Le lacrime continuavamo a bagnare le mie guance.
Il pensiero di perdere Andy alloggiava nella mia mente, ma per riuscire a stargli vicina, dovevo sapere chi era realmente.
Qualcuno scostó la tendina del mio letto. "Ehi Harley che succede?" Chiese mio fratello evidentemente preoccupato, non potevo dirgli della conversazione avuta con Andy, poiché sapevo bene che si sarebbe alterato al pensiero di me e del moro insieme "nulla Kellin, tranquillo. Ho bisogno di stare sola" "va bene. Ne riparleremo quando starai meglio" disse baciandomi il capo e andandose, riaccostando la tendina. Sapeva benissimo che quando ero triste o arrabbiata dovevo restare sola, in compagnisa solamente della mia coscenza della mia gatta.
Janette era sul mio ventre e la coccolavo con dolci carezze. Ovviamente la portammo con noi, poiché, altrimenti, sarebbe restata a casa da sola.
Riflettevo su come poter sapere la veritá su Andy, quando sentí qualcuno bussare, o meglio colpire violentemente, alla porta del tourbus. Sentii poi qualcuno parlare con mio fratello "levati! Devo parlarle" disse quella voce che avrei riconosciuto ovunque "se sta piangendo per te giuro che ti uccido" replicó mio fratello "cosa? sta.. sta piangendo?" "Si razza di idiota, non lasceró che tu le faccia male ulteriormente, quindi vattene Andy" le mie lacrime di moltiplicarono a sentire il suo nome "se non vuoi levarti, troveró il modo di entrare. Devo parlarle!" Disse Andy sull'orlo di una crisi isterica "Andy devi andar.." "No.." femai mio fratello prima che iniziasse qualsiasi tipo di scontro verbale o corporeo "lasciaci soli Kellin" dissi io "Non ci pensare prorpio che io ti lasci con.." si fermó quando notó lo sguardo fulminante che gli lanciai "facciamo i conti dopo io e te" mi disse mio fratello uscendo dal tourbus dopo aver dato un'occhiataccia ad Andy.
"Harley io.." "fermati!" Gli imposi io "ti ho lasciato entrare solamente se sei qui per parlarmi di te. Se é per altro, come chiedermi scusa sperando che ti perdoni: puoi anche andartene" lo vidi esitare, ma poi fece qualche passo verso di me "voglio parlarti di ció che sono" disse con voce tremante mascherata da un tono freddo. Il mio cuore fece un salto: finalmente avrei capito.
Ci sedemmo sulle piccole cassapanche che facevano da sedie davanti al tavolino. "Prima di iniziare promettimi una cosa" disse lui "dimmi" "giurami che non te ne andrai" "lo giuro" dissi senza esitare "e promettimi anche che non mi caccerai via" dissse il moro. Io annuii "allora..." inizió a raccontare "probabilmente dopo ció che ti racconteró penserai che sono una delle peggiori persone in questa terra, ma io continuo a cercare di autoconvincermi che c'é di peggio" fece un respiro profondo "inizieró dal mio passato: quando avevo appena 12 anni ero vittima di bullismo pesante. Vivevo male, anzi non vivevo, ma sopravvivevo. Gli sfoghi erano pochi: il disegno e la musica. Circa due anni dopo iniziai con l'autolesionismo. Era una condanna, ma era diventato alla fine l'unico mio sfogo, fin quando non ne incontrai un altro: la droga. A soli 16 anni ero un fottuto dipendente da quella merda. Ne avevo bisogno. Iniziai a frequentare compagnie squallide. Inseme ad altri ragazzi di qualche anno piú grandi andavo in giro a vandalizzare tutto ció che ci capitava. Lasciai il gruppo con cui iniziai a suonare poiché loro mi cacciarono via dicendo che ero un "fottuto drogato". Un giorno c'era un ragazzo di circa 17/18 anni che non aveva pagato la roba ad un mio "amico", quando lo incontrammo per le strade di Cincinnati, iniziammo a picchiarlo. Eravamo 1 conto 7 e la cosa peggiore era che io era tra questi ultimi. Provavo piacere nel vedere la gente soffrire, come avevo sofferto io. Iniziai a picchiare, picchiavo per qualsiasi cosa, anche la piú insensata. Un giorno mandammo un ragazzo all'ospedale: andó in coma per due mesi. Fortunatamente si riprese, ma non denunció mai l'accaduto alla polizia, poiché era terrorizzato dal fatto che potessimo aggredirlo di nuovo.
Intanto alternavo l'alcool alla droga... sniffavo, ingerivo acidi, fumavo... Ero uno schifo vivente, un demone che bruciava dentro. Trascinavo amici e conoscenti nella mia stessa merda, condannandoli alla mia stessa tortura, che a me sembrava solo del puro e semplice divertimento.
Un anima dannata che si teneva in piedi grazie a quella merda. In tutto questo la polizia non ci ha mai beccati, a Cincinnati non c'é molta vigilanza e i ragazzi crescono come gli capita; inoltre ai miei genitori non fregava un cazzo di come stessi: troppo occupati ad urlare l'uno contro l'altro. Sempre a 17 anni, circa sei anni fa, mi trasferii a Los Angeles grazie ai soldi fatti spacciando. Conobbi anche li una compagnia di disagiati, come me del resto. Il 14 giugno 2008, un mio amico morí per overdose. Lo trovarono disteso in un cesso pubblico con una siringa infilata nel braccio. Fortunantamente non arrivai mai a bucarmi. Quando venni a saperlo mi sentii morire dentro. Capii finalmente che merda stavo diventando, anzi, che ero giá diventanto.Un mio cugino di Los Angeles mi aiutó a risalire a galla. Mi portó in un centro di riabilitazione. Fu un inferno. Passavo le giornate ad urlare, vomitare e tirare pugni ovunque fin quando non vedevo uscire sangue dalle nocche. Ero uno dei casi piú difficili. Rimasi chiuso in quel centro per due anni. Quando uscii avevo 19 anni e per la prima volta mi sentivo vivo. La droga mia aveva rovinato, ma sono riuscito a salvarmi. Riniziai a suonare con un altro gruppo che ora conosci come i Black Veil Bride. I ragazzi mi aiutarono moltissimo e con loro la musica. Mi ritengo molto fortunato ad averli vicino. Ora Harley, sappi che tu sei l'unica che sa la veritá su di me insieme ad altre poche persone, tra cui tuo fratello. Prima che venisse a sapere del mio passato eravamo molto amici, ma poi il nostro rapporto si sgretoló lasciando solo i ricordi di un'amicizia. Per questo motivo avevo paura di dirti la veritá su di me: non volevo perderti e farmi odiare da te come ho fatto con tuo fratello" quando conluse il discorso i suoi occhi lacrimavano e il viso era pallido. Io ero tremendamente scossa dal suo racconto. Anche io come lui avevo sofferto di bullismo a circa 11 anni, ma riuscii a tirarmene fuori prima che la situazione peggiorasse. Avevo provato a tagliarmi. Ma la cosa mi procurava solo piú dolore e quando Kellin, che all'epoca aveva 18 anni, lo scoprí decise di dire tutto a nostra madre che subito mi fece cambiare scuola. Fortunatamente di bulli non ce n'erano nella scuola nuova. C'erano solo i "fighetti" che facevano qualche battutina, ma nulla di piú.
Non riuscivo a capacitarmi di come una sola persona, potesse aver affrontato tanti problemi in soli 23 anni di vita. La forza di Andy mi colpii profondamente.
Non avevamo ancora aperto bocca da quando aveva finito il suo discorso; stavo ancora elaborando la sua terribile storia. Capii che le sue azioni erano dettate dal passato. Il fatto che fosse autolesionista e dipendente da droga e dal piacere di picchiare, erano dati dal fatto che fosse bullizzato seriamente e che non avesse una famiglia serena. L'unica cosa che riuscii a fare fu alzarmi, con ancora le lacrime causate dal suo racconto, e posizionarmi davanti a lui. Lo fissai a lungo dopo di che lo strinsi forte a me. "Grazie" gli sussurai "per esserti fidato di me e per avermi raccontato tutto" lui ricambió la stretta "Grazie a te, per essere rimasta a ad ascoltarmi e per non esser scappata via o avermi cacciato lontano da te" ammise il ragazzo. Restammo stretti in quell' abbraccio per parecchio tempo, fin quando lui non interruppe il silenzio dicendo "ora che so di poterti stare vicino, potremmo continuare a vederci senza problemi" "penso di si.. Il problema sarebbe mio fratello, ma cercheró di farlo ragionare. Non puó continuare a scegliere cosa é giusto o sbagliato per me" dissi io. Andy annuii e insieme uscimmo dal tourbus, mentre Justin e Kellin risalivano sul pullman. Kellin diede a me e al moro uno sguardo agghiacciante. Sperai solo che si potesse sistemare tutto. Salutai Andy promettendogli che ci saremmo rivisti la sera.
Rientrai e sentii mio fratello chiamarmi. Bene.. si prevede una lunga discussione. Pensai mentre raggiungevo mio fratello al tavolo dov'ero seduta poco prima con Andy.
Speriamo vada tutto bene.
HOLA GENTEEE :)
Buonsalve a tutti. Vedo che i capitoli ricevono sempre voti e ne sono entusiasta. Vi ringrazio infinitente cari lettori e lettrici.
Finalmente Harley ha scoperto l'oscuro passato di Andy, ma cosa succederá con suo fratello?
Bhe lo saprete presto ♥
-Harley
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Harley
FanfictionEra separata tra due mondi diversi, completamente diversi. Sapeva anche lei che prima o poi avrebbe dovuto scegliere solo uno dei due, ma aveva un grande dubbio: avrebbe fatto la scelta giusta?