Nelle ultime settimane Jungkook aveva stabilito un rapporto civile con Jimin, si salutavano quelle rare volte che si incontravano per i corridoi e si ritrovavano in mensa per mangiare tutti insieme, per Jungkook era ancora strano ritrovarsi con tutti loro tra gli schiamazzi di Taehyung e Hoseok che nel frattempo avevano fatto amicizia e sembravano intendersela a meraviglia, dopo tutto i due si somigliavano su molti punti di vista. In quanto a Jungkook e Yoongi il maggiore non voleva deporre le armi nei confronti di Jungkook e quando capitava che facesse battute poco carine veniva prontamente richiamato sia da Hoseok che da Jin, e solo in quei frangenti smetteva di tormentare il minore ovviamente Jungkook capiva le ragioni di Yoongi, lui non si fidava e non poteva di certo fargliene una colpa ma il ragazzo stava tentando di comportarsi in maniera consona evitando disguidi e risse, ed anche quando lo infastidiva Jungkook si limitava a non rispondere. Quella mattina Jungkook l'aveva passata nella biblioteca a studiare in vista degli esami di fine trimestre, doveva assolutamente alzare la media dei suoi voti, per fortuna anche Jimin in quei giorno era migliorato le porzioni di cibo aumentavano e lui sembrava sopportare la cosa egregiamente, infatti era anche aumentato di peso e per Jungkook risultava alquanto strano fargli complimenti, e come se gli uscissero spontanei senza che lui potesse controllarli, e la cosa peggiore era che alcune di quelle cose le pensava sul serio tanto che Jungkook iniziò a spaventarsi, il corvino stava iniziando a fargli uno strano effetto. Il ragazzo chiuse il libro davanti a lui arrendendosi non riusciva a studiare nell'ultimo periodo Jungkook era in confusione totale, era sempre stato sicuro della sua sessualità ma adesso non era sicuro più di nulla non aveva più nulla a cui aggrapparsi, e dentro di sé regnava il caos assoluto, cos'era realmente? O forse la domanda corretta era: chi era realmente Jeon Jungkook? Il bullo eterosessuale dell'accademia? O qualcos'altro? Tuttavia però Jungkook nonostante le miriadi di domande che affollavano la sua mente non aveva alcuna risposta. Quel ragazzo lo stava confondendo oltre ogni dire, e Jungkook non sapeva come far tacere quei pensieri che lo stavano assillando da un paio di settimane a questa parte, non sapeva con chi parlare ed anche se lo avesse saputo non lo avrebbe neanche fatto, poiché era difficile per lui esternare i suoi sentimenti e paure a qualcun altro.
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Quella sera Jungkook era uscito di nascosto dall'accademia e si rese conto che prima di quel giorno non era mai uscito da quelle mura, in un certo qual modo si sentiva protetto dentro quella struttura che lo aveva ospitato per quei 5 anni, ma adesso che si trovava tra le strade buie della grande Seoul fu assalito dall'ansia si guardava sempre in giro guardingo e quando passava per qualche vicolo buio velocizzava il passo non vedendo l'ora di uscirne, il cuore gli batteva forte e il respiro era irregolare ma doveva superare quello scoglio non poteva restare chiuso nelle mura dell'accademia per sempre, quello era il suo ultimo anno dopodiché avrebbe dovuto affrontare la vita vera, quella che non fa sconti a nessuno. Jungkook si rifugiò in un pub stanco di girovagare per le strade e chiese al bar man qualche drink che lo avrebbe aiutato a calmarsi e a sciogliersi, sapeva che ubriacarsi sarebbe stato pericoloso ma oramai non aveva più nulla da perdere, dopo tutto aveva smarrito se stesso già da un bel po' e no riusciva più ad uscirne, ma almeno stava aiutando qualcun altro a farlo quello gli bastava per stare in pace con se stesso, ed era ancora in grado di guardarsi allo specchio e non farsi completamente schifo. Forse quello era il suo scopo aiutare Jimin, ma rise dei suoi stessi pensieri stupidi anche da ubriaco pensava a lui, Jungkook uscì da quel pub verso le dieci dopo aver pagato, doveva rientrare in accademia prima che chiudessero i cancelli e facendo il tragitto a ritroso era più tranquillo che da sobrio, quando entrò all'interno della scuola salì le scale verso il dormitorio e aprì la porta della stanza che erroneamente pensava fosse la sua, ma non era così quando entrò trovò Jimin con le gambe incrociate sul letto intento a leggere un libro e, quando il corvino lo notò era stupito tanto quanto Jungkook.- Che ci fai ancora nella mia camera va via, dov'è Taehyungie.- Disse Jungkook gesticolando e alzando il tono di voce, e Jimin dal canto suo si alzò preventivamente dal letto, cercando di far stare zitto un Jungkook ubriaco e delirante ma se, avrebbero scoperti sarebbero stati entrambi espulsi.- Sta zitto Jungkook per l'amor del cielo se ti vedono qui in queste condizioni ci espellano.- Disse il corvino tirandolo dentro la stanza con la manica della giacca della divisa.- Che vuoi fare vuoi abusare di me?- Disse Jungkook proteggendosi e rifugiandosi in angolino, e Jimin volse gli occhi al soffitto esasperato.- No Jungkook non voglio farti niente, adesso da bravo vieni a letto a dormire.- Rispose Jimin senza però avvicinarsi al minore, per fortuna quella sera Hoseok non c'era.- No non voglio esci dalla mia camera tu sei pericoloso, mi farai del male.- Il corvino assottigliò gli occhi a quelle parole non capendo il nesso logico e domandandosi perché mai avrebbe dovuto fargli del male.- Jungkook non voglio farti del male, non lo farei mai adesso ti lascerai aiutare da me?.- Chiese Jimin avvicinandosi lentamente al minore, e Jungkook cedette fidandosi del maggiore, il corvino gli prese la mano conducendolo sul letto di Hoseok, spostò le coperte e lo fece stendere su di esso per poi coprirlo. Jungkook stanco e stremato per la quantità di alcool ingerita si addormentò appena poggiò il capo sul cuscino, mentre Jimin si sedette sul suo letto guardando i lineamenti di Jungkook e doveva ammettere che aveva davvero dei bei lineamenti, dopo tutto era innegabile il fatto che Jungkook fosse affascinante ma Jimin non faceva altro che pensare a quelle parole strane che il minore aveva detto, e nonostante ci avesse più volte ragionato Jimin non riusciva a trovare una risposta coerente, quindi decise di poggiare il libro sulla scrivania, dopodiché spense la lampada infilandosi sotto le coperte addormentandosi subito dopo.
N.D.A: Salve donzelle come state? spero bene ♥♥
Allora eccoci qui in questo capitolo Jungkook incomincia ad avere le sue prime crisi esistenziali mirate al suo orientamento sessuale, e queste crisi a quanto pare gliele procura una certa persona, tanto che lo spinge ad uscire fuori di nascosto affrontando anche una delle delle sue paure, ma colpo di scena sbaglia stanza e si ritrova in quella di Jimin.
Chissà però cosa pensa Jimin di tutto questo il nostro mochi è sempre più sospettoso, riuscirà a capire cosa è successo a Jungkook o aspetterà che sia lui stesso a dirglielo? fatemi sapere le vostre considerazioni nei commenti sarò ben lieta di leggere e rispondere ♥♥♥
Bene detto ciò non smetterò mai di ringraziarvi per l'amore che state dando a questa ff, il che mi motiva a fare sempre di meglio grazie al vostro prezioso sostegno, vi ringrazio per le visualizzazioni, voti e commenti ci vediamo al prossimo capitolo Love ya ♥♥
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Amygdala » Jikook.
FanfictionDal Prologo: Jungkook a soli 13 anni non poteva di certo capire cosa fosse in realtà l'amore, tuttavia nonostante la sua giovane età non si era mai dato etichette e come i suoi genitori dicevano sempre l'amore era l'amore. Jungkook era d'accordo con...