Le parole di mia madre mi fanno capire e comprendo quanto possa essere stato un eroe il mio maestro oggi.
Mi giro verso l'entrata di scuola sorprendendolo a guardarmi con un sorriso timido. Lui è il mio eroe. Gli annuisco per fargli capire che ho capito ciò che mi ha chiesto di fare.
Torno con lo sguardo su mia madre e, insieme, andiamo a casa.
Una volta in camera mi distendo sul letto stremato dai miei stessi pensieri. "Se davvero esistono gli eroi, esistono i super cattivi..."
Ragiono. Mi immagino una scena il cui a sinistra sono rappresentati gli eroi, per ora solo il maestro, e a destra i cattivi, tutti quei bambini che non mi accettano e mi deridono.
"È sicuramente in svantaggio" dico riferendomi al mio maestro contro i cattivi e la cosa mi fa ridere.
"Prima o poi tutti si stancano..." dico infine prima di addormentarmi.
Mi risveglio con mia madre che mi chiama dicendomi di prepararmi per andare a scuola. "Ho dormito cosi tanto?" Mi domando confuso stropicciandomi gli occhi.
Veloce come un fulmine preparo lo zaino mettendo dentro il necessario, vado in cucina dove mamma mi passa un contenitore da mettere nello zaino.
Ci avviamo verso la scuola che raggiungiamo in poco tempo.
Le prime lezioni sono una tale noia che quasi mi verrebbe da dormire, fin quando non entra il maestro Todoroki.
Devo ammetterlo... È il mio preferito anche se lo conosco solo da un giorno.
Saluta prima di sedersi in cattedra e iniziare a parlare. "Bene, oggi non faremo assolutamente nulla" comunica, il mio sguardo confuso vaga per la classe osservando che tutti si trovano nel mio stato confusionale.
"Oggi vi insegnerò dei trucchetti con la matematica" fa qualche esempio, ma più che trucchetti li definirei memoria visiva fotografica.
I bambini hanno un'ottima memoria, riescono a ricordare anche cose che magari non si sono neanche accorti di fare. Infatti proprio ora il maestro fa vedere tutte le dita di tutte e due le mani. Spiega che se ne sottraiamo tre, intanto chiude tre dita, il risultato che si ottiene è 7.
E cosi con tutte le operazioni.
Sono trucchetti che aiutano la memoria visiva e nulla di più. Forse anche la parte di mente che pensa ai calcoli rapidi.
Suona finalmente la campanella e tutti, come a loro solito, esco per svagarsi un po'.
Rimango in classe prendendo l'occasione di essere solo per mangiare in tranquillità. "Midoriya hai fatto quella ricerca?" Una voce mi risveglia dal fantastico mondo del cibo.
Mi fa sussultare facendomi perdere un battito del cuore. "Che infarto" sussurro a me stesso, "Si maestro." Affermo dopo essermi ripreso.
"Dimmi, che hai scoperto?" Faccio un piccolo sorriso "che gli eroi esistono e sono tutte quelle persone che fanno quel che fanno a fin di bene, che lo fanno per gli altri."
Il maestro prima fa un sorriso compiaciuto poi un piccolo applauso. "Felice di sapere che hai fatto lavoro extrascolastico"
"Ma se cerco, per esempio, nei libri di miti e legende gli eroi sono rappresentati e descritti come uomini virile e muscolosi, per citarne uno, Ercole. Se cerco nei libri di testo della scuola sono quelli che salvano la donzella in pericolo. Sempre caratterizzati da un carattere coraggioso e impavido."
Concludo pensando ad alta voce. Alzo lo sguardo, che nel mentre spiegavo avevo abbassato, e vedo un'espressione di sorpresa e disagio.
"Va tutto bene maestro?" Chiedo preoccupato.
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Una Strana Sensazione
FanfictionMigliaia di vite, migliaia di universi e migliaia di occasioni per cambiare il proprio destino, ma due ragazzi sembrano vincolati a questo legame. Nonostante le numerose combinazioni, questi non fanno altro che incontrarsi e sentirsi strani dentro a...