Capitolo 14: Conseguenze

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Capitolo 14: Conseguenze


E' strano, ti svegli notando che il tuo corpo è tutto intorpidito e vedi Connor sdraiato al tuo fianco. Sta ancora dormendo? Ha gli occhi chiusi e respira lentamente. Sì, è nel suo stato di riposo, però non sembra un sonno tranquillo. La sua faccia ha una smorfia d'ansia e il suo corpo è teso. Provi a muoverti, ma un dolore improvviso ti colpisce allo stomaco e fai un gemito di dolore.

Guardi  in basso e noti la tua ferita e tutto il sangue attorno: non sei a casa, anzi sei in un posto buio e sconosciuto. Chiudi gli occhi con rimorso e ti ricordi: Detroit è ancora sotto attacco.

Connor viene svegliato dal tuo gemito di dolore e ti aiuta a sederti contro una parete. I suoi occhi scansionano il tuo corpo e lo vedi visibilmente sollevato.

"Le tue condizioni sono abbastanza stabili da permettermi di spostarti." Dice. "Posso portarti fino al nascondiglio."

Sbircia con cautela fuori dalla finestra del ristorante, noti che i suoi vestiti sono sporchi di terra e del tuo sangue. I suoi capelli, normalmente immacolati, gli cadono a ciuffi disordinati sulla fronte. E' più distrutto di quanto tu l'abbia mai visto. Prendi il terminale in modo da non rendere vani tutti i tuoi sforzi.

"La maggior parte delle rappresaglie sembra essersi conclusa, dovremmo muoverci."

Connor torna da te e gli avvolgi le braccia intorno al collo. Lui ti solleva e si dirige verso la porta sul retro, è silenzioso, ma sai che è sull'orlo di una crisi di nervi. Lo shock dell'averti visto morente per strada non sembra essergli passato anzi sembra nervoso e continua a guardare in tutte le direzioni. Tu fai un gemito sentendo il dolore delle tue ferite.

"Scusami, se ti fa così tanto male potremmo-"

"No... farà male anche dopo, dovremmo sbrigarci ad andare al nascondiglio."

Connor annuisce e si rimette in cammino, fa appena due passi prima di fermarsi con aria preoccupata.

"Il nascondiglio..." Mormora"Hank mi ha appena risposto, dice che è stato compromesso, lui e gli altri poliziotti sono stati inseguiti per strada."

Sussulti "Stanno bene?"

"Sì, sono vicino al paradiso degli androidi, Hank ha detto di incontrarci lì."

Connor si ferma mentre i suoi occhi guardano assenti per terra "Ha detto che sarà una visione inquietante..."

-

Arrivate nella strada principale, quando vedi quello che è stato lasciato indietro dagli attacchi ti stringi di più a Connor seppellendo la tua faccia sul suo petto. Ci sono persone distese per terra, paramedici che corrono da una parte all'altra e la polizia tenta di ristabilire l'ordine. Connor ti stringe più stretto il che lo fa sentire meglio nonostante il caos.

Arrivate al nascondiglio che è stato messo sotto sicurezza dal DPD, ovviamente vi riconoscono e, notando le tue condizioni, vi lasciano subito passare. Connor ti appoggia vicino ad un'ambulanza in modo che le tue ferite possano essere trattate in maniera appropriata.

Connor guarda verso l'ingresso principale del paradiso e nota Hank, in piedi con un'espressione addolorata. Prima ti aveva parafrasato il suo messaggio: "qui è tutto fottuto...". Aveva scritto questo in realtà. Uno spesso muro di mattoni gli nasconde dalla vista questa cosa terribile.

Connor si avvicina lentamente ad Hank ed una volta arrivato vicino all'entrata capisce il perché della sua espressione.

Dozzine, forse anche centinaia, di cadaveri di androidi che giacciono per terra. Il loro sangue blu sparso a pozze sull'erba e sulla strada ed i poliziotti stanno cercando di aiutare gli androidi sopravvissuti all'assalto.

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