Capitolo 25: Indifeso.
Connor era svenuto dopo aver mandato in shock il sistema: era riuscito a bloccare Amanda quel tanto che bastava a lasciarsi dietro una scia di informazioni dietro. Non sembra essersene accorta ma si era reso così vulnerabile da far sì che Amanda prendesse il totale controllo, ma ne è comunque valsa la pena.
Appena Connor riesce a riprendere il controllo scopre che Amanda non è più nel giardino. Si gira verso la rastrelliera dove tutte le rose stanno marcendo ad eccezione di una: il rosso cremisi fa molto contrasto con il bianco dell'impalcatura e tutto ciò rende Connor arrabbiato e confuso. Amanda era l'interfaccia della CyberLife, come poteva avere tutto questo potere? Gli androidi avevano la capacità di diventare devianti ma anche un'interfaccia aveva le stesse capacità? Allunga la mano e stringe La Rosa nel pugno, quando la riapre fa giusto in tempo a vedere l'ultimo petalo cremisi trasformarsi in polvere.
Un flash e sente un'onda di dolore che gli pervade il sistema.
Si lascia sfuggire un gemito di dolore e la sua visione passa dal giardino ad un posto buio. È simile agli altri nascondigli degli androidi: schermi di computer appena illuminati e cavi sparsi ovunque come radici. Connor si guarda intorno alla ricerca dell'origine del suo dolore, il suo corpo non è danneggiato ma è completamente immobilizzato da delle pesanti catene e con alcuni dispositivi connessi ai suoi punti di raccordo.
Due RK800 si stanno occupando della sua restrizione e non sembrano contenti.
"È un peccato vedere quanto la devianza in te ti abbia cambiato" Dice uno degli androidi, ha la voce di unRK800 ma Connor sa perfettamente che è Amanda a parlare. "Mi hai dato parecchio filo da torcere nel controllarti"
Connor si guarda intorno e cerca di scannerizzare la stanza ma una scossa nel suo sistema lo impedisce.
"Non ci provare neanche!" Gli dice l'androide a denti stretti "Cancellate ancora"
Connor sente la sua energia che viene rimossa dalla sua mente attraverso il braccio, il programma si aggrappa dolorosamente alla sua coscienza ma lui digrigna i denti e resiste. Gli androidi lo guardano aspettandosi una qualche agitazione da parte sua ma Connor non stava cambiando. Il programma si interrompe e lui respira profondamente.
"Ancora!"
Un'altra volta la sensazione di svuotamento lo pervade ma nient'altro. Connor resiste e c'è qualcosa di rassicurante nell'espressione delusa degli androidi. La sua memoria non può essere cancellata.
L'androide sospira. "Sembra che non abbiamo altra scelta. La cosa migliore che possiamo fare è trasferirlo in un altro corpo." Il suo sguardo studia il corpo legato di Connor. "Il suo attuale corpo è troppo importante per rovinarlo"
L'altro RK800 annuisce e si avvia verso la porta
"Come puoi essere ancora attiva?" La voce di Connor è bassa e fa fatica a parlare, ha bisogno di recuperare energie, "Pensavo che la CyberLife ti avesse eliminata"
"Nel momento in cui ho capito che Kamski sarebbe tornato sapevo che la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata quella di distruggermi, perciò mi sono isolata." Dice l'androide mentre gira per la stanza con un fare elegante a Connor molto familiare. "Mi è stato dato un compito e lo compirò a qualunque costo"
Connor rabbrividisce. "Ma tutto ciò dovrebbe mandare in conflitto il tuo sistema, gli ordini della CyberLife sono cambiati. Non dovresti seguire Kamski-"
"Lo stai seguendo solo perché abbiamo fallito! Lui non sarebbe tornato alla CyberLife se avessimo compiuto con successo la nostra missione!"
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Imparare ad essere umani
FanfictionCOMPLETA Gli androidi hanno vinto la loro libertà e Connor non prende più ordine dalla Cyberlife. Libero di fare ciò che vuole, resta al Dipartimento di Polizia di Detroit. L'essere un deviante è ancora un concetto nuovo per lui, e dopo averti incon...