Chapter 8

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Il mese di Maggio passó velocemente, tra lavoro, uscite con amici e notti insonni.

Io ed Oliver, fortunatamente, non parlammo piú del bacio, ma restammo amici come sempre.

Mentre Andy.. cazzo Andy: mi mandava fuori di testa con i suoi modi di fare, ma per lui non ero che un'amica, come lui per me. Niente di piú niente di meno.

Con mio fratello andava tutto regolare. Qualche volta parlammo pure del matrimonio: mi confermó che si basava sul bianco il nero e il bordeaux. Quando me lo disse ero esaltata: amavo quei colori.

Mancavano ormai pochi giorni alla partenza per il Warped Tour e le mie valige erano pronte per metá.

Intanto che ne sistemavo una delle due, qualcuno bussó. "avanti!" dissi. Dalla porta sbucó una testa dai capelli neri rasati ai lati. "Ehi" disse Andy. Ormai era sempre il benvenuto in casa, come gli altri nostri amici. "Ciao Andy, scusa il casino, ma come vedi sto sistemando le ultime cose" "Io sono ancora in alto mare con le valige e mancano solo tre giorni.." mi disse lui quasi esasperato "potrei darti una mano, tanto ho praticamente finito io" "sarebbe carino da parte tua.. grazie" disse e mi sorrise "peró adesso prenditi una pausa ed usciamo" mi impose lui "oh..ok. Metto le scarpe e arrivo" ''va bene ti aspetto giú" disse uscendo.

Fortunatamente ero giá pronta da quando ero andata al lavoro la mattina. Misi le All Star totalmente nere, andai in bagno e dopo essermi ripassata la linea nera sugli occhi, scesi.

Vidi che giú c'erano anche Ash e Jinnx "ciao ragazzi. Ci siete anche voi! Andy non me l'aveva detto" li salutai e uscimmo di casa.

Facemmo una semplice passeggiata, e dopo che salutai Ash e Jinnx, io ed Andy andammo a casa sua per aiutarlo con le valige, come promesso. "quando mi hai detto che eri "in alto mare" non pensavo che intendessi che non avevi neanche tirato fuori le valige" dissi ridendo, mentre lui prendeva una valigia in pelle nera da sopra un armadio. "Non avevo né tempo né tanto meno voglia". Inizió a tirare fuori dall'armadio vestiti per lo piú neri, come i miei del resto. Iniziai ad impilare le magliette per poi metterle in un sacchetto e di conseguenza nella valigia. Poi toccó ai pantaloni. Intanto lui sistemava la biancheria, le scarpe e le felpe. Nonostante fosse estate sarebbe potuto arrivare un temporale da un momento all'altro. Prese un'altra valigia, poiché, siccome dovevamo stare via molto, non ci stava tutto in una sola.

Passó cosí mezza giornata. "ti va di restare per cena?" mi propose lui "non vorrei disturbare..'' "tranqulla.. non te l'avrei chiesto se no" "allora va bene, tanto mio fratello rimane da Kat sta notte" raramente mio fratello mi lasciava sola la notte, soprattuto da quando mi vide in piedi in mezzo al giardino sonnambula. "Ehi Harley! ci sei?" "oh si scusami.. stavo pensando" "a cosa?" "nulla.." "non é vero.. a cosa pensavi?" mi dava fastidio parlare dei miei problemi con le persone.. anche con gli amici, ma lo feci. Di Andy mi fidavo e sentivo di potergli dire tutto "bhe.. ecco, sta notte sono sola a casa, dato che mio fratello resta da Kat e sono preoccupata dato che ho spesso incubi e sofforo di insonnia e, come se non bastasse, sono anche sonnambula.. ok so di sembrare una bambina che ha paura di dormire da sola.. ma sono cosí" dissi cercando di nacondermi tra i capelli e fissandone le punte bianche che mi arrivano sotto lo sterno. "Non sembri una bambina.. ogni essere umano ha i suoi problemi ed io non sono nessuno per giudicarti. Se hai paura di restare sola sta notte, puoi rimanere da me.. resteró sul divano e ti lasceró volentieri il mio letto" "grazie Andy.. ma non esiste che ti lasci dormire sul divano, oltretutto a casa tua" "per te lo farei" disse quasi in un sussuro. Pensai di essermi sognata quella frase, cosí non ci pensai e gli dissi "accetto l'invito ma resto sul divano" "ma é scomodo!" esclamó "ragione in piú per non farti dormire su di esso" risposi io "va bene hai vinto tu.. andiamo a mangiare ora"

A casa del moro mi sentivo a mio agio. Ordinammo due pizze e mentre aspettavamo gli dissi "Andy c'é un problema.. non ho le cose per sta notte" "tranquilla ti do qualcosa io" "grazie di tutto Andy.. davvero" "nulla piccola.. cioè Harley" si corresse, probabilmente ripensando all'ultima volta che mi chiamó cosi e alla reazione che ebbi dopo. Arrosii lievemente "non mi da fastidio" dissi riferendomi al nomignolo "l'ultima volta che ti ho chiamata cosí, mi ha detto, cantando, di andare al diavolo" rise "giá.. scusami.. diciamo che detto da persone che non conosco bene, mi da fastidio" replicai "pensi di conoscermi bene?" "oh io.. non.." il campanello mi bloccó prima di dire qualsiasi cosa "vado ad aprire" mi disse. Era il fattorino con le pizze. Torno in sala e posó le pizze sul tavolo.

Mangiammo dimenticando la conversazione di prima. Finito di mangiare lo aiutai a sparecchiare e ci sedemmo sul divano.. "Andy, scusami per.. prima" "nulla, anzi scusami tu. sono stato troppo rigido" disse sfiorandomi la guancia con la sua mano "comunque se hai bisogno di qualcuno con cui sfogarti o parlare, io ci sono sempre. Basta che mi chiami o mi scrivi" "grazie Harley. Lo stesso vale per te" dopo di che si alzó e andó nella sua stanza.

Ritornó dopo qualche istante con una maglietta. "Tieni, puoi usare questa" disse porgendomela. Andai in bagno a cambiarmi.

Era nera lunga e larga, con il simbolo di batman al centro del petto.

Sembravo piú piccola del solito in quella maglietta date le sue dimensioni, mi faceva da vestito arrivandomi poco sopra al ginocchio. Dopo essermi lavata tornai in sala. "Ti sta bene" sorrise Andy "grazie" ci risedemmo sul divano e decidemmo di guardare "V per vendetta". Amavo quel film e a quanto pare piaceva molto anche a lui. Purtroppo mi addormentai verso la fine del film. Sentii che Andy mi coprí con una coperta non troppo pesante e mi bació una guancia. Poi ci fu silenzio.

"Perchè?"

"vattene!"

"Lasciaci in pace!"

"non puoi tormentarmi in eterno!"

Urlai e urlai ancora, mentre nel cuore della notte avevo gli incubi.

Sentii due braccia forti prendermi di peso da sotto le gambe e la schiena. Poi sentii qualcosa sotto di me: un materasso o un cuscino probabilmente. Solo quando aprii gli occhi qualche istante dopo, capii che Andy mi aveva porata nella sua stanza e poggiata sul suo letto. "Andy.. che, che cos'é successo?" "Stavi avendo un incubo. Urlavi, cosí ho pensato di portarti di qui. Magari stando piú comoda dormi meglio e piú tranquilla." Disse dirigendosi verso la porta per uscire "No Andy! Ti prego.. resta qui.. con me" dissi con fatica e arrossendo "sicura?" annuii "va bene".

Chiuse la porta dietro di se ed entró nel letto matrimoniale.

Eravamo dannatamente vicini e mi mancò il reapiro quando il suo braccio strinse la mia vita per attirarmi a lui. "ehi piccola respira!" disse ridendo. La sua risata era qualcosa di spettacolare e nel momento in cui mi accarezzó la schiena i brividi mi percossero completente: sulla pelle, nelle ossa, nel cervello, nell'anima e nel cuore.

"É cosí che reagisci al mio tocco?" se n'era accorto.. ovviamente. Annuii e lentamente lui si avvicinó al mio volto. Non riuscí a sopportare quella lentezza e cosí, in un veloce scatto, avvicinai le mie labbra alle sue.

Il mio cuore esplose di gioia quando sentii una sua mano tra i miei capelli e l'altra sulla mia vita. Le mie erano intrecciate tra i suoi capelli corvini. Fu un bacio appassionato e lungo, come per ripagare la sua attesa, poiché lo volevo dal primo giorno in cui vidi Andy. Le nostre lingue si intrecciavano. Stavo bene. Sarei rimasta l'intera vita in quell'unione cosí profonda che c'era tra noi. Ma lui si staccó e dopo avermi dato la buona notte mi ribació. Questa volta con delicatezza.

Io, con ancora in bocca il sapore delle sue labbra sulle mie, mi addormentai.

Gli incubi non mi tromentarono piú quella notte, ma vennero sostituiti da immagini di me ed Andy, stesi su quel letto che ci baciavamo.

HarleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora