Millie's Pov
Qualcosa è cambiato tra noi.
Non ci giriamo più intorno con la circospezione dei primi momenti. Abbiamo ancora molte cose da scoprire l’uno dell’altro, ci sono mezze verità non dette, ma siamo sempre più a nostro agio.
«Possiamo usare la tua macchina?»
«Funziona ancora, nonostante il tentativo di sabotaggio di un cretino che mi è venuto a sbattere contro…», scherzo guardandolo di sottecchi.
«Tornerà come nuova, lo prometto. A proposito», qualcosa gli passa per la mente. «Perché diavolo sei scappata quel giorno?» Scoppio a ridere, mi vergogno, e se non si trattasse di lui non aprirei bocca nemmeno sotto tortura.
«Pensavo mi avresti fatto fare una brutta fine».
«Io cosa?» Lui scuote il capo incredulo.
«Andiamo».Saliamo in auto, Finn è completamente fuori dal suo ambiente nella mia piccola utilitaria. Lo spazio è poco per uno alto come lui, deve tenere le ginocchia piegate verso il petto e farsi spazio tra le cartacce e gli altri libri della Gabaldon che avevo portato con me.
Non mi aspettavo granché dalla compagnia, che invece si è dimostrata più interessante del previsto.
«Tieni un sacco di roba in auto».
«Solo il minimo indispensabile», rispondo, facendogli una smorfia. Prima di restituire la macchina a zia Milly devo trovare un nuovo paraurti e magari dovrei anche pulirla, se voglio evitare una paternale.
«Non ricordo l’ultima volta che ho letto un libro. Ho perso il numero dei copioni ma niente per il semplice gusto di farlo», ne raccoglie uno, soppesandolo con il bicipite.
L’autrice non ha lesinato con le descrizioni, in mancanza di un fermaporta ognuno di questi potrebbe servire allo scopo. «Magari non inizierei con questi».«Questi sono solo per le amanti dei libri epici». Lui sfoglia le pagine, senza leggere una riga.
«Sono movimentati?»
«Parecchio», ridacchio, anche se pensiamo a cose diverse. Da quello che ho potuto sperimentare, Finn sa già tutto quello di cui una ragazza potrebbe avere bisogno.
«Potrebbe non essere male, allora», commenta, prima di posare il libro. «Allora, dove andiamo di bello?»
«Hai già qualche posto in mente?» Finn grava sul sedile, massaggiandosi il mento.
«Non sono ferrato in fatto di appuntamenti. Hai suggerimenti?»
«Mi piacerebbe portarti sulle Ebridi esterne, lì non correresti il rischio di essere riconosciuto». Gli vorrei fare vedere la casa dov’è nata mia nonna, anche se forse è presto per dirgli cosa rappresenta per me. «Peccato che l’ultimo traghetto utile sia già partito».«Dove sei stata ieri?»
«Solo a Portree, ho gironzolato per il porto e i negozietti».
«Potremmo andare lì».
«Sei sicuro?» Finn passa le nocche sulle labbra.
«C’era molta gente in giro?»
«Non era affollato, la stagione è appena iniziata, ma Portree è seconda solo a Eilean Donan. Cosa ne dici se andassimo a Staffin? Scommetto che non hai mai visto Kilt Rock».
«Mi fido di te, sto iniziando a impazzire a starmene chiuso tra quattro mura. Ho bisogno di muovermi, e scoprire qualcosa di te», lui ghigna e solleva una mano, a mo’ di scuse. «Scusa, intendevo con te».Vorrei non sorridere ma questo è l’effetto che mi fa, e non sono più padrona delle mie reazioni. Sono bastati pochi giorni con lui perché accadesse l’inevitabile, e perdessi me stessa per questo sconosciuto.
***
Parcheggiamo la macchina al limitare del villaggio. Finn cammina al mio fianco, con la testa incassata tra le spalle e un cappellino da baseball con la tesa abbassata, nemmeno fossimo a Soho anziché in un paese sperduto della Scozia.Penso che sia questione di minuti prima che mi suggerisca di tornare indietro, invece prende la mia mano nella sua e mi fa fermare il cuore. Mi giro piacevolmente stupita.
«Questo è un appuntamento, fa parte del copione».
Sorrido, è pericolosamente facile abituarsi a questi piccoli gesti.
«Non sai quello che fai ma hai buon intuito». Camminiamo mano nella mano ma a Finn sembra non bastare, così mi passa un braccio attorno le spalle, attirandomi a sé. Quando incrociamo un paio di macchine che risalgono la statale verso il Quiraing, lo sento irrigidirsi; due ragazzi in bicicletta ci oltrepassano senza degnarci di una seconda occhiata.
Man mano che procediamo si rilassa, anche se il suo sguardo non abbandona mai l’asfalto.
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YOLO ~ Fillie
Fanfiction[COMPLETA] You Only Live Once~ Non tutte le storie hanno un lieto fine, non tutte ti fanno ridere e amare. Millie Bobby Brown ha deciso di chiudere con gli uomini. Non le serve che qualcuno le dica cosa fare ed è stanca di non essere mai all'altezza...