Passò una settimana da quello spiacevole episodio almeno così la pensava Jungkook che resosi conto della gravità di quella faccenda iniziò a dubitare fortemente del suo orientamento sessuale, e ciò aveva portato in lui un forte squilibrio rifiutando se stesso e ciò che aveva appreso di essere, e ciò lo aveva portato a rintanarsi nella sua camera del dormitorio chiudendosi a riccio non permettendo a nessuno di varcare la soglia della sua camera. Jungkook non dormiva più correttamente rannicchiandosi nell'oscurità di quella stanza mentendo a se stesso rimanendo fedele alle sue oramai inutili convinzioni, ma la realtà era ben diversa e lui lo sapeva quel giorno per la prima volta dopo tanto tempo aveva provato attrazione fisica verso qualcuno, ma la cosa che stabilizzava Jungkook era che quel qualcuno non era una ragazza ma un ragazzo, Jungkook aveva provato attrazione per un individuo del suo stesso sesso ed era ciò che più ripudiava, e per ironia della sorte quell'individuo era Park Jimin. Jungkook si portò le mani tra i capelli per la frustrazione il ragazzo cercava di distrarsi con ogni mezzo, ma ogni volta che ci provava l'immagine del corvino gli ritornava in mente in tutta la sua incantevole bellezza, e i pensieri fluivano a briglia sciolta senza poterli controllare in alcun modo, e di conseguenza si arrabbiava con se stesso sentendosi impotente per l'ennesima volta, ma Jungkook non voleva accettare di essere gay e non voleva accettare nemmeno di provare qualcosa per quel demonio che lo stava torturando, avrebbe combattuto con tutto se stesso ma mai avrebbe accettato una cosa simile. Quindi decise di reagire e di rinchiudere tutto in un angolo sperduto del suo cervello pur di non pensarci, uscì dalla camera avviandosi verso i corridoi gli serviva un po' d'aria per mantenere l'ordine nel suo cervello fin troppo confuso, scese le scale avviandosi verso il cortile dell'accademia percorrendo il viale, mentre ai lati c'erano delle panche dove spesso gli studenti si fermavano per mangiare oppure per studiare, Jungkook svoltò l'angolo e si recò sul retro della scuola e, di fronte a lui si stagliò un enorme quercia secolare il ragazzo quando aveva bisogno di stare da solo si recava spesso li, così si accovacciò sedendosi sull'erba curata di quel piccolo angolo di paradiso poggiando la schiena contro il tronco massiccio di quella quercia, chiudendo gli occhi e rilassandosi sotto i deboli raggi del sole che nonostante il freddo lo riscaldavano permettendogli di non sentire il gelo di dicembre, stringendosi nel suo enorme cappotto nero.
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Jungkook aprì gli occhi comprendendo solo dopo di essersi addormentato sotto quell'albero, si sfregò gli occhi assonnati con le mani guardandosi intorno smarrito, dopodiché si alzò e venne subito colpito da brividi di freddo a causa del calo di temperatura, per cui Jungkook si affrettò a rientrare all'interno dell'accademia col fine di rinchiudersi nella sua stanza per ricevere un po' di calore. E mentre Jungkook stava salendo le scale che lo avrebbero portato al dormitorio sentì una voce che lo chiamava, ma Jungkook non si fermò anzi accelerò il passo riconoscendo benissimo quella voce ed anche il suo possessore. Jimin dal canto suo scocciato dal comportamento dell'altro iniziò a correre per raggiungerlo, e seppur le sue gambe fossero corte la sua velocità era imbattibile quindi fu facile per lui raggiungere il minore per poi afferrare i lembi del cappotto, e nonostante Jungkook cercasse di divincolarsi da quella presa Jimin più furbo di lui piantò i piedi a terra sostenendoli con tutto il suo peso, rendendo impossibile a Jungkook ogni via di fuga.- Ma che cazz-.- Disse Jungkook voltandosi infastidito verso un Jimin forse più arrabbiato di lui.- Sappi che non ti mollo fino a quando non mi dici perché mi eviti all'improvviso, cosa ti ho fatto adesso?- domandò il corvino, Jungkook sospirò arrendendosi al volere di Jimin.- Ok ho capito andiamo nella mia stanza.- Disse Jungkook scocciato.- Sei incredibilmente fastidioso.- Disse ancora camminando verso la sua stanza, con Jimin che camminava dietro di lui non mollando però la presa non si fidava di Jungkook poteva fuggire e sbattergli la porta in faccia, dopo tutto è una manovra che chiunque avrebbe adottato per sfuggire dalle situazioni scomode, una volta in camera Jungkook entrò con Jimin a suo seguito che lo lasciò libero di potersi muovere liberamente, quindi il ragazzo si voltò verso il corvino aspettando cosa avesse da dirgli.- Jungkook ho provato a comprenderti e a perdonarti mentre avrei dovuto solo odiarti, ma credevo che infondo i tuoi comportamenti erano mossi dalla sofferenza, ho cercato di costruire un rapporto civile e stavo quasi per riuscirci ma senza un apparente motivazione hai iniziato ad evitarmi, perché fai tutto questo?- Chiese il corvino serio in volto.- Credo che tu ti stia dando troppa importanza, per me salutarti nei corridoi e scambiare qualche battuta è già tanto non ti sembra di pretendere troppo?- Rispose Jungkook col fine di allontanare Jimin da sé.- Allora perché cavolo mi hai aiutato? Avevi detto che volevi farti perdonare.- Disse Jimin sconfortato da quelle parole.- L'ho fatto perché mi facevi pena tutto qui.- Rispose Jungkook impassibile, e quella risposta per Jimin fu peggio di un pugno nello stomaco come sempre era stato un ingenuo pagandone le conseguenze, questa volta tutto era diverso il corvino era innamorato del minore e dentro di lui si fece strada la consapevolezza di una sofferenza ancor più grande, tuttavia però mascherò il suo vero stato d'animo.- Non mi serviva la tua pietà odio essere compatito soprattutto da uno come te.- Jimin sputò quelle parole come se fosse veleno come volevasi dimostrare innamorarsi di Jungkook era stata un enorme follia, e ben presto ne avrebbe pagato le spese, il corvino senza aggiungere altro se ne andò da quella stanza col chiaro obiettivo di dimenticare quel ragazzo cancellando anche i sentimenti che aveva per lui.
N.D.A: Salve gente💜💜
Allora vi avevo accennato più o meno che le cose sarebbero cambiate e mi scuso per questo capitolo che di certo non sarà felice per voi, ma Jungkook sta affrontando la sua prima crisi esistenziale quindi capitelo 😆 in quanto a Jimin poveretto si è preso una cotta proprio per la persona più lunatica al mondo, non c'è pace per lui 😆 ( But le cose si aggiusteranno spero 😘 )
Bene cosa dire io vi ringrazio davvero tanto per tutto il supporto che mi state dando e credetemi per me significa molto 😘 vi ringrazio per le visualizzazioni, voti e i vostri preziosi commenti e che dire spero passiate un felice fine settimana 😘
Come sempre ci vediamo al prossimo aggiornamento, a presto love ya 💜💜💜
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Amygdala » Jikook.
FanfictionDal Prologo: Jungkook a soli 13 anni non poteva di certo capire cosa fosse in realtà l'amore, tuttavia nonostante la sua giovane età non si era mai dato etichette e come i suoi genitori dicevano sempre l'amore era l'amore. Jungkook era d'accordo con...