Chapter 4

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Erano già le 23.00 quando ci sedemmo tutti insieme ad un tavolo, ordinammo tutti qualcosa da bere. Io chiesi una semplice birra.

Parlammo del piú e del meno e anche del fatto che i Black Veil Brides avessero finito da poco il tour e stessero giá lavorando ad un nuovo album, ovviamente ero elettrizzata dalla cosa, ma non lo diedi a vedere.

Ci raggiunse anche Oliver che si sedette di fianco a me. Stavamo parlando tranquillamente quando Kellin disse "Hei Harley perché non canti qualcosa?" mi sentí avvampare ed ero sicura che le guance, che erano solitamente pallide, diventarono rosse "sei per caso impazzito anche tu? non ho intenzione di cantare, anche Oli mi ha chiesto di cantare circa mezzora fa e la risposta é stata no, e indovina? la risposta è nuovamente no!" dissi sull'orlo di una crisi isterica

"Hai paura di stonare piccola?" disse con aria di sfida Andy. Sgranai gli occhi piccola? io, paura? no.. questo non ptevo accettarlo. Quindi, fulminando con lo sguardo il ragazzo, mi alzai e mi diressi verso il palco, cercando di scaldare la voce. Non avrei mai permesso a nessuno di trattarmi in quel modo, neanche dal mio "idolo".

Con quella frase mi era sembrato arrogante ed impertinante.. ma sapevo, o almeno speravo, che non fosse davvero così.

Arrivai sul palco e mi posizionai al centro. Quando la base partì iniziai a cantare "For the love of God, will you bite your tongue? Before we make you swallow it. It's moment like this where silence is golden.. and than you speak" cantai con grinta.. la provocazione del ragazzo mi aveva dato una carica incredibile e il pubblico sembrava apprezzare l'esibizione. Lo fissavo dal palco, dritto negli occhi. Sembrava colpito.

"Go to Hell for Heaven's sake!" gridai concludendo la canzone.

Quando finii tutti iniziarono a battere le mani. Scesi dal palco e andai verso gli altri. Kellin e Oliver applaudirono e Oli si complimentò per la mia versione di "Go to hell for heaven's sake".

Guardai Andy come per dirgli "allora andava bene?" ma lui sembrava imbambolato e perso, così, ridendo, scossi un mano di fronte a lui per farlo riprendere.

Scosse leggermente la testa, segno che era tornato tra noi "wow.. complimenti ragazza.. che grinta!" mi disse "e scusa se prima ti ho provocata.. anche se la cosa sembra averti aiutato sul palco" "si in effetti la tua provocazione mia ha dato una spinta in più" sorrisi.

La serata continuò tranquilla. Decisi di uscire a fumare una sigaretta. Tirai fuori dal pacchetto una marlboro rossa per poi cercare l'accendino, ma ovviamente lo lasciai a casa e non c'era nessuno nei paraggi. Non volevo rientrare per poi riuscire, allora provai a cercare meglio nella borsa. Sentì qualcuno toccarmi la spalla, mentre maledicevo l'accendino che non riuscivo a trovare "tieni" disse Andy accendendo il suo accendino nero "grazie" gli dissi e si accese anche lui una sigaretta. Rimanemmo in silenzio, ma non era imbarazzante, era solo silenzio.

Lui ruppe il ghiaccio "Sei stata davvero forte prima, anche se sembrava mi stessi dedicando il testo della canzone.." disse e rise "grazie, non era nulla di che, ma accetto il complimento. Comunque diaciamo che mi sono lasciata prendere dalla "rabbia" per quallo che avevi detto prima" ammisi "ti ho già chiesto scusa.. non pensavo te la prendessi. In ogni caso, non dovresti svalorizzarti così, sai? magari un giorno diventerai qualcuno" "non so nenache chi sono, come faccio a sapere cosa voglio essere o diventare?" "cosa?" mi chiese lui "cosa?" dissi io facendo finta i nulla. "uhm nulla.. sei strana.." "grazie.. anche se non so se è un complimento o una critica" sorrisi "prendilo come vuoi" disse alzandosi e dirigendosi verso il locale, buttando via il mozzicone della sigaretta "ma sappi che a me le cose strane piacciono" disse ammiccando per poi entrare.

Ovviamente arrossii ed aspettai di essermi calmata dopo ciò che Andy aveva detto prima di rientrare. Notai che Kellin si era alzato e stava venendo incontro a me "torniamo a casa?" "va bene" risposi. Andai prima a salutare tutti, cercando di evitare lo sgurdo di Andy e poi corsi da mio fratello "è successo qualcosa?" mi chiese. Diamine! perchè mi capisce così bene? "uhm.. no. Perchè?" "ti vedo agitata da quando sei rientrata nel locale, poco dopo Andy" sottolineò le ultime tre parole "nono tranquillo. Non è successo nulla" dissi cercando di non far trasparire nessuna emozione "va bene.. tanto se succede qualcosa lo verrò comunque a sapere" disse sorridendo sfacciatamente "ma se non succede nulla non devi sapre nulla" affermai io.

Arrivammo a casa e dopo essermi sistemata e lavata entrai nel mio grande letto.

Qualla notte mi addormenta pensado a quegli occhi indescrivibili, che non potevano essere paragonati nè all'azzurro celestiale, nè al blu del mare, ma avrei detto che avevano il colore della vita.

Perchè se la vita avesse un colore avrei sempre detto che sarebbe stato quello degli occhi di Andy.

HarleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora