La sua mano ha una delicatezza così familiare, tanto che il cuore rallenta e mi rilasso.
Dopo un viaggio durato un po' finalmente mi tolgono il sacco rivelando così chi mi ha rapito.
Mi trovo davanti una ragazza dai capelli biondi raccolti in due chignon disordinati. Ha un maglione largo beige e una gonna. Sembrerebbe una ragazza normale se non fosse che tiene in mano un coltello e per lo sguardo da omicida.
La conosco bene. Il suo nome é Toga.
Mi trovo in una stanza verde e scura in cui l'unica fonte di luce é una lampadina che non fa molto bene il suo lavoro e che si trova sopra la mia testa. Sono seduto e legato ad una sedia di legno un po' malandato.
"Toga! Che stai facendo con quel coltello!" Una voce maschile da infondo la stanza urla. Non lo vedo. "Dai!!! Almeno un taglietto!" Scongiura Toga.
"Te l'ho già detto... Nessuno dovrà toccarlo." Il suo tono di voce suggerisce che si sta arrabbiando. Toga però non lo ascolta facendomi un graffio sulla mia guancia.
Un po' per l'inaspettato atto e un po' per il dolore mugolo facendo ridere la ragazza.
"TOGA!" smette di ridere per poi andare verso la voce.
"Tutto quello che farai a lui si ripercuoterà su di te."
Ritorna verso di me con un particolare, un graffio sulla sua guancia. Esattamente dove é il mio. Ha la faccia triste ma non faccio in tempo a chiedere che mi mette lo scotch sulla bocca e mi incappuccia di nuovo.
Non so quanto tempo sono rimasto così ma sto per dare di matto. Cerco di usare il quirck ma non si attiva.
Impanicato mugolo quel che voglio dire a chiunque sia presente nella stanza. Ma non c'è nessuno. Cerco di levarmi il sacco dalla testa scuotendola, dopo un paio di tentativi ci riesco.
C'è una figura seduta su una sedia davanti a me ma è davvero bravo a mantenere il volto nella penombra.
"Ma che bravo..." Mi fa il tizio davanti a me.
Lo guardo male. "Cos'è quella faccia? Ti fai venire le rughe se mantieni sempre quest'espressione." Ridacchia.
Mugolo ancora fino a che non fa un segno con la mano e qualcuno, dietro di me, mi toglie lo scotch dalla bocca.
"Che cosa vuoi da me? Chi sei?" Mi rivolgo alla figura.
"Ok dritti al punto. Va bene." Si alza.
"Vedi tu già mi conosci in realtà" si avvicina" ci siamo già in incontrati" la luce è quasi sul volto.
"Ho rapito il tuo amico." Si ferma, mi fermo anche io con uno sguardo confuso a pensare chi fosse. Poi, un lampo di genio. "Perché? Ancora non hai risposto" gli faccio notare.
"Già già. Mi piace argomentare... Comunque, caro Midoriya io voglio te. E non lascerò che tu ti infatui di quel tipo, com'è che si chiama?, Ah sì... Todoroki"
Si abbassa alla mia altezza e finalmente il codardo si fa vedere.
"Purtroppo devo darti una brutta notizia... Dabi... Sei un po' in ritardo." Gli comunico con un mezzo sorriso.
"Su via Midoriya, credi davvero che questo mi fermi? Basterà solo sostituire i ricordi e farti credere che io sia il tuo amore."
"Cos-" pallido in volto per quanto mi ha comunicato cerco di liberarmi mentre Dabi esce ridendo e lasciando che un tipo losco si avvicini a me.
"Potrà fare male attento." Mi mette una mano sulla testa e improvvisamente sento un'emicrania tanto forte da farmi urlare.
Poco dopo svengo.
Apro gli occhi più volte per mettere a fuoco, cerco di muovermi ma qualcosa mi blocca. Mi giro e rimango incantato dalla sua bellezza non posso fare a meno di posare la mano sulla sua guancia ma purtroppo questo lo fa svegliare.
"Che stai facendo?" Mugola ancora con gli occhi chiusi e con la voce impastata dal sonno.
"Scusa. Non volevo svegliarti..." La mia faccia si rattrista e Dabi lo nota.
"Hey Hey. Non mi hai disturbato." Mi prende il viso tra le sue mani "mi è piaciuto questo risveglio." Mi fa un sorriso
Da che ricordi io non l'ho mai visto sorridere almeno non in modo dolce, solo sadicamente.
"Da quando ti comporti così?" Chiedo alzandomi per vestirmi "Perché non ti piace il mio nuovo atteggiamento verso di te?" Mi chiede lui.
"Mh..."
"Lo devo prendere per un no o per un si?"
"Prendilo per un Ni" rido e ride anche lui.
"Perché ni?" Mi chiede dopo una lunga risata "perché si mi piace ma non ti sta bene come sentimento. Sembri un cattivo ragazzo non un principe azzurro"
"Sembro?"
Mi siedo sul letto e prendo la maglietta che ho lasciato sul comodino la scorsa notte e me la metto.
Mentre la metto mi sento tirare e non so come mi ritrovo sdraiato sul letto con lui sopra, le mie mani sono bloccate dalle sue. "Io sono cattivo." Mi bacia lasciandomi stare le mani per concentrarsi sul resto del corpo.
Sentiamo urlare. Smettiamo subito per andare a controllare cosa fosse successo e rimaniamo al dir poco ghiacciati.
Toga era in piedi e aveva per mano un tizio a caso che è stato accoltellato più volte. Non serve nemmeno dirlo che è stata Toga, le prove sono inconfutabili data la presenza di un coltello insanguinato nella sua mano.
"Toga!" Urla Dabi davanti a me. "Che cosa hai fatto!?"
"Io sono una villain e faccio tutto ciò che quel nome significa questo comporta: rubare, uccidere e rapimenti. Ti sei rammollito Dabi."
Quest'ultimo non ci vede più dalla rabbia e scatta in avanti, l'afferra per i capelli tirandole la testa indietro. "Ti conviene non sfidarmi sai che posso distruggerti quando voglio." Le schiarisce le idee. Rimango impassibile a tutto.
Ormai è un'abitudine tutti i giorni, da che ricordo, fanno questa scenata.
Qualcosa attira la mia attenzione, un suono, é la TV che comunica la scomparsa di un ragazzo.
"Dabi" lo chiamo. Viene da me lasciando stare Toga. "Che c'è?"
"Perché mi cercano?"
Da YouDontSayMyName
~al prossimo capitolo~
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Una Strana Sensazione
FanficMigliaia di vite, migliaia di universi e migliaia di occasioni per cambiare il proprio destino, ma due ragazzi sembrano vincolati a questo legame. Nonostante le numerose combinazioni, questi non fanno altro che incontrarsi e sentirsi strani dentro a...