Capitolo Cinque

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Millie's Pov

Scendo in soggiorno e trovo Finn seduto sul divano. Dopo l’escursione di questa mattina avevamo un disperato bisogno di una doccia calda e abiti asciutti.

«Non passerai mai inosservato», scuoto la testa, ridendo.
«Cosa? Per questa?», chiede indicando l’orribile camicia a fiori che ha indosso.
Vorrei dirgli che è lui a spiccare, non quel pezzo di stoffa colorata.
Che è lui a farsi notare, qualsiasi cosa faccia. Forse è per questo che alcune persone diventano famose, perché brillano di luce propria mentre altre si sforzano una vita per ottenere un posto sotto i riflettori.

Lui piega il capo, studiandomi concentrato. «A cosa pensi?»
«A te». Incrocia le gambe all’altezza delle caviglie e si stiracchia sul divano, dandomi un’occhiata che mi fa sciogliere dall’interno e tremare le gambe.
Gli faccio una smorfia. «Non sarei tanto tranquillo, fossi nei tuoi panni».
«La tua bocca dice una cosa ma i tuoi occhi mi raccontano altro». Lo ignoro e raggiungo la finestra. Una coppia di pecore passeggia indisturbata attraverso il giardino, avanzano lente, alternandosi attorno a un punto preciso del terreno lontano dalle girandole.

«Sono tornate», mi giro meravigliata, indicando le nostre amiche a quattro zampe. Non posso esserne sicura, ma credo siano sempre le stesse della volta precedente. Una ha un orecchio floscio, mentre l’altro punta il cielo allerta. Entrambe hanno un segno di vernice sulle code corte e tozze.
«Che tu sappia, le pecore sono animali territoriali?»
«Sono animali svegli», Finn ridacchia mentre divido l’attenzione tra loro.
Continuo a osservarle mentre masticano soddisfatte.
«Non è quello che si dice».
«Diciamo che abbiamo fatto un patto», si sporge in avanti, pronto a spiegarmi «loro ottengono un pasto gratis e io salvo un pezzo importante del nostro passato». Scuoto il capo incredula. Quel discorso ha dell’incredibile eppure, detto da lui, ha perfettamente senso.

La pioggia continua imperterrita, ci sono nuvole a perdita d’occhio e il sole di ieri è solo un lontano ricordo.
«Non sarebbe estate senza la pioggia».
«Cosa facevi da bambina quando pioveva?». Mi giro, cercando di ricordare.
«Leggevo o litigavo con mia sorella». Quello era una prassi consolidata.
«Nient’altro?»
«Probabilmente guardavo qualche programma». Lo sguardo di Finn passa dal televisore a me.
«Cosa ne dici allora di rilassarci e guardare un film? Niente cose sconce», mi provoca. Non c’è altra ragione per quel tipo di commento.
«Puoi stare tranquillo, con me la tua virtù è al sicuro», ribatto. Non è affatto vero, questo però lo tengo per me.

«Dopo la scarpinata di stamattina sono innocuo. Mi raggiungi sul divano?» Quella proposta è strana e imprevista, perché avere Finn vicino mi porta a tutto tranne che a rilassarmi. Non sono più abituata a guardare la televisione e non so cosa lui si aspetti da me. Amo i libri e non ho mai sentito la mancanza di un televisore a casa, sarà anche per questo che sono finita a fare la bibliotecaria.
Nelle poche occasioni in cui mi capita di guardare un programma con Maddie, fermiamo la visione ogni cinque minuti per commentare qualcosa. Ho qualche dubbio però che Finn condivida il mio stesso entusiasmo per Cumberbatch.
Poi c’è quell’altra cosa, il rilassarsi.
Con Jacob non era che una parola in codice per indicare il momento in cui si stendeva sul divano come una salma, mentre ascoltava il suono di un gong dal suo impianto dolby surround da duemila sterline.

Devo essere più materialista di quanto pensassi, perché nell’ascoltarlo non mi sono mai sentita in pace con il mondo, casomai mi istigava a gesti inconsulti. Sto per rifiutare, proporre qualcosa in alternativa, qualsiasi cosa, quando lo sguardo di Finn mi blocca. «Sai quand’è stata l’ultima volta che l’ho fatto?»
«Uhmm», penso a voce alta, anche se posso immaginare. «Non è esattamente glamour, giusto?» Lui solleva le sopracciglia.
«Io e te, niente vita reale…».
«Afferrato». Finn raccoglie il telecomando. «Hai scelto un DVD?» C’è qualcosa nel suo modo di fare, che rende impossibile dirgli di no. E non solo per quel suo essere sfacciatamente attraente.
Finn ha una presenza magnetica e la sicurezza, che solo chi è abituato a vedere assecondato ogni suo capriccio possiede.

YOLO ~ FillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora