CAPITOLO XXXVIII

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Era passato un mese da quando l'anno scolastico era terminato e Jungkook aveva deciso di andare a vivere da solo, dopo tutto era maggiorenne ed era in grado di provvedere a se stesso, ma i suoi genitori avevano insistito per dargli un sostentamento, nonostante sua madre lo andasse a trovare tutti i giorni per assicurarsi che il suo bambino stesse bene, Taehyung era partito per Daegu ma ogni fine settimana tornava nella capitale per passare del tempo con Jungkook, Jimin aveva compiuto la medesima scelta di Jungkook, e in uno dei tanti giorni in cui Jimin andò a trovare il proprio fidanzato il destino volle che ci fosse anche la madre del castano, la scena era stata oltremodo imbarazzante per Jungkook, poiché la donna era completamente impazzita per Jimin e non aveva fatto altro che ammiccare verso il figlio per il buon gusto che aveva avuto, venerando la bellezza di Jimin, Jungkook non si sentì mai così in imbarazzo come in quel momento, mentre il maggiore era nel più completo imbarazzo ma fu comunque sollevato di aver avuto l'approvazione della madre di Jungkook. Quel giorno il castano era sulla strada per raggiungere l'abitazione del grigio, poiché quando Taehyung per un motivo o per un altro era impossibilitato a raggiungerlo si godeva la compagnia di Jimin, il quale non aveva molto tempo da dedicargli per via del suo lavoro che lo teneva occupato, e Jungkook aveva sollevato accesa discussione a tal proposito ma il maggiore caparbio come sempre si era rifiutato categoricamente di ritornare sull'argomento, ma ovviamente il castano non era il tipo che lasciava correre così facilmente, e non lo avrebbe fatto.

Quando arrivò sotto l'abitazione di Jimin Jungkook suonò il campanello, e il cancello fu subito aperto come se in un certo qualmodo il maggiore sapesse che era lui, nonostante quel giorno il castano non avesse avvisato Jimin della sua visita, tuttavia però in quei giorni tra i due si respirava un aria tesa, per via dei costanti litigi avuti. Il castano non era contrario all'idea che il maggiore lavorasse ma era il posto in cui egli lavorava che non aggradava Jungkook, ma ovviamente il maggiore non voleva setir ragioni, Jimin aveva iniziato a lavorare in un club per via delle sue doti di ballerino e a detta del maggiore la paga per i suoi servigi era abbastanza ragionevole, nonostante i genitori di quest'ultimo gli mandassero ogni mese una cospiqua somma per far fronte ai suoi bisogni primari, ma Jimin non aveva speso nemmeno un soldo di quella somma. Jungkook era in parte d'accordo sul fatto che il maggiore volesse sostenersi con le sole forze, ma quel club intriso di pervertiti che accarezzavano il corpo del suo ragazzo con sguardi pieni di lussuria e desiderio non gli piaceva in alcun modo, ma più cercava di far valere le sue ragioni e più Jimin fraintendeva sostenendo che lui non aveva fiducia in lui, ma le paure di Jungkook erano ben altre e la fiducia era l'ultima tra i suoi problemi.


La porta dell'appartamento di Jimin gli fu aperta di fronte e Jungkook entrò al suo interno, il maggiore chiuse la porta e dopo averlo fatto si precipitò tra le braccia del minore coinvolgendolo in un affettuoso abbraccio, ma Jungkook lo scostò delicatamente ed ovviamente il maggiore ne capì il motivo.- Jungkook ti prego basta litigare non ce la faccio più, io non riesco più a dormire perché il pensiero che tu sia arrabbiato con me mi fa star male.- il castano sospirò, neanche a lui piaceva litigare con Jimin e quella situazione faceva male anche a lui, ma il maggiore doveva capire che stava imboccando un sentiero pericoloso.- Jimin te lo ripeto io mi fido di te non è quello il mio problema anzi se è possibile è l'ultimo dei miei problemi.- Disse Jungkook sperando di risolvere la questione con le buone.- Allora smettiamola e basta.- Rispose il maggiore con un tono speranzoso.-No Jimin non posso lasciar perdere perché ti stai buttando in una fossa di leoni.- Disse il castano con un tono forse troppo duro ma a quel punto era necessario, poiché Jimin non era disposto a vedere la realtà dei fatti. E la cosa ancor più grave era che credeva ancora nella bontà delle persone, peccato che in quel mondo la bontà non esiste.- Kookie ascoltami ti ho già detto che la mia mansione è solo quella di ballare e basta, niente che vada oltre.- Jungkook scosse il capo in negazione poiché le argomentazioni di Jimin erano pura fantascienza, quell'ambiente era sporco dove l'unica cosa che veramente contava erano gli affari e nulla più.- Quanto sei ingenuo Jimin, sai chi frequenta quei club? Gente ricca e con tanti soldi, e se uno di loro pagherebbe una considerevole somma solo per averti nessun essere umano dotato di un cervello pensante la rifiuterebbe, serve che io ti dica cosa accadrebbe dopo?.- Jimin fece alcuni passi indietro scuotendo il capo.- No lui mi ha assicurato che non sarà così.- A Jungkook erano rimaste poche scelte e a quanto pare era costretto ad usarle anche se avrebbe fatto male.- Ti ha mentito Jimin, perché alla prima occasione ti darà al miglior offerente, e se non te ne andrai di tua spontanea volontà ti caccerà lui più avanti se ti rifiuterai.- Disse Jungkook facendo una breve pausa per poi parlare nuovamente.- E' tutta una reazione a catena Jimin, a te serve un lavoro e lui farà leva sulle tue debolezze facendo sì che tu sia costretto ad accettare, chi offre dei soldi non accetta un no come risposta per loro non esiste, e loro non vogliono dei passi di danza ma altro, e se tu ti rifiuti useranno le maniere forti.- Jimin si coprì le orecchie rifiutandosi di sentire altro, ma Jungkook gli prese i polsi allontanandoli e il maggiore aveva paura di sentire il seguito, non voleva sentire.- Sfrutteranno il tuo corpo Jimin, ed anche se urlerai nessuno ti sentirà, nessuno ti salverà, non ci sarà pietà e alla fine ti getteranno via come un giocattolo usato, smettila di vivere nelle favole Jimin perché ti assicuro che non sarai in grado di superarlo, nessuno può.- Jimin aveva abbassato il capo verso il pavimento, ma Jungkook era in grado di vedere come il labbro tremasse cercando di trattenere le lacrime, il castano non avrebbe voluto essere così rude con lui ma Jimin si stava avventurando in un sentiero per lui troppo insidioso, e questo Jungkook non poteva permetterlo in alcun modo.

Amygdala » Jikook.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora