Capitolo Venti

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Millie's Pov

Mi sento ancora sulle montagne russe, questi due giorni hanno sovvertito tutto quello che credevo di sapere. Anche su di me, perché mi sono trovata a perdonare Finn, nonostante le premesse.

Sono ancora su di giri quando varco i cancelli del Links. Ieri sera Finn mi ha mandato un messaggio, in cui mi diceva di aver parlato con il suo manager. Ha portato avanti quello che mi aveva promesso e Kara Donald non prenderà più parte a YOLO.
Non dovrà averla intorno.
Un momento di silenzio per la fine dei nuovi Beckham.

Qualunque fosse il suo accordo con il manager di Finn, lui ha anteposto noi alla sua carriera. Dopo tutto quello che è successo, non credevo che questa situazione si potesse risolvere così facilmente ma la sicurezza di Finn, il suo entusiasmo, sono contagiosi.

Mi cambio negli spogliatoi e mando un messaggio a Maddie. Rompo il silenzio stampa in cui sono entrata, sin dal nostro ritorno da Blackpool.
Avevo bisogno di metabolizzare quello che è successo, e di farle scontare l’aver lavorato alle mie spalle in combutta con Finn.
Buon per lei che il suo sesto senso avesse ragione, anche se temo che la sua lealtà come fan abbia giocato un ruolo fondamentale.

Oggi devo accompagnare Randy sul percorso dell'Old Course, qualche facoltoso principiante ha deciso di perfezionare il suo swing facendo le cose in grande. Uno scherzetto da qualche migliaio di sterline.
Raccolgo la sacca con le mazze e la carico sul golf cart.

Le nuvole si sono addensate sospinte dal vento e scende una leggera pioggerellina. Sono così di buon umore che non m’importa. Aspettiamo sul tee di partenza, scambiando quattro chiacchiere. Randy è un ex giocatore professionista che non ha mai raggiunto grandi risultati.
Qualche anno fa ha deciso di ritirarsi e sposare la ragazza con cui era fidanzato da una vita. Chissà se anche lei ha vissuto i miei stessi dubbi, perché Randy ha l’aria di uno che si è sempre dato da fare con le donne. Non sono mai stata un tipo paziente, tendo a prendere le cose di petto, però credo a Finn.
Lui è famoso, ricco, un playboy, eppure con me è sempre stato onesto. Dietro l’immagine da ribelle che regala al mondo, è un bravo ragazzo fino al midollo.
Ecco perché non ho mandato tutto a rotoli; perché quando mi sorride, sento di poter volare.

Ogni persona è una storia a sé, però nei cinque anni passati con Jacob non ho mai provato niente di così intenso. E non si tratta solo dell’innegabile attrazione che ci unisce, c’è di più, perché quando Finn è lontano sento mancare un pezzo di me. Forse c’è proprio questo dietro la nostra connessione, ci siamo riconosciuti all’istante.
Abbiamo seguito strade differenti che convergevano nella stessa direzione.

Scrollo l’acqua dal mio k-way. Inizio a sentire l’impazienza crescere quando vedo Randy sgranare gli occhi, quando mi giro quella sorpresa sono io.
È come se mi avesse colpito un fulmine.
Kara Donald si avvicina con passo deciso e un’espressione tutt’altro che sconfitta. Da vicino è persino più bella che in foto, ha grandi occhi color ghiaccio e lunghi capelli neri, che le circondano l’ovale del viso. La studio in silenzio e sento un brivido percorrermi la schiena.
Non può essere un caso che sia qui proprio oggi.
Non può essere una coincidenza che mi trovi qui.
Un gruppo di giocatori diretti al Balgove ci oltrepassa, il loro chiacchiericcio accentua il silenzio imbarazzante che grava su di noi. Randy si fa avanti e si presenta, cercando di capire il livello di chi si trova davanti e cosa si aspetta da questa esperienza. Lei è cortese e risponde a tutte le sue domande, con un sorriso che mi provoca un disagio crescente.

«Randy, puoi cavartela da solo?» È una domanda superflua, sono io che ho bisogno di dileguarmi.
«Certo». Sembra piuttosto sorpreso, considerando che fino a due minuti fa andava tutto bene. «Signorina Donald, noi possiamo andare».
«A dire il vero io dovrei parlare con lei. Millie, puoi concedermi cinque minuti?» Sollevo lo sguardo, presa alla sprovvista, mentre lei già si avvicina. Kara mi osserva con la sicurezza di chi ottiene sempre quello che vuole. Sono al lavoro e non posso permettermi una scenata.
«Certo».
«Noi dobbiamo parlare di qualcosa d’importante».
«Non ci conosciamo nemmeno, cosa può esserci d’importante?»
«Finn». Sapevo che era tutto troppo semplice. Una brutta sensazione mi attanaglia lo stomaco.

YOLO ~ FillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora