CHARLIE’S POV
Entrai in casa e mi diressi direttamente in camera dove mi stesi sul letto , stanca. Era parecchio tempo che non vedevo le ragazze, che non le sentivo perché davo sempre priorità ad Harry, ma la realtà era che mi mancavano da morire e mi ero comportata veramente male con loro. Decisi che la mattina seguente le avrei chiamate, per scusarmi innanzitutto e per chiedere loro, poi, di vederci.
*bip*
Guardai il cellulare e vidi un messaggio.
“Come ti vorrei. Qui. Subito. Harry Xx”
Scossi la testa sorridendo.
“ Sono distesa sul letto, in intimo. Vuoi farmi compagnia? Charlie xX”
La sua risposta non tardò ad arrivare.
“Porca puttana. Non sai che ti farei.”
Quel piccolo scambio di messaggi erotici mi stava divertendo e contemporaneamente eccitando.
“ Mi sto toccando pensando a te.”
“Smettila o esploderò da un momento all’altro, cazzo.”
Continuammo a provocarci a vicenda, fino a quando Harry mi disse che non ce la faceva più perché si stava eccitando troppo.
“ Dilettante. Notte Riccio.”
“ domani sera ti faccio vedere che sa fare il dilettante. Notte biondina. Mi fai impazzire.”
Riposi il cellulare sul comodino e fissai il soffitto, presa da una frenesia improvvisa, probabilmente dovuta a quello scambio di messaggi che mai avevo inviato nella mia vita. I miei occhi si chiusero e i miei pensieri si soffermarono su quanto Harry mi mandasse in confusione con quel suo fare così provocatorio, soprattutto quando si passava la lingua sulle labbra, inumidendole leggermente, allora mi veniva voglia di sbatterlo contro un muro e di scoparmelo. Arrossii. Charlie piantala , pensai. Senza che ne accorgessi i miei pensieri divennero sempre più labili e soffusi, finché non mi addormentai.
La mattina seguente fui svegliata dalla calda voce di Margaret, che mi intimava di alzarmi, chiedendomi di compiere qualche commissione per lei. Aprii gli occhi a fatica, accecata dalla luce del sole che penetrava dalle finestre frontali al letto e mi alzai , dirigendomi in cucina per la colazione. Trovai mio padre, comodamente seduto sul divano, a sorseggiare una fumante tazza di tè e schiacciando ossessivamente i pulsanti del telecomando per cercare qualcosa che lo potesse interessare.
-come è andata ieri sera?- chiese, puntando i suoi occhi su di me.
-niente di speciale..- dissi evasiva.
Terminai la colazione e , dopo essermi vestita, uscii di casa diretta in posta per pagare una bolletta per Margaret. Entrai nell’ufficio che notai essere stracolmo di gente, così mi sedetti e aspettai il mio turno . Il silenzio regnava sovrano, come se fossero tutti colti da pensieri profondi, di tanto in tanto qualche cellulare squillava spezzando quella calma. Dopo circa una mezz’ora di attesa fu il mio turno e andai allo sportello libero, dove mi accolse una signora dal viso dolce ma stanco, scavato delle rughe. Una volta terminata l’operazione uscii e mi fermai ad un bar poco distante per prendere qualcosa da bere quando une voce familiare alle mie spalle mi chiamò, obbligandomi a voltarmi.
- Come stai dolcezza?- chiese.
-Zayn- dissi. D’istinto lo abbracciai. – io sto bene e tu?-
-ora meglio. Ti va un caffè?- chiese, mordendosi leggermente il labbro.
-volentieri- dissi.
Era davvero sexy, con quel suo modo di fare da menefreghista completo, sapeva di essere bello e voleva darlo a vedere, ma per come l’avevo conosciuto era davvero dolce e incredibilmente diverso da come voleva apparire. Per certi aspetti mi sembrava di rivedere Harry, anche se in sostanza erano parecchio diversi.
Ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo due caffè, dopodiché tornammo a parlare, raccontandoci un po di quella settimana e di come andavano le cose in generale. Quando parlavo sembrava ascoltare attentamente le mie parole , come se gli interessasse davvero ciò che avevo da dire. Gli chiesi anche di Rebecca e di come si era evoluta la loro conoscenza da dopo la festa ma sembrava non essere scoccata la scintilla, almeno da parte sua, mentre lui mi chiese di Harry e di come andassero le cose tra noi.
ZAYN’S POV
La sentivo parlare della morettina conosciuta alla festa, Rebecca, e di quanto le dispiacesse che non avessimo provato ad uscire ma in realtà la mia attenzione si era soffermata sulle sue labbra, carnose e rosee , meravigliosamente sensuali ed eccitanti, come avrei voluto sentirle sulle mie. Mentre lei continuava a parlare il mio sguardo scese più in basso, intravedendo il suo seno ,dall’ampia scollatura della canotta bianca che indossava e che avrei volentieri strappato a morsi, proprio in quel momento. Cazzo, se avevo voglia di scoparmela. Dovevo esserle sembrato un bravo ragazzo, dal modo in cui mi trattava , sempre gentile e mai provocatorio, come di solito succedeva con le altre. Sentivo il mio eccitamento premere contro i boxer e mi sembrava di essere un ragazzino. Per smorzare quella voglia che cresceva in me le chiesi di Harry, anche se in realtà non me ne fregava un cazzo, era solo un fottuto ostacolo ma che di certo non mi avrebbe impedito di sbattermi quella biondina da urlo.
- Sei felice con lui?- chiesi
La vidi stupita da quella domanda ma dopo qualche secondo di esitazione mi disse di si. Cristo, questo non semplificava le cose ma sarebbe stata una bella sfida conquistarla. Decisi di chiederle il numero di telefono così avremmo potuto vederci ancora, senza incontrarci sempre per caso. Ma non mi fermai, la invitai a casa per continuare la conversazione e con mia sorpresa acconsentì. Non era poi così innocente come voleva sembrare, chi cazzo accetta di andare a casa di qualcuno visto tre volte. Meglio così, meno fatica. Ci avviammo verso casa mia quando le sentii suonare il telefono.
-Pronto?- disse
Da ciò che diceva doveva essere una delle sue amichette così smisi di ascoltare e cominciai a guardarle il culo, fantastico. Eccola di nuovo, quella voglia improvvisa. Me la immaginavo gemere sotto di me, che mi chiedeva di scoparla ancora una volta, senza tregua ne pietà.
-Zayn?- disse una voce.
Scossi il capo, tornando alla realtà. Charlie mi stava fissando divertita , soprattutto per il chiaro effetto che quei pensieri mi avevano provocato.
- Ecco l’effetto che mi fai- dissi avvicinandola a me.
Le sue mani si avvicinarono al mio petto, come se volesse mantenere le distanze così mi allontanai e ripresi a camminare al suo fianco, finché non fummo arrivati.
CHARLIE’S POV
L’appartamento di Zayn era decisamente grande per una sola persona, ma era veramente arredato in maniera efficace. Il moderno e il tradizionale mescolati insieme erano sensazionali. Ci sedemmo su un divano in pelle color sabbia, morbido e comodo e tornammo a parlare, come se ciò che era accaduto poco prima non fosse mai successo, anche se ero sicura che lui ci stesse ancora pensando. La sua evidente erezione sotto i pantaloni sembrava non volersi smorzare e arrossii per esserne stata io la causa.
- Sei carina quando diventi rossa..- disse sfiorandomi il volto con una mano.
Avvampai, colta da un calore improvviso a quel tocco, accompagnato dall’acceleramento del battito del mio cuore e dalla confusione dei miei pensieri. Dovevo mantenere la calma.
-grazie..- sussurrai, sorridendogli.
Rimanemmo a parlare tranquillamente e notai che non provò a sfiorarmi una sola volta. Forse mi ero fatta strane idee su di lui senza basi certe e mi calmai. Mi piaceva stare in sua compagnia, era davvero un bravo ascoltatore, sapeva sempre dire la cosa giusta, riempiendo anche quei silenzi imbarazzanti che tanto odiavo. Dopo circa un’ora di conversazione ininterrotta decisi che forse era meglio tornare a casa così lo ringraziai e feci per andarmene ma insistette per accompagnarmi in macchina e accettai. Scendemmo nel parcheggio sotterraneo all’edificio dove il silenzio faceva da padrone, sembrava quasi il set di un film horror americano nel quale all’improvviso sarebbe comparso il classico killer che colpisce la vittima mentre tenta impaurita di aprire la macchina. Mi chiesi perché mi venissero in mente certi pensieri, proprio in quel momento. Zayn mi aprì la portiera della sua auto e subito dopo si accomodò al suo posto, accendendo l’auto. Risalimmo fino alla strada a sfrecciamo per Londra, con il sole che illuminava le vie piene zeppe di gente indaffarata. Era strano come in quella città ogni singola persona sembrasse così presa da se stessa e dalla sua vita da risultare asociale e quasi assente. Tutti con il cellulare tra le mani, le cuffiette dell’ipod nelle orecchie e mille pensieri nella testa, era così raro sentir parlare nelle metro o nei bus, tutti troppo presi dai loro problemi e immersi nel loro mondo per scambiare parole con qualcuno. In un certo senso questo fatto mi dava una sensazione di tristezza. Puntai il mio sguardo su Zayn e in quello stesso istante sembrò avere la mia stessa idea perché subito dopo i nostro sguardi si incrociarono e lo vidi farmi l’occhiolino, facendomi arrossire di colpo, così tornai a guardare fuori dal finestrino.
Dopo un breve tragitto arrivammo a quella che oramai era diventata la mia nuova casa e Zayn arrestò la macchina, tornando a guardarmi.
-mi piacerebbe uscire di nuovo..- disse, fissandomi.
Risposi allo sguardo. Quel marrone così intenso dei suoi occhi era incredibilmente magnetico, una sorta di calamita che mi attraeva a lui, in compagnia di quel suo sorriso così sexy e meraviglioso. Scossi la testa cercando di non perdermi in quella che definivo una bellezza unica. Zayn. Forse aveva recepito il fatto che mi sentivo attratta da lui, ma io avevo Harry, solo lui importava ora per me e cercavo di non dare peso a questa piccola e inutile infatuazione da ragazzina, cercavo di convincere anche me stessa di questa cosa, per quanto risultasse difficile.
- Chiamami quando vuoi…- conclusi.
Ecco, la mia forza di volontà nello stargli lontana era andata a farsi fottere chiudendo la conversazione con questa frase che incitava a pensare che ero sempre disponibile per lui, in qualsiasi occasione. Charlie, cazzo.
Scesi dall’auto e lo salutai e dopo averlo visto andarsene entrai in casa, ma non c’era nessuno. Meglio così, avevo bisogno di stare sola, con i miei pensieri. e poi ricordai. Le ragazze. Composi prima il numero di Vicky e la chiamai, non sentivo la sua voce ormai da troppo tempo.
-Pronto, Charlie?- rispose.
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Strangers II Harry Styles
FanficDalla storia:Chiusi gli occhi per qualche secondo , ancora intontita e forse spaventata per quella caduta improvvisa. Quando li riaprii vidi l'autore di tutto quel disastro, che mi allungò la mano per aiutarmi ad alzarmi mentre borbottava scuse cont...