lasciami amare

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Sono con Shoto dentro il tunnel che si trova sotto le tribune nel festival sportivo. Ha un'aria così fredda e malinconica che non ce la faccio...

Odio vedere la gente così, è come se loro chiedessero aiuto in silenzio ma nessuno li ascolta.

Mentre lui parla con quella faccia apatica, io mi avvicino con passo lento ma deciso. Non so perché lo sto facendo, è il corpo che si sta muovendo da solo. Una volta raggiunto lo guardo negli occhi e solo lì realizzo quanto fosse veramente alto in confronto a me.

"Midoriya, che stai facendo?" Chiede Todoroki freddo ma con una nota di confusione.

A quella domanda gli rispondo "sono un ragazzo intuitivo, posso riuscire a inquadrare una persona dal suo atteggiamento e so anche come posso aiutarti" a sentire le mie ultime parole si vede un espressione di rabbia solcare sulla sua faccia.

"Non ho bisogno di aiuto da uno come te, non ho nessun problema per quel che ti riguarda." La rabbia ora si sente benissimo nella sua voce.

"E io ti voglio aiutare perché, quello che cerchi di nasconde dietro questo tuo muro di ghiaccio, io lo vedo. Vedo che sei un ragazzo sensibile e che non è stato facile per te diventare così. Rinunciare agli amici, a un luogo sicuro... All'amore familiare."

"SMETTILA! TU NON SAI NULLA DI ME!"

"Credi? Lascia che ti aiuti poi me ne andrò senza ma e senza se. Pensaci" dico infine cadendo la sua faccia contrariata "poi fammi sapere"

Dopo di che ci chiamano per stabilire chi di noi due andrà avanti con la graduatoria e arriverà in finale.

Lo sprono con tutto me stesso a fargli capire che il fuoco non è del padre ma il suo e alla fine riesco a convincerlo facendolo sbloccare. L'ultima cosa che vedo sono queste fiamme che mi travolgono e mi spingono fuori il ring, poi buio.

Vedo me e Kacchan che camminiamo sul tronco di un bosco, vedo me guardare il video di all might e piangere per la mia sfortuna del non avere nessun quirck, vedo quando l'eroe numero uno mi prende con se e mi allena, vedo quando mi passa il One for all e, infine, vedo quando supero il test di ingresso.

Mi ritrovo avvolto nel nulla nell'osservare questi miei ricordi quando una luce accecante mi illumina la faccia. Metto le mani a coprire gli occhi per cercare di capire cosa fosse. Mi avvicino prima piano e poi corredo quando di soprassalto mi sveglio nel lettino dell'infermeria.

"Mi spiace ragazzo ma sta riposando. Torna più tardi" un'anziana parla con qualcuno che è nascosto dalla porta e poi chiude quest'ultima.

"Oh." Dice solo "bentornato nel mondo dei coscienti caro"

"Chi era?" Chiedo massaggiandomi il braccio dolorante. Al tatto sento delle bende e stranito mi osservo il braccio.

"Ma che?" Esclamo a me stesso, "sono praticamente una mummia" penso.

"Era un ragazzo, ora dimmi ti senti meglio?"

"Mi sentirei meglio se mi dicessi chi era" mi faccio furbo. "Tu sei un ragazzo perspicace, se ti doveva dire qualcosa di importante allora sta sicuro che ritornerà"

"Devo andare a vedere lo scontro finale" faccio per alzarmi ma lei mi blocca subito "dove credi di andare?" "L'ho appena detto"

"No, tu devi riposare." "Ma sto bene!" "No. Ma se proprio ci tieni a guardare la finale allora posso aiutarti a guarire in fretta"

"Ok allora" rispondo subito e lei si avvicina baciandomi la testa e subito un senso di stanchezza mi pervade. "Tranquillo è normale poi ti spiegherò" mi rassicura facendomi scendere dal lettino.

Una Strana SensazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora