Quella mattina Jungkook si trovava nella sua camera dinnanzi alla finestra che dava sul cortile dell'accademia, e il suolo sottostante era ricoperto di uno spesso manto di neve candida, Jungkook fin da piccolo era sempre stato affascinato dalla neve, e ripensò a quando lui era solo un bambino dagli occhietti neri e vispi con le guance leggermente paffute, che giocava nel cortile di casa sua a fare i pupazzi di neve con suo padre, inutile dire che la maggior parte delle volte quel gioco finiva con una lotta con le palle di neve, a quel ricordo Jungkook sorrise ricordando quanto era spensierato una volta godendosi i primi anni della sua infanzia, e in quel frangente il ragazzo pensò al suo migliore amico, Jungkook ricordava ancora la prima volta che lo vide in un parco vicino casa sua su un altalena mentre si dondolava in solitudine, e non poté mai dimenticare lo sguardo triste che aveva mentre guardava gli altri bambini che giocavano per conto loro senza invitarlo con loro, ma Jungkook era sempre stato un ragazzo curioso quindi fu il primo ad avvicinarsi a quel bambino invitandolo a giocare con lui, e solo poco dopo scoprì che le rispettive famiglie si conoscevano. Da allora i due divennero inseparabili scambiandosi una tacita promessa ovvero quella di restare uniti per sempre nella buona e nella cattiva sorte e fu davvero così, Taehyung non lo abbandonò mai nemmeno nel suo periodo più buio il ragazzo gli era sempre accanto arrivando a salvargli la vita, nonostante Jungkook non si fosse mai realmente pentito per aver attentato alla sua vita, anzi in cuor suo era arrabbiato con Taehyung per averlo salvato ma ovviamente il maggiore questo non lo aveva mai saputo, e Jungkook si pentì solo dopo tempo per ciò che aveva cercato di fare. Ma a quei tempi Jungkook era un ragazzino che non vedeva altre vie di fuga se non quella di mettere fine alla sua miserabile vita, mentre adesso aveva capito di dover reagire, Jungkook non poteva continuare ad essere schiavo di quella violenza che aveva subito, certo il ragazzo sapeva che non sarebbe stato facile ma doveva almeno provarci, Jungkook si allontanò dalla finestra sedendosi sul letto di Taehyung ripensando anche alla sera in cui era uscito con Jimin, ricordando anche di non aver chiuso occhio quella sera, poiché le immagini di lui e il grigio che passeggiavano in riva al mare gli ritornavano sempre in mente. Jungkook da quella sera aveva appreso di voler quel ragazzo nella sua quotidianità, perché la sua sola presenza gli infondeva calma e tranquillità tutte cose che aveva provato quella sera in compagnia del maggiore, per la prima volta Jungkook aveva sperimentato cose nuove come il battito accelerato del suo cuore e il piacevole calore di quelle strane sensazioni che provava solo in presenza di Jimin, per troppo tempo Jungkook era stato avvolto dal buio e il grigio per Jungkook era quello spiraglio di luce che lo illuminava conferendogli un confortevole calore.
Quel pomeriggio Jungkook uscì dalla sua camera facendo un sonoro sbadiglio mentre percorreva il corridoio, ma una voce a lui fin troppo conosciuta lo interruppe.- Copriti la bocca la prossima volta Jungkook ti ho visto anche la trachea.- Rise Jimin affiancandolo ma Jungkook aveva ancora gli occhi ridotti in due fessure cercando a causa del precedente risveglio, cosa che fece sorridere intenerito il maggiore perché doveva ammetterlo, Jungkook in quelle condizioni era davvero carino, risultando ai suoi occhi come un bambino.- Mi sono appena svegliato.- Replicò Jungkook stranamente calmo e questo stranì Jimin poiché di solito il ragazzo al suo fianco era sempre lunatico, e Jimin non sapeva mai come approcciarsi a lui.- Si ho notato, non hai dormito?- Chiese per pura curiosità il grigio mentre scendevano le scale.- No.- Rispose il minore sperando che Jimin non facesse altre domande al riguardo non voleva di certo rivelargli che la causa del suo mancato sonno era proprio lui.- Capisco.- Rispose Jimin e Jungkook fu grato all'altro di aver troncato la cosa sul nascere, poiché avrebbe provato non poco imbarazzo se la discussione sarebbe andata oltre, tuttavia però tra i due aleggiava un silenzio imbarazzante e nessuno dei due aveva il coraggio necessario per spezzarlo, dopo l'uscita tra i due le cose si erano di nuovo stabilizzate trovando un perfetto equilibrio, ma entrambi provavano una strana necessità di interagire e magari conoscersi meglio, ma Jungkook per natura era sempre stato timido nonostante ostentasse un comportamento sfacciato, e Jimin dal canto suo diveniva timido solo in presenza del minore comportamento dato anche dai sentimenti che provava verso il più giovane.- Hai fame?- Disse improvvisamente Jimin.- Mi stai invitando a cena fatina?- Jimin sospirò rassegnato a quelle parole proferite dal minore.- Bhe diciamo che voglio pareggiare i conti quindi si.- Rispose il grigio superando il minore che con poche falcate fu di nuovo accanto lui.
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Amygdala » Jikook.
Fiksi PenggemarDal Prologo: Jungkook a soli 13 anni non poteva di certo capire cosa fosse in realtà l'amore, tuttavia nonostante la sua giovane età non si era mai dato etichette e come i suoi genitori dicevano sempre l'amore era l'amore. Jungkook era d'accordo con...