CAPITOLO XXXI

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Dopo aver appreso la verità Jimin ritenne opportuno restare con Jungkook poiché non voleva andare via e lasciarlo solo quindi aveva ritenuto opportuno passare la notte con lui, e quella mattina Jimin fu il primo ad aprire gli occhi mentre i raggi solari andavano ad infastidire i suoi poveri occhi assonnati, e il giovane infastidito da essi intrufolò la testa sotto le coperte scoprendo che il braccio di Jungkook era ancora ancorato alla sua vita, e la sua schiena aderiva al petto del più piccolo. Jimin ripensò a tutto quello che il minore gli aveva raccontato la sera precedente, e quando iniziò ad intuire ciò che era realmente successo il desiderio di fermare Jungkook per farlo smettere fu tanto, ma aveva promesso all'altro che avrebbe ascoltato tutto fino alla fine e non poteva venire meno alla parola data. Jungkook avrebbe solo dovuto godersi la sua adolescenza crescere e sperimentare i primi amori,  fare nuove amicizie ma tutto ciò gli era stato strappato via dalle mani da un mostro che aveva deciso di rovinargli l'esistenza come se ne avesse il diritto, e Jimin provava tanta rabbia verso quell'essere che non aveva provato alcuna pietà verso quel ragazzino che era allora Jungkook. Il grigio si voltò dalla parte opposta cercando di non svegliare il ragazzo dinnanzi a lui che dormiva ancora beatamente, e Jimin era grato del fatto che grazie alla sua sola presenza il ragazzino non avesse avuto un sonno agitato a causa degli incubi, ed anche in quel frangente il maggiore pensò che Jungkook era solo un bambino imprigionato in un corpo da adulto nonostante i suoi 18 anni.

Poco dopo il minore socchiuse gli occhi ancora tra veglia e sonno per poi guardare la sveglia posta sul comodino constatando che erano appena le 9:00 e, guardando oltre la figura di Jimin che nel frattempo si era assopito nuovamente vide il letto del suo migliore amico vuoto maledicendolo per essersene andato senza svegliarli, Jungkook si avvicinò a Jimin ammirando i lineamenti delicati del suo viso, e lo sguardo si posò sulle carnose labbra schiuse del maggiore che sembravano richiamarlo e senza accorgersene aveva già ridotto quella poca distanza che li divideva, così da far combaciare le sue labbra con quelle di Jimin. E inconsapevolmente Jimin mosse impercettibilmente le sue labbra contro quelle del minore, gesto che lo portò anche a svegliarsi dal sonno in cui era caduto precedentemente, e quando notò ciò che stava accadendo si allontanò da quel tocco rischiando di cadere dal letto se non fosse stato per Jungkook che preventivamente lo aveva spinto verso di sé evitando così un imbarazzante caduta, Jimin si aggrappò alla maglietta dell'altro per poi guardarlo negli occhi.- Perché ti sei spostato?- Chiese Jungkook in evidente disappunto.- Non lo so a volte faccio cose stupide.- Disse Jimin mortificato dalla sua strana reazione.- Bhe posso baciare il mio ragazzo o devo aspettarmi un'altra delle sue strane reazioni?- Disse Jungkook con sorrisetto derisorio sul volto, e Jimin dal canto suo rimase in silenzio evitando di rispondergli a tono esaudendo i capricci dell'altro lasciandosi baciare.


Quel bacio Jimin lo percepì diverso dai precedenti e quando vide Jungkook spostarsi con il suo corpo che ora troneggiava sul suo nella sua testa si azionò un campanello d'allarme, quella situazione stava degenerando e stare loro due soli in un letto non migliorava la situazione, Jimin aveva paura di ricambiare quelli che erano i gesti del minore, decidendo così di lasciare a lui il completo dominio anche per vedere quanto lontano Jungkook si sarebbe spinto, e quando sentì la mano del castano intrufolarsi sotto l'orlo della sua maglietta quasi sobbalzò trattenendo il respiro, mentre voltava il capo di lato per lasciare alle labbra dell'altro libero accesso al suo collo che l'altro iniziò a baciare e succhiare fino a lasciare su di esso un marchio di appartenenza, e il moro si allontanò guardando soddisfatto quello che era stato il suo operato. Ma la cosa più bella per Jungkook era guardare il viso di Jimin, il quale aveva il respiro leggermente affannato, le guance leggermente arrossate e gli occhi che avevano assunto un espressione languida e poco innocente a parere di Jungkook, ma il castano non ebbe paura di lui poiché sapeva che Jimin non gli avrebbe mai fatto mai del male, sapeva che il ragazzo che si trovava sotto di sé lo aveva accettato con tutte le sue problematiche, con tutti i suoi pregi e difetti prendendolo tra le sue braccia e amandolo a prescindere da tutto. L'unica azione che Jimin fece fu attirare a sé Jungkook facendo così combaciare i loro corpi, il minore poggiò la testa sul petto del maggiore avvolgendogli poi le braccia attorno alle sue ampie spalle, mentre le braccia del castano avevano trovato il loro posto sotto la maglietta del maggiore avvolgendo la stretta vita dell'altro e godendo del calore che il suo corpo emanava, Jungkook dopo essersi aperto con Jimin mostrandogli quello che era la parte più fragile di lui si sentiva improvvisamente rinvigorito, e per la prima volta era felice tanto che i suoi occhi seppur chiusi sorridevano insieme alle sue labbra, uno di quei sorrisi che non faceva da un tempo a lui sconosciuto.


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N.D.A: Salve belle personcine ♥♥♥

Allora su questo capitolo c'è ben poco da dire tutto si spiega da se come anche la piega che che sta prendendo la relazione dei Jikook, ma vi ricordo che le cose procederanno con calma ovviamente però non mancheranno momenti del genere ;)

comunque parlando di cose serie ho notato che questa cosetta è arrivata a 5.2K di visualizzazioni e francamente ancora mi spiego il perché o come sia potuto succedere queste sono le stranezze della vita, nonostante ciò però vi ringrazio davvero dal profondo del mio cuore per il vostro supporto vi adoro tanto, e niente io vi auguro un felice fine settimana noi ci vediamo al prossimo aggiornamento a presto love ya girls ♥♥♥

Amygdala » Jikook.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora