10.All have their dark side

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Vidi un ragazzo avvicinarsi a me e io feci lo stesso. Aveva i capelli neri e i suoi occhi erano di un azzurro intenso, quasi blu. Mi cinse i fianchi con le mani e cominciammo a ballare molto vicini, ondeggiando a ritmo di musica. La sua bocca si avvicinò al mio collo e iniziò a baciarmi con frenesia ma un secondo dopo lo spinsi via, consapevole che stavo sbagliando nei confronti di Harry. Decisi di andarmi a fumare una sigaretta, per rilassarmi. La stanza non era molto affollata e così potei sentire il suono del mio cellulare.

- Dove sei?- mi chiese quella voce che ben conoscevo.
- sono dentro, nella sala fumatori.- Risposi in enfasi.

Harry era arrivato, finalmente. Rilasciai una leggera nuvola di fumo dalla bocca e mi sedetti su una sedia a fianco a me. La testa mi girava ma ero felice, felice di sapere che Harry era venuto. Dopo qualche minuto lo vidi entrare nella saletta e venire verso di me. Mi alzai e presa dall’istinto lo baciai davanti a tutti. Harry rispose al bacio lasciandosi scappare una mano sulle mie natiche. Mi staccai da lui e dopo aver spento la sigaretta nel posacenere lo trascinai dentro, in mezzo alla folla.

-sei sexy stasera- gli sussurrai all’orecchio.

Vidi il volto di Harry sconcertato a quelle mie parole, forse inaspettate. Iniziai a baciarlo sul collo, mordendogli talvolta la pelle e in breve gli comparve un piccolo segno viola. Mi lasciai scappare una risata e senza che potesse dire niente gli presi la mano e lo portai a ballare. La testa mi girava, la confusione regnava in me, l’alcool scorreva in ogni centimetro del mio corpo e mi sentivo terribilmente leggera, felice ed euforica. Harry era immobile di fronte e me e iniziai subito a ballare, strusciando il mio corpo contro il suo. Sentivo le sue mani risalire fino ai miei fianchi e decisi di farli aderire contro i suoi, continuando ad ondeggiare. In quel momento mi sentii desiderabile e volevo continuare a stuzzicarlo, per vedere quale reazione avrebbe avuto davanti alle mie continue provocazioni. Il suo sguardo si fece intenso e lo vidi mordersi il labbro inferiore mentre mi teneva stretta a sé. Portai le mie labbra alle sue e lo baciai intensamente , poi gli morsi un labbro e infine mi staccai tornando a guardarlo. Harry era evidentemente eccitato ma non volevo soddisfare quella sua voglia ora, volevo farlo soffrire ancora un po’, volevo che mi desiderasse con tutto se stesso. Più tardi lo accompagnai al bar a prendersi da bere e vidi Vicky che parlava con Jay così mi avvicinai per salutarli.

- Jay questo è Harry- dissi presentandoglielo.

I due si strinsero la mano sorridendosi a vicenda ma l’attenzione di Harry tornò in breve su di me. I suoi occhi si spostavano continuamente sul mio corpo, poi si avvicinò sussurrandomi all’orecchio “ smettila di provocarmi” e quando lo vidi allontanarsi leggermente da me gli sorrisi, passandomi la lingua sulle labbra. Avevo ottenuto l’effetto desiderato e ora mi sentivo un passo avanti a lui.

HARRY’SPOV

Charlie era eccitante dentro al quel suo tubino nero che le delineava perfettamente le linee del corpo e non so per quanto ancora avrei resistito a quelle sue continue provocazioni. I suoi fianchi si muovevano a ritmo di musica e avrei solo desiderato sbatterla contro un muro e accendere ogni mia fantasia perversa ma frenai ogni istinto, cercando di controllarmi. Sorseggiai un po del mio Jack Daniel mentre la osservavo ballare con la sua amica dai capelli nero corvino a pochi metri da me. Era chiaro che aveva bevuto e questo la rendeva più spontanea e sexy in ogni suo movimento. Jay, il ragazzo che avevo conosciuto pochi minuti prima, si avvicinò a me, continuando ad osservare le ragazze.

- è la tua ragazza?- mi chiese

Distolsi l’attenzione dal corpo di Charlie per guardarlo negli occhi. No, Charlie non era la mia ragazza, ma ci tenevo a lei, più di quanto riuscissi ad ammettere a me stesso. All’inizio era solo un gioco, come sempre. Dalla prima volta che i miei occhi avevano incontrato i suoi avevo pensato che sarebbe stato sesso puro, senza alcuna traccia di sentimento, solo sesso, eccitante e meraviglioso. Ma in lei c’era qualcosa di diverso, qualcosa che mi attirava al di là del piacere fisico. Gli occhi di Jay erano fissi su di me, in attesa di risposta. Scossi la testa , ma non del tutto convinto.

- Vicky?- chiesi, facendo finta di essere interessato realmente a quello che stava succedendo tra di loro.
- è fantastica, ma non voglio prendere la cosa troppo sul serio per ora- disse guardandola.

Annuii facendogli intendere che avevo capito ciò che voleva dire, anche se non mi interessava altro che guardare Charlie, che avanzava verso di me.

- puoi portarla a casa tu? Ma stai attento, i suoi non sanno che è uscita- mi disse Vicky un secondo prima di baciare Jay.

Annuii e un secondo più tardi Charlie mi abbracciò e mi poi mi diede un bacio. Era ora di tornare a casa così ci avviammo tutti all’uscita ma quando mi voltai per cercare la figura di Charlie vidi un ragazzo sui 18 anni che la prese per un braccio e la tirò a sé, stringendole i fianchi. Vedevo le sue mani girovagare sul suo corpo mentre lei cercava di divincolarsi. In un secondo i miei pugni si strinsero, senza che me accorgessi e mi avvicinai a passo deciso verso il ragazzino.
- lasciala- dissi fissandolo dritto negli occhi.

Charlie cercava di divincolarsi dalla sua presa, mentre il ragazzo rideva insieme a quei coglioni dei suoi amici.

- sennò che mi fai?- disse, quasi prendendomi in giro.

Non sapeva in che guaio si stava cacciando. Povero idiota, pensai. Presi Charlie per un braccio, liberandola da quella stretta che le aveva lasciato un evidente segno. In quel momento ogni senso di razionalità mi lasciò e sferrai un pugno in pieno volto a quel ragazzo che cadde sanguinante sul pavimento. Gli tirai un calcio nello stomaco, facendolo contorcere dal dolore.Potei sentire le sue urla strazienti, mentre le mie mani, serrate in due pugni ben saldi continuavano a colpirlo senza pietà. Il mio braccio era già in aria, pronto a colpirlo ancora quando qualcosa mi bloccò di colpo. Mi voltai e vidi Charlie in lacrime, supplicandomi di smetterla. In quel preciso momento sentii tutte le mie forze cedermi e un dolore al petto intensificarsi sempre di più. Non volevo spaventarla, ma proteggerla. Alzai gli occhi e solo in quel momento mi accorsi di tutte le persone che si erano accerchiate attorno a noi che avevano assistito alla scena e ora mi guardavano con lo stupore nel viso. Il mio sguardo si spostava dalla folla alle lacrime di Charlie alle mie mani insanguinate. Il ragazzo era ancora a terra, piegato su se stesso dolorante. Guardai Charlie un’ultima volta, poi mi diressi all’uscita della discoteca. Volevo solo andare via, altrimenti sarebbe finita peggio. Mi avviai verso la macchina con l’intenzione di andarmene , lontano da Charlie e dai suoi occhi pieni di paura che ancora erano ben impressi nella mia mente. Mi appoggiai al muro di una casa e vi tirai un pugno così forte da spaccarmi le nocche della mano, ma non mi importava. Non avrei voluto che Charlie vedesse questo di me, non volevo che pensasse che ero un violento. Odiavo che qualcun altro potesse toccarla, sfiorarla o semplicemente guardarla, era qualcosa che mi provocava un rabbia interiore difficile da contenere. Odiavo quella mia gelosia morbosa, forse per questo Emily se ne era andata. Emily, forse l’unica ragazza che abbia mai amato in tutta la mia vita, una persona che non dimenticherò mai. Non la rivedo da anni ormai, ma forse è meglio così perché mi si riaprirebbe una ferita che non è mai guarita del tutto. Ricordo ancora la prima volta che l’ho vista e di come me ne sia innamorato subito, al primo suo sorriso, al primo suo sguardo.

*flashback*

Quando varcò la soglia della porta di quell’aula la mia vita cambiò. Ero impegnato a mandare un messaggio a quella bomba della quarta per chiederle di vederci nel pomeriggio a casa mia quando la mia attenzione fu catturata dalla voce del professore che ci intimava a dare il benvenuto alla nuova arrivata. Alzai gli occhi curioso, per vedere se fosse stata abbastanza sexy da potermela scopare e in un secondo sentii una sensazione che non avevo mai provato prima. I capelli castani, lunghi e lisci le ricadevano morbidi sulle spalle, i suoi occhi verdi sembravano illuminarle il volto, piccole lentiggini cosparse sul viso le donavano un’aria così innocente e da bambina e in quel corpo così perfetto sembrava una modella. Sentii dei formicolii per tutto il corpo, le mie mani iniziarono a sudare e quando la classe in coro le diede in benvenuto non riuscii a dire una sola parola a causa della gola secca. Si andò a sedere vicino a Jonathan e maledissi mentalmente il fatto di avere Ashley di fianco. Nelle settimane seguenti la osservai in ogni sua mossa , sembrando quasi uno stalker ma era come un’ossessione e non riuscivo a togliermela dalla testa. Il giorno che le parlai per la prima volta il mio cuore sembrava volesse esplodere e mi vergognai di quelle sensazioni stupide. Era solo una ragazza, pensai tra me e me.

- Ciao, sono Harry- dissi appoggiandomi al suo banco , spostandomi il ciuffo riccio che sapevo faceva impazzire le ragazze.
-ciao- disse lei leggermente distratta

Quel suo disinteresse mi diede un leggero senso di fastidio e cercai di apparire seducente, convinto che sarebbe caduta ai miei piedi.

- come ti trovi in questa scuola?- chiesi guardandola dritta negli occhi, finendo per incantarmi nei suoi.
- bene grazie. Senti devo andare scusa-

Detto ciò si alzò per uscire dall’aula e raggiungere le sue amiche. Rimasi scioccato da quella nostra conversazione e da come mi evitava drasticamente, ma non gliel’avrei data vinta, doveva essere mia. Nelle settimane seguenti insistetti e quando finalmente la vidi più interessata le chiesi di uscire e con mio stupore accettò. La portai a cena fuori e fu una delle serata più belle della mia vita, pensando che Emily fosse la ragazza perfetta, quella che avrei avuto accanto per sempre. Dopo quella sera uscimmo molto spesso e ricordo che quando una sera la riportai casa lei mi baciò. Posso sentire ancora oggi il sapore delle sue labbra, il suo profumo così leggero ma sensuale, la pelle del suo viso così morbida e delicata.
Ricordo perfettamente ogni secondo passato con lei, da quando l’ho vista per la prima volta a quando se ne è andata, impaurita dalla mia violenza involontaria, innamorata di un altro, forse migliore per lei. Non volevo lasciarla andare in quel modo ma le sue parole, i suoi occhi pieni di lacrime mi hanno frenato, pensando che forse ero davvero un mostro.

*fine flashback”

Mi misi le mani tra i capelli, cercando di scacciare quei pensieri che ogni tanto mi apparivano da luoghi oscuri e remoti della mia mente. Presi le chiavi della macchina dalla tasca dei jeans e nel momento in cui aprii la portiera sentii qualcuno urlare il mio nome e quando mi voltai vidi Charlie correre verso di me ma la vidi inciampare con i tacchi e cascò per terra, ancora in lacrime. Senza pensarci neanche un secondo corsi verso di lei e dopo averla aiutata ad alzarsi la abbracciai, chiedendole di perdonarmi.

- non farlo mai più- mi disse staccandosi leggermente da me.

Strangers II Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora