I giorni passavano veloci e inesorabili e Jungkook passava gran parte del tempo con la testa china sui libri di testo in vista delle prossime verifiche, in altri contesti Jungkook si sarebbe concentrato sullo studio ma in quel momento, poiché aveva Jimin praticamente di fronte assorto anche lui a memorizzare qualcosa a lui sconosciuto gli impediva di mantenere salda la concentrazione, in quei giorni Jungkook passava molto più tempo con il giovane che gli era seduto di fronte, scoprendo anche molti lati del suo carattere che non aveva mai avuto modo di scoprire, per esempio aveva scoperto che Jimin tendeva ad assumere comportamenti infantili col fine di intenerirlo quando faceva qualcosa di sbagliato, e Jungkook cadeva nella sua trappola sospirando rassegnato. Dopo tutto Jungkook aveva provato con tutte le sue forze a resistergli, a respingerlo ma tutti i suoi tentativi si erano rivelati fallimentari soprattutto quando aveva rischiato di perdere quel rapporto civile che si era creato tra loro, ma adesso Jungkook aveva messo Jimin su un piano totalmente diverso, e nei suoi piani l'amicizia non era minimamente contemplata, poiché con suo grande rammarico aveva provato anche che cos'era la gelosia, e a Jungkook quella sensazione non era piaciuta per niente. E dopo una bella chiacchierata con il suo migliore amico Taehyung, il quale era divenuto il suo diario segreto aveva compreso e dato un nome a quella sensazione fastidiosa che provava ogni qualvolta che una persona di sesso maschile si avvicinava a Jimin, certo Jungkook sapeva che non aveva il diritto di essere geloso dopo tutto Jimin non gli apparteneva, tuttavia però sarebbe durato solo per un altro po' di tempo, perché Jungkook stava già elaborando un efficace piano per far si che Jimin ricambiasse i suoi sentimenti, ma Junkook era ignaro del fatto che Jimin provava già dei forti sentimenti nei suoi confronti.
Jungkook sbuffò chiudendo il libro di testo sul quale stava studiando, improvvisamente quelle parole impresse su quei fogli gli parvero incomprensibili, complice anche la sua scarsa concentrazione, e questo non sfuggì all'occhio vigile di Jimin che quando vide il minore sbuffare per poi chiudere il libro sorrise, sapendo già tutto in anticipo. Certamente a Jimin non era sfuggito il fatto che Jungkook lo stesse osservando, e non poté nascondere il fatto di esserne lusingato dopo tutto non tutti i giorni ti capita di essere oggetto di interesse da parte di un ragazzo bello come Jungkook.- Credo sia meglio fare una pausa non credi?- Disse Jimin attirando l'attenzione dell'altro.- Si credo sia meglio la testa mi sta scoppiando.- Rispose Jungkook massaggiandosi le tempie scatenando una risatina divertita in Jimin. E Jungkook come spesso accadeva quando il grigio si lasciava andare in sorrisi o risate ne rimaneva incantato, ma soprattutto fiero poiché il motivo dei suoi sorrisi era lui stesso. I due si alzarono da quel tavolo che avevano occupato in biblioteca avviandosi verso l'uscita in completo silenzio per non disturbare i restanti studenti che vi risiedevano, e una volta fuori Jungkook si lasciò andare ad un sospiro stiracchiandosi dopo essere stato seduto per ore su una scomoda sedia di legno.- Ti va di prendere qualcosa da bere in caffetteria?- Chiese Jimin voltandosi verso Jungkook, il quale a quella proposta allettante annui scuotendo il capo in segno di assenso. Quando i due arrivarono alla caffetteria dell'accademia riservata agli studenti ed insegnanti Jungkook si fermò voltandosi di lato.- Prima le signore.- Disse col fine di infastidire l'altro e, difatti la reazione di Jimin non si fece attendere poiché il ragazzo sferrò un calcio ben assestato alla caviglia di Jungkook costringendolo a piegarsi per massaggiare la parte lesa.- Se ti prendo sei morto.- Lo minacciò Jungkook guardandolo male.- Ma guarda sto tremando dalla paura.- Disse Jimin superandolo e avviandosi verso un tavolino libero che aveva adocchiato, mentre Jungkook lo seguiva ancora zoppicante.- Cazzo che male.- Si lamentò mentre si siedeva di fronte ad un Jimin che spudoratamente lo ignorava.- Te la sei cercata, e impara a portarmi rispetto sono più grande di te moccioso.- Jungkook rimase esterrefatto dalla sfrontatezza che ostentava l'altro, dopo tutto doveva esserci abituato visto che avere a che con Jimin non si era rivelato facile, certo i due avevano fatto molti passi avanti e adesso si parlavano come se fossero amici di vecchia data, ma questo non disturbava affatto Jungkook anzi era fiero di essersi pian piano riguadagnato la fiducia di Jimin, che tuttavia temeva di aver perso.- Non ti chiamerò Hyung se è li che vuoi andare a parare fatina.- Disse Jungkook facendo sbuffare l'altro e questo scatenò in lui una risatina intenerita nel vedere il viso imbronciato del grigio, il giovane si rese conto che in quei giorni passati in compagnia di Jimin gli capitava spesso di sorridere come un idiota, e quando succedeva spesso era anche oggetto delle prese in giro di Taehyug. Un cameriere si avvicinò ai due chiedendo con un sorriso cortese cosa desideravano, e Jimin optò per un ice americano mentre Jungkook per un succo all'arancia, il cameriere prima di andare via rivolse un sorriso ai due e un'occhiata di troppo al profilo di Jimin che in quel momento era distratto, e Jungkook assottigliò gli occhi infastidito. Quando il cameriere andò via Jungkook aveva ancora addosso quella sensazione di fastidio, e Jimin si accorse del cambio di atteggiamento del minore ma non disse nulla a riguardo poiché capitava spesso che Jungkook subisse sbalzi di umore, il cameriere di prima fece di nuovo la sua comparsa con un vassoio tra le mani, per poi posare dinnanzi a Jimin il suo ordine con tanto di sorriso, e Jimin ricambiò più per semplice cortesia che per altro, ma quello per Jungkook fu troppo da sopportare, e il suo animo tremendamente possessivo e territoriale si risvegliò senza che lui potesse far nulla per sopprimerlo, e istintivamente prese la mano più piccola di Jimin nella sua solo per avere la sua completa attenzione. Dal canto suo Jimin si girò di scatto quando sentì il palmo di Jungkook avvolgere la sua mano.- Stavo pensando se al posto di Hyung ti andasse bene Jimin-ssi è.. Più intimo non trovi?- Jimin sentendo quella dichiarazione quasi non si strozzò con la sua stessa saliva, tanto che dovette bere un sorso del suo ice americano per riprendersi.- Cosa?- Disse Jimin con la voce leggermente roca per via della tosse.- Non ti piace?- Chiese Jungkook, mentre con la coda dell'occhio vedeva il cameriere defilarsi com'era venuto lasciandoli soli.- No è carino.- Disse Jimin sorridendo leggermente.- Bene allora da oggi ti chiamerò così.- Disse Jungkook con un sorriso sul volto, un sorriso di chi sapeva di aver vinto.
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Amygdala » Jikook.
FanfictionDal Prologo: Jungkook a soli 13 anni non poteva di certo capire cosa fosse in realtà l'amore, tuttavia nonostante la sua giovane età non si era mai dato etichette e come i suoi genitori dicevano sempre l'amore era l'amore. Jungkook era d'accordo con...