Chapter 17

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"Give me the dust of my father.." la sveglia intonava una delle mie canzoni prefdrite degli Slipknot: Circle.

Mi rilassai ascoltandola, poi, una volta sveglia, mi alzai, cambiandomi con i primi vestititi che mi capitarono: una larga maglietta degli AC/DC e un paio di legghins neri. Andai verso il cucinotto e preparai la colazione per tutti. Durante la notte rientrarono nel tourbus anche Justin, Jack e Gabe. Decisi di non sprecarmi troppo. L'unica cosa che feci furono qualche uovo e un po' di pancetta, arrostiti in un tegamino. Io non avevo molta fame, decisi quindi di mangiare solo un po' di cereali e latte, decisamente piú leggeri rispetto alla colazione che avevo preparato ai ragazzi.

"Mmh che odorino.. la donna di casa sta cucinando?" Disse Gabe scherzoso avvicinandosi per scoccarmi un bacio sulla guancia, per darmi il buongiorno. "Si, ma nulla di impegnativo" dissi sorridendogli "fa niente, va benissimo cosí" disse lui, intanto che distribuivo la colazione in quattro piatti. "Vai a svegliare gli altri e digli che la colazione é pronta. Io devo uscire. Di anche questo a Kellin. Ci vediamo dopo" ordinai praticamente a Gabe, mentre indossavo le mie vans nere. "Penso di tornare per pranzo comunque" dissi in fine "va bene Harley, ci vediamo dopo" "a dopo" conclusi la conversazione e uscii dal veicolo. Ovviamete avevo portato con me la borsa con dentro sigarette, accendino, telefono e vari oggetti che sarebbero potuti essermi utili. Presi il mio telefono da una tasca interna della borsa per inviare un messaggio ad Andy:

Buongiorno :) sono appena uscita dal tourbus. Hai voglia di fare compagnia ad una povera ragazza solitaria? xx

La risposta non esitó ad arrivare, segno che il ragazzo era giá sveglio, fortunatamente.

Certamente, povera ragazza solitaria. Se vuoi puoi raggiungermi al nostro bus anche ora.

Ve bene, arrivo tra 5 minuti.

Risposi al suo invito e mi incamminai verso al tourbus dei BVB. In meno di 5 minuti arrivai, fortunatamente avevo un passo veloce nonostante non avessi le gambe poi cosí lunghe.

Bussai e Andy aprí la porta sorridendomi. "Buongiorno" dissi "Buongiorno bellissima" io ovviamente arrossii. Entrai nel tourbus ma prima di riuscire a raggiungere il divanetto Andy mi prese una mano "ehi salutami bene" disse avvicinandosi e cingendomi la vita con un braccio. Ci baciammo. Un bacio casto e dolce, dopo di che raggiungemmo il divanetto a cui puntavo prima. I ragazzi ci raggiunsero nel "salotto". Restammo qualche minuto a chiacchierare mentre Andy finiva di preparasi; quel ragazzo aveva bisogno di molto, troppo tempo per prepararsi.

Dopo circa mezzora, sbucó dalla porta che divideva il "salotto" dai letti.

Ovviamente lui era perfetto, come sempre. Dopo aver salutato tutti, uscimmo.

Camminavamo senza una meta precisa. Lui teneva il braccio intorno alla mia vita e quel contatto mi faceva venire i brividi.

Mi resi conto che c'era troppo silenzio, cosí decisi di romperlo "Andy, posso chiederti una cosa?" "Certo, dimmi piccola" "insomma.. io ho un dubbio.. Cosa siamo io e te?" Dissi con notevole fatica. Sembró restare spiazzato dalla mia improvvisa domanda. Si voltó verso di me e, in silenzio, mi fissó. L'ansia stava per prendere il sopravvento e mille paranoie stavano per invadere il mio cervello

Cosa dirá? Non mi vuole? E se non vuole avere una storia seria con me?

Stavo per impazzire, ma interruppi il flusso dei miei pensieri, quando lo vidi muoversi. Ció che fece mi spiazzó. Lo vidi abbassarsi lentamente fin quando il suo volto non era piú nella mia visuale, ma era decisamente piú in basso: si era inginocchiato. "Harley Quinn, vuoi tu essere ufficialmente la mia ragazza?" Senti un capogiro. Sgranai gli occhi e sentii che il cuore voleva uscire dal mio petto. "Andy io.." non dissi piú nulla, non ci riuscii, mi limitai quindi a stringerlo forte e baciarlo dolcemente. "Lo considero un sí" sorrise e mi prese in braccio facendomi girare. Ero al settimo cielo.

Era la prima volta dopo tanto tempo, che io ero davvero felice. Ci prendemmo per mano e continuammo a camminare. Un sorriso ebete trionfava sul mio volto. Ecco cosa faceva quel ragazzo: mi inebetiva. Riusciva a rendermi ubriaca solamente con uno sguardo. Il suo profumo era come una botta in testa che mi inebriava le sinapsi. Era fanastico l'effetto che lui aveva su di me.

Dopo qualche ora spesa insieme tornai al mio tourbus accompagnata da Andy, ma una volta che lui se ne andó, decisi di andare da Oliver. Volevo, anzi, dovevo chiarire con lui e riuscire a farmi prdonare.

Guardai l'orario. Era tardi e avevo detto agli altri che sarei tornata per pranzo, ma per una volta avrebbero fatto a meno di me. Il tragitto non fu lungo. Stavo per bussare alla porta del velicolo, ma delle grida disperate mi fecero bloccare. Entrai nel panico quando riconobbi la voce. Era Oliver.

HOLA GENTEE

Allora vorrei partire scusandomi per il megastragigantesuper ritardo, ma essendo iniziata la scuola sono (e saró) molto impegnata. Per questo motivo ho deciso di postare il capitolo ogni weekend, o sabato o domenica (piú prbabile la domenica).

Seconda cosa: ringrazio infinitamente tutti i lettori, anche quelli nascositi che non votano, ma so che lggono.

Ultima cosa: come sempre, perdonatemi eventuali errori.

Baci ♡

~Harley

HarleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora