Il caos

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La campanella suona.

Cosa? Ero entrato 5 minuti fa ed è già suonata?

Stranito osservo l'orologio e rimango confuso. Non é l'ora in cui dovrebbe suonare la campanella. Mi guardo in giro e mi accorgo che non ci sono più gli altri. E i banchi. Ma che succede?

Mi dirigo dritto per dritto davanti a me all'inizio camminando poi sempre più veloce fino a un punto troppo accecante e...

Mi sveglio gridando e facendo preoccupare anche mia madre. Sono sudato e sto ansimando con il cuore a duemila. Seduto sul mio letto e mia madre che mi abbraccia cercando di calmarmi, mi ripete che è solo un sogno ma, non so il perché, ho una brutta sensazione.

<Oggi vuoi andare a scuola Izuku caro? Se vuoi puoi sempre restare a casa.> mi comunica mia madre dopo la bollente situazione di prima.

<Tranquilla mamma.>cerco di rassicurarla con un sorriso<credo che andrò a scuola>

Mi guarda, storce un po' la bocca e annuisce. So cosa vuol dire quel gesto è come dire "si ma non mi sta bene".

So che è preoccupata per me ma mi serve la scuola se voglio diventare un eroe e uno stupido sogno non mi farà cambiare idea. Mi preparo, anche se manca un bel po' all'inizio delle lezioni, scelgo di prepararmi prima così da non fare tardi per scuola... continuo ad avere un brutto presentimento.

È la prima volta che capita una cosa simile a me e ad essere sinceri non ci tenevo a scoprire le sensazioni che si provano in questi momenti.

Paura, ansia, oppressione, fai attenzione ad ogni minimo particolare e un incessante senso di pericolo ti invade.

Suona la sveglia e la blocco subito per poi alzarmi a prendere lo zaino e saluto mia madre. Appena esco di casa il cuore comincia a battermi veloce, tanto da farmi male.

Odio questa sensazione di pericolo. Mi volto e faccio la strada, per andare a scuola, correndo.

Con il fiatone arrivo al treno trovo posto a sedere. Aspetto che parte per rendermi conto che sto tremando con le gambe. Guardo fuori dal finestrino e un po' di ansia svanisce. Mi volto e guardo dritto davanti a me e vedo un ragazzo particolarmente concentrato su di me.

Per l'imbarazzo guardo di nuovo fuori dal finestrino.

Il treno si ferma ed entra una signora anziana e il ragazzo di prima si alza gentilmente per lasciare il posto a lei. Se non fosse che ora il ragazzo sta vicino a me in piedi.

Noto solo ora che é Kacchan.

Un'altra fermata ma questa volta sale tanta, anzi, troppa gente. Kacchan é obbligato a venirmi a dosso per quante persone ci sono.

É una situazione imbarazzante, immaginate:
Io seduto; lui se regge con le mani al finestrino per non venirmi a dosso, ma anche in questa posizione sono troppo vicino a... Beh non voglio dirlo.

Potete solo immaginare.

"Tsk" sento un sussurro da parte di kacchan. "Ti pare?" continua chiedendolo a se stesso.

"Kacchan..." Lo chiamo piano lui guarda in basso, rimango sorpreso dal suo volto rosso ma non lo do a vedere. "Siediti tu" faccio per alzarmi ma mi ferma "no preferisco stare in piedi" dice.

Io insisto e alla fine cede, mi alzo per farlo sedere e lui si siede. Il treno però va più veloce del solito e ad una curva non faccio bene presa e perdo equilibrio cadendo infine sulle gambe di Kacchan. Mi alzo subito "scus-" vengo interrotto da lui che mi rimette seduto.

"Non fa niente" guarda alla sua destra per imbarazzo e io metto le mie mani sulle ginocchia anch'io in imbarazzo.

Ma improvvisamente sento qualcosa. Decenti ancora più rosso in viso mi giro e balbettò un qualcosa di incomprensibile anche per me.

"K-kac-chan..." Attirò la sua attenzione "che c'è?" Mi chiede "Ha-hai un prob-lema..." Lui inclina la testa non capendo a cosa mi riferisco. Per aiutarlo gli indico, con lo sguardo, in basso. Lui mi dice di sistemarmi in modo che non sento il rigonfiamento che ha.

Muovendomi però credo di peggiorare solo la situazione e infatti afferma "Ok basta. Non é una buona idea." Così resto fermo.

Finalmente arriviamo alla nostra fermata e scendiamo dirigendoci a scuola.

Sento ancora il senso di pericolo che mi assale piano piano. Un'altra volta la brutta sensazione di impossessa di me, comincio a sudare freddo e kacchan se ne accorge infatti si ferma. "Deku" mi giro verso di lui "c'è qualcosa che non mi stai dicendo? O che ti turba?"

Sgrano gli occhi e cerco di mentire "no niente affatto... Io..." Penso a una bugia" io sono solo ansioso perché devo ancora studiare per la verifica per la prossima settimana"

"Ma non abbiamo verifiche programmate" osserva lui

"Non c'è più? Io sapevo che c'era... Bhe meno male" mi guarda come fa sempre dall'alto verso il basso. Poi rinuncia e mi passa accanto diretto a scuola.

Non voglio restare da solo così mi incammino anche io.

Arrivati molto in anticipo ci mettiamo davanti al cancello a parlare. Il che é strano per he Kacchan non mi parla un gran che se non per offendermi. Passa il tempo e piano piano si presenta tutta la classe.

Suona la campanella. Tutti entrano in classe e iniziano le lezioni.

Guardo fuori dalla finestra con questa costante sensazione... Ormai sono diventato ripetitivo lo so ma é strano. Solo in determinate occasioni ce l'ho.

Non so spiegare esattamente cosa me lo fa scatenare e non so spiegare nemmeno la sensazione... So solo che si manifesta con un forte dolore al petto, il cuore che batte molto veloce e formicolio alle dita.

Non credo che queste sensazioni siano un caso ma che mi 'dicano' qualcosa. Magari devo indagare.

Sento suonare la campanella... Controllo l'orologio ed effettivamente é ora di merenda. Cavolo sono stato a pensare per così tanto?

Tiro fuori dallo zaino la mia merenda ma non faccio in tempo ad aprirlo che qualcuno mi chiama"Midoriya" solo una persona mi chiama così a parte Iida.

Todoroki.

Il cuore mi salta un battito per la felicità. Mi giro e trovo lui che viene verso di me. "Ricordi dobbiamo parlare" fa lui. Annuisco e lascio tutto sul mio banco seguendo Todoroki al di fuori dell'aula.

Mi porta in cortile e giriamo un angolo dove non c'è nessuno. Fa un respiro profondo e mi guarda negli occhi.

"Midoriya ricordi quando non sono voluta andare a casa?"

Annuisco "perché tuo padre aveva scoperto qualcosa su di te... Giusto?"

Mi fa un sorriso a labbra chiuse e annuisce. Noto solo ora quanto é bello il suo raro sorriso e così rimango a guardarlo, anzi, ammirarlo se ne accorge e un po' di rosso affiora sul suo volto.

"Si, beh ecco... Ha scoperto che mi piace una persona... É simpatica sempre vivace e molto det-" lo fermo con un po' di tristezza nel cuore. Dalla descrizione sembra molto che parla di Uraraka. Distolgono lo sguardo puntandogli in basso a destra.

"Fammi finire, fidati." Lo guardo un po' triste. "Ok" dico.

"É molto determinata a diventare un eroe e fa sempre qualche goffo errore. É una persona con una forza di volontà che tocca le stelle, poi sul suo viso c'è una piccola costellazione. Midoriya hai una vaga idea di chi é questa persona?" Mi fa lui.

Dico no con la testa.

"Ti do un'altra indizio ha capelli verdi" i miei occhi si allargano. "Tsuyu?" Incredulo e con il cuore pronto a spezzarsi al suo assenso.

Lui ride e mi guarda con uno sguardo di affetto. "Non ci arrivi,eh? Te lo farò capire chi é" si avvicina piano piano a me e...

Da YouDontSayMyName
~al prossimo capitolo~

Una Strana SensazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora