ieri non avevate parlato molto per via delle preparazioni da finire. Ti stringi nella tua giacca della polizia e fai le spallucce.
"Bello." Dici. Il fatto che Gavin chiami Connor "pezzo di plastica" ti da veramente molto fastidio ma non hai voglia di discuterci.
"Dai! Dimmi qualcosa di più, già stare di pattuglia è fottutamente noioso."
Anche questo è vero. Dopo che le leggi a favore degli androidi erano state approvate, la maggior parte di loro addetti alla sicurezza del magazzino erano in sciopero, perciò la sicurezza non è così efficiente. Tieni sotto controllo i monitor delle telecamere: Nessun movimento... per ora. Forse è semplicemente colpa della noia, ma hai veramente voglia di fare due chiacchiere.
"Va bene." Sospiri. "Parliamo."
"Com'è lavorare con il pezzo di plastica?" Ripete.
"Stai parlando di Connor? È grandioso." Dici. "La persona migliore con cui io abbia mai lavorato."
Gavin aggrotta la fronte. "È un'androide, non sta semplicemente seguendo la sua programmazione?"
"Beh, non so se tu ne sia a conoscenza ma ormai esiste la devianza."
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Imparare ad essere umani
FanfictionCOMPLETA Gli androidi hanno vinto la loro libertà e Connor non prende più ordine dalla Cyberlife. Libero di fare ciò che vuole, resta al Dipartimento di Polizia di Detroit. L'essere un deviante è ancora un concetto nuovo per lui, e dopo averti incon...