Capitolo 19: Limitazioni

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Capitolo 19: Limitazioni

Connor esita. Vedendo le torture alle quali sono stati sottoposti gli altri androidi si sente il petto rigonfiarsi di panico. Se non fosse diventato un deviante non avrebbe saputo cosa significava provare compassione, ma comunque una delle sue copie devianti era responsabile di queste crudeltà, e tutto questo lo disturba.

Prende un respiro profondo cercando di calmarsi, cercando di sotterrare le sue preoccupazioni. Ci sono cose più importanti da fare.

Guarda tutti i computer sparsi per la stanza, sembra che stiano facendo lavorare un programma di scansione. Una fila di braccia di androidi è distesa su un tavolo, alcuni sono dissezionati ed il sangue blu cola dai tagli e questo a Connor gli provoca una smorfia: le braccia degli androidi servono per trasmettere le informazioni, ma non rimangono molte tracce di memoria al loro interno. Cosa stavano cercando di fare gli RK800?

Connor si guarda intorno ed identifica tutti gli androidi, alcuni di loro sono stati dichiarati scomparsi da Markus. Si avvicina ad uno dei computer e cerca di carpirne più informazioni possibili. Ci sono rapporti su devianti fatti tornare macchine. Ma ogni tentativo è fallito, tornavano devianti dopo poche ore.

Trova anche diversi luoghi, differenti persone chiave e informazioni su Jericho. La piattaforma petrolifera che lo ospitava all'inizio è esplosa, ma ora si erano trasferiti in un edificio a Detroit e gli RK800 avevano tutte le informazioni a riguardo: la struttura dell'edificio, le entrate e persino i turni di guardia.

Gli occhi di Connor si stringono: gli RK800 stanno rubando informazioni su Jericho rapendo androidi e facendoli a pezzi. Ma Connor non riesce ancora a capire come l'attaccare Jericho e gli esperimenti sui devianti siano collegati tra loro.

Guarda i corpi, alcuni di loro lo stanno guardando, muovendo la bocca senza emettere suoni. Connor sa che non può fare nulla per aiutarli, non con il poco tempo che ha a disposizione e gli esplosivi sparsi in giro. Uno degli androidi cattura la sua attenzione, i suoi occhi continuano a passare da lui ad un particolare braccio sul tavolo. Connor va ad esaminarlo da vicino, ci sono dei cavi conficcati a caso dentro ma riesce a capire che ci sono delle informazioni. Chiude gl'occhi e si connette.

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Connor salta all'indietro sentendo il messaggio corrotto. Qualsiasi cosa stesse cercando di dirgli è troppo corrotto per capirlo. Vuole sapere di più ma quando si gira verso l'androide ogni luce in lui è sparita. È morto.

È ora di andarsene.

Quando si gira per andarsene, impreca quando i suoi sensori captano due figure alla porta. Le sue stime erano sbagliate. Gli RK800 sono arrivati.

Non può evitarli, Connor tira fuori la sua pistola pronto per affrontarli.

Si avvia verso l'uscita, sa che l'androide più vicino è alla sua destra. Connor punta la pistola, ma l'androide gli lancia qualcosa. Una cassa di metallo lo colpisce nel petto e cade all'indietro. L'assalitore lo tiene fermo a terra e Connor cerca di puntargli la pistola alla testa ma gli viene strappata dalle mani. Scalcia ed impreca, ma un altro androide viene a tenerlo fermo.

Lo portano fino alla stanza poco illuminata mentre Connor cerca di divincolarsi, riesce a sentire gli androidi smembrati nella stanza che fanno versi indecifrabili per supplicare la sua liberazione. Lo trascinano sul pavimento verso i computer, le parti di androidi disseminate per terra gli graffiano la schiena causandogli dolore. Si guarda intorno, disperato, alla ricerca di un modo per scappare. Ma non c'è nulla. Connor guarda i suoi assalitori, i loro occhi sono abituati al buio quanto i suoi.

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