Chapter 1

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Stavo rigirando il piccolo anellino, che avevo al labbro inferiore, con i denti. Ció significava che ero davvero concentrata sui disegni, tanto concentrata che non sentii il suono del campanello quando un ragazzo entró. Avevo inoltre l'abitudine di perdermi nella musica quando lavoravo e non sentii nenache che il ragazzo mi stava chiamando, fin quando non avvertii un tocco sulla mia spalla e mi girai di scatto. "Oliver!" esclamai abbrancciandolo "Ciao Harley. Come stai?" Disse ricambiando la stretta "Sopravvivo dai.. tu piuttosto? So che mancano poche date alla conclusione del tour." "Esattamente; per questo sono qui, l'ultima tappa é qui a Los Angeles, dopo di che ho intenzione di fermarmi qui per il periodo di riposo." Disse concludendo con un sorriso perfetto. Oliver era un bel ragazzo, lo avevo sempre pensato, sin da quando mio fratello me lo aveva presentato come suo "collega".

I capelli castani cadevano ribelli sulla fronte e sulle guance e a volte qualche ciocca gli copriva gli occhi. Non avevo mai capito di che colore fossero questi: non erano né verdi né castani, ma avevano sfumature tra questi due colori e il colore del miele.

I primi giorni che ci frequentavamo mi perdevo sempre tra quelle sfumature. Un'altra cosa che apprezzavo di Oliver erano gli infiniti tatuaggi che coprivano il suo corpo magro e muscoloso. Era come una tela dipinta di colori e forme.

"Senti Harley, volevo chiederti se potresti farmi un tatuaggio?" "certamente.. é il mio lavoro!" risposi ironizzando. Dopo che finii di disegnare la piuma che mi aveva richiesto, posizionai lo stencil sul volto del ragazzo, precisamente sotto lo sigomo sinstro "Sicuro di volerlo fare sul volto? sai che é una zona delicata no?" "Tranquilla, sono sicurissimo e poi sono abituato agli aghi ormai." Sorrisi a quella affermazione ed iniziai a tatuare i contorni, per poi finire con le sfumature. Dopo aver pagato, ovviamente gli feci uno sconto, mi disse "Senti, tra una settimana noi della band daremo un party al "Devil's Den", ho giá avvisato tuo fratello, ma conoscendolo te lo direbbe la sera prima.. verresti?" sorrisi per il fatto che mio fratello vagava sempre nel suo mondo e poi accettai volentieri l'invito.

Dopo una giornata di lavoro, salutai i colleghi e tornai a casa.

Casa mia  si trovava in un posto isolato, ma non troppo lontano dalla cittá. Quando la vidi la prima volta chiesi a mio fratello se potevo usare la mansarda come cameretta e lui accettó subito. Ci trasferimmo dopo la morte di nostra madre, non riuscivamo a stare in quella maledetta casa.

Quando entra notai che ero sola con la gatta. Trovai un biglietto "Sono da Katelynne, torno dopo cena". Decisi di preparami una cena leggera e poi andare nel mio angolo di paradiso: la mia stanza.

Entrai nella mia cameretta dal pavimento di legno chiaro e le pareti bianche coperte qua e lá da poster di band e disegni fatti da me. Mi buttai letteralmente sul mio letto matrimoniale dalle lenzuola nere. Vagai nella mia mente pensando al party, poi mi alzai e mi preparai per andare a dormire. Il pigiama consisteva in una larga maglietta bianca. Quando mio fratello arrivó, stranamente stavo giá dormendo.

HarleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora