Quella mattina tutti si trovavano nella sala da pranzo dell'hotel a fare la loro consueta colazione, e sia Jimin che Jungkook non avevano toccato cibo nonostante i richiami di Taehyung, che dopo l'accaduto della sera prima si rese conto di trovarsi in mezzo ad una faida, Jimin aveva sofferto riportando ripercussioni non indifferenti e il suo fisico denutrito ne era la prova lampante e, Jungkook dopo quell'evento aveva evitato Jimin come se ne andasse della sua vita, si rifiutava anche di incrociare lo sguardo dell'altro. Tuttavia sapeva di essere nel torto e di essersela cercata, dopotutto non poteva pretendere che Jimin subisse sempre in silenzio e, aveva scoperto a sue spese chi era davvero quel ragazzo, Jungkook aveva fatto il grosso errore di sottovalutarlo errore che gli è costato un attacco di panico di fronte al corvino, cosa che non doveva accadere nel modo più assoluto. Dal canto suo Jimin si sentiva in colpa per ciò che aveva fatto, attribuendosi la colpa per l'attacco di panico che aveva avuto il minore, se si fosse fermato come il minore aveva detto nulla di tutto ciò sarebbe accaduto, ma lui non lo aveva ascoltato facendosi trascinare dalla rabbia e il rancore che nutriva nei confronti di Jungkook, poiché il corvino era stanco di subire in silenzio, lo aveva fatto per troppo tempo e aveva deciso di dire basta e ribellarsi a quei soprusi, Jimin non aveva fatto niente di male, non aveva fatto mai male a nessuno e non capiva tutto quell'accanimento, quel disprezzo che Jungkook gli riservava e non capiva il perché lo guardasse come un insetto da schiacciare ogni singola volta. Tuttavia però aveva capito anche che a Jungkook era stato fatto del male e, questo era legato anche al suo disprezzo per il contatto fisico ma per quanto Jimin ci pensasse non riusciva a trovare una risposta coerente, se non il fatto che anche il minore forse come lui aveva sofferto di bullismo e forse questo spiegava il fatto che lo facesse ad altri, e forse aveva paura di essere toccato anche per questo, quella era l'unica soluzione a cui Jimin era arrivato ignorando completamente quale fosse il terribile segreto che quel ragazzino si trascinava dietro da anni. Poco più tardi tutti andarono alla loro prima visita guidata, e il programma prevedeva un giro turistico in un palazzo reale giapponese, quando arrivarono a destinazione davanti a tutti si stagliò un ampio giardino curato con fiori colorati, mentre quando furono all'interno Jungkook subito notò i vari vasi di estimabile valore, ed un trono fatto in oro e mentre la guida parlava della storia di quel palazzo Jungkook era assorto nei suoi pensieri e, con la coda dell'occhio aveva notato come Taehyung tenesse la mano a Jimin come se fosse la cosa più normale al mondo, ma Jungkook a quella vista si infastidì perché provava un immensa gelosia nei confronti del suo amico, poiché temeva che Jimin potesse portarlo via da lui e il minore questo non lo sopportava, non lo avrebbe sopportato. Taehyung era l'unica cosa buona che ancora gli era rimasta e non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via, perché Jungkook a Taehyung doveva la sua stessa vita, che in passato lo aveva strappato dalla morte, Jungkook ancora ricordava i pianti disperati del maggiore a cui aveva assistito quando si era svegliato per la seconda volta in un letto d'ospedale e, Jungkook fu investito da una terribile fitta al petto quando Taehyung si lanciò su di lui sollevato per la sua salvezza, ma quella volta Jungkook non lo respinse, anzi gli si aggrappò con tutta la disperazione che aveva in corpo e, quel giorno Jungkook aveva trovato un motivo per vivere e quel motivo era proprio Taehyung.
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Dopo aver passato un intero pomeriggio tra visite guidate ed escursioni tutti tornarono in hotel in tempo per la cena, e Taehyung costrinse Jimin ad ingerire la cena che gli avevano servito ma tutto fu vano perché quando furono tutti e tre in camera Jimin corse in bagno a rigettare tutto quello che aveva precedentemente ingerito, e Taehyung era li a sostenergli il capo e ad accarezzargli la schiena preoccupato per lo stato del suo nuovo amico, e con grande dispiacere di Jimin anche Jungkook aveva assistito a quella patetica scena, cosa che il corvino no avrebbe mai voluto ma Jimin non sapeva che Jungkook aveva anche sentito ciò che lui e Taehyung si erano detti quando il grigio era casualmente entrato in bagno. Jimin tentò di alzarsi ma un improvviso capogiro lo investì facendolo barcollare, e prontamente Taehyung lo sorresse per le spalle evitando la caduta.- Jimin non puoi continuare così.- Disse Taehyung preoccupato.- Tranquillo Taehyung, sto bene davvero.- Disse Jimin sorridendo debolmente, aveva il viso pallido e il respiro ancora irregolare per lo sforzo precedente.- No non stai bene Jimin, come puoi fare il ballerino in queste condizioni? Ti reggi a malapena in piedi, ti rendi conto di cosa stai facendo al tuo corpo? Come puoi essere così cocciuto?- Disse Taehyung rimproverandolo.- Non serve che tu ti preoccupi.- Disse Jimin a voce bassa e quello urtò Taehyung, che tutto ciò che voleva fare era solo aiutarlo.- Ma davvero a me non sembra Jimin.- Disse duramente per poi parlare di nuovo.- Vieni Guardati e dimmi cosa vedi?- Disse prendendo l'esile braccio del corvino portandolo di fronte allo specchio, ma Jimin non proferì parola a riguardo e neanche ebbe il coraggio di alzare lo sguardo per guardare il suo riflesso. Jungkook che era poggiato allo stipite della porta del bagno decise di mettersi in mezzo, nonostante la questione non fosse affar suo.- Taehyung smettila, stai usando la modalità sbagliata così non lo convincerai a mangiare, e poi lo stai umiliando non vedi?- Disse Jungkook nonostante fosse la persona meno indicata, dato che lui ne era il diretto artefice e Taehyung questo non lo sopportò.- Davvero Kook e come intendi aiutarlo sentiamo? Continuando ad insultarlo sul suo aspetto fisico? Ricorda che non sei nella posizione adatta per poter parlare.- Jungkook non si aspettò quella sfuriata da parte del suo migliore amico, tuttavia però non demorse.- Smettila di fare la crocerossina Tae, non sono affari che ti competono.- Disse Jungkook irabondo per come il suo amico lo aveva attaccato.- Basta vi prego smettetela di litigare, non voglio che la vostra amicizia si rovini per uno come me.- Disse Jimin cercando di placare gli animi dei due, ma con scarsi risultati.- Ma Jimin che diamine dici! Stai parlando di te stesso come se fossi spazzatura.- Jungkook guardando quel ragazzo e ricordando quello che aveva sentito, si sentì in colpa come succedeva da un po' infatti Jungkook aveva preso oramai la sua decisione e, non perse tempo a comunicarla al corvino.- Non ti infastidirò più, perciò cerca di abituare man mano il tuo corpo al cibo gradualmente anche se sono piccole quantità, non strafare o il tuo corpo lo rigetterà sempre è l'unico consiglio che mi sento di darti Jimin.- Il corvino sgranò gli occhi sorpreso da quelle parole, ed anche dal fatto che per la prima volta Jungkook lo aveva chiamato per nome e non con i suoi soliti vezzeggiativi, e internamente ne fu così contento che a stento riusciva a trattenere le lacrime, mentre Jungkook usciva dal bagno lasciando i due soli, ma fece male i suoi conti perché un Taehyung gli si aggrappò come un Koala contento, ma soprattutto fiero di lui. Tuttavia però anche Jimin doveva dire qualcosa a Jungkook, e subito uscì dal bagno richiamando l'attenzione del minore.- Jungkook, mi dispiace per come ho agito ieri ti assicuro che non capiterà più.- Disse Jimin per poi avviarsi verso il suo letto.- Non sei tu che dovresti scusarti, ma scordati di avere delle scuse da me e guai a te se ti avvicini di nuovo la prossima volta ti pesto davvero.- Disse Jungkook fulminandolo con lo sguardo, tuttavia però Jimin non si fece intimorire, non aveva paura di lui.- Ieri hai avuto la tua occasione per farlo, eppure non ne hai avuto la forza o sbaglio? Sappi che non sono cretino so che ti è successo qualcosa, non so cosa e francamente non mi interessa, ma la tua reazione ha parlato per te Jungkook.- E dopo quello Jungkook fu completamente ammutolito, stare nella stanza con quel ragazzo era un arma a doppio taglio e di questo Jungkook, se ne era reso tristemente conto.
N.D.A: Salve donzelle come state? spero bene 😉
Allora su questo capitolo ho poco da dire tranne il fatto che almeno Jungkook una cosa buona l'ha fatta, e direi che è un passo avanti quindi non ci resta che vedere come si evolverà la situazione tra i Jikook 😉
Mi scuso per aver aggiornato così tardi, ma per me sarà molto difficile mantenere il ritmo come una volta infatti non ci saranno più i giorni prestabiliti di aggiornamento, ma aggiornerò quando posso ☻
Detto ciò io mi dileguo ci vediamo al prossimo aggiornamento, a presto I love ya girls ♥♥
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Amygdala » Jikook.
FanfictionDal Prologo: Jungkook a soli 13 anni non poteva di certo capire cosa fosse in realtà l'amore, tuttavia nonostante la sua giovane età non si era mai dato etichette e come i suoi genitori dicevano sempre l'amore era l'amore. Jungkook era d'accordo con...