Decisi di tornare alla festa e una volta che fui davanti alla casa mi precipitai in bagno per constatare la situazione in cui ero. Mi rifeci il trucco che era ormai sbavato per via delle lacrime, risciacquai i piccoli tagli e tornai in mezzo a quella confusione che sembrava più assordante, a quelle persone che sembravano essersi quadruplicate dal mio arrivo. Forse la mia testa era in stato confusionale perché tutto mi appariva soffuso e indistinto. Ad un tratto sentii una mano calda appoggiarsi alla mia spalla e mi voltai velocemente per vedere chi fosse e in attimo mi persi di nuovo nella profondità di quei magnetici occhi scuri. Zayn era di fronte a me ,con uno dei suoi sorrisi più belli, che mi chiedeva come stavo.
-potrebbe andare meglio, ma grazie per l’interessamento. Tu come stai?- dissi
- ora meglio. Sigaretta?- Disse allungandomene una
La afferrai e me la portai alla bocca. Si, avevo bisogno di rilassarmi. Presi l’accendino dalla borsa e accesi la sigaretta , inspirando quella sostanza che un giorno mi avrebbe ucciso, ma di cui ora avevo bisogno, davvero. Non mi preoccupai minimamente ne di Harry o Vicky ne di nessun’altro ora che ero con Zayn. Non pensavo davvero che lo avrei più rivisto e invece il destino voleva che ci incontrassimo di nuovo e chissà cosa aveva in mente quel bastardo. Ci sedemmo lontano da quella confusione tremenda e parlammo per ore della sua e della mia vita, del suo passato, del mio ,delle gare e dell’università, dell’amore e non. Non riuscivo a stancarmi di ascoltare quella voce soave che sembrava stregarmi come un incantesimo. Ma ad un tratto una voce forse troppo famigliare mi fece risvegliare: Rebecca.
-ehi Charlie, ti stavamo cercando ovunque ma dov…- e si interruppe.
Il suo sguardo aveva incrociato quello di Zayn e sembrava non volerlo distogliere da tanta bellezza. Sembrava come inebetita di fronte a lui così per riportarla tra noi le dissi che avevo avuto bisogno di allontanarmi da tutti, per prendere un po d’aria ma non sembrò contare molto, così alla fine li presentai.
- Sono Zayn- disse ammirandola
-Rebecca- rispose sorridendo.
Avevo come la sensazione che una volta tornate a casa Rebecca mi avrebbe chiesto molto riguardo a quel misterioso ragazzo dagli occhi scuri. Decisi così di lasciarli soli e tornai in mezzo alla ressa che sembrava essersi spostata completamente all’interno della piscina e dintorni. Erano le due del mattino , ma la voglia di divertirsi sembrava ancora essere tanta, instancabile, si poteva percepire nell’aria.
-Charlie ma dove cazzo eri finita?- disse una voce dura dietro di me. Harry.
-in giro..- dissi con leggerezza.
-ti ho cercata dappertutto, ma perché sei scappata in quel modo?-
- non volevo essere d’intralcio alla tua serata da play boy..- risposi dura.
Vidi il suo volto corrucciarsi in una smorfia che sembrava chiedersi cosa stavo dicendo, come fossi impazzita. Possibile che non se ne rendesse mai conto, che non capisse quando esagerava soprattutto di fronte a me. Dovevo sempre dargli spiegazioni, apparendo poi una stupida insicura ragazzina. Sbuffai, girandogli le spalle e feci per andarmene ma Harry, con una stretta, mi riportò di fronte a lui, occhi negli occhi. Mi chiese spiegazioni e gliele diedi, con ogni piccolo dettaglio che mi fosse stato rilevante, con ogni più piccola fitta al cuore che mi aveva provocato con i suoi sguardi vogliosi, quasi assatanati. Odiavo il modo con cui ogni volta guardava quelle ragazze così belle, sguardi che sembravano così diversi da quelli che rivolgeva a me.
- Ma questo perché tu sei diversa Charlie. Devi smetterla di farti paranoie per niente cazzo- disse alzando leggermente la voce.
Mi accorsi che in realtà io ero gelosa di lui quanto lui di me. Che il controllo e la possessione che l’uno voleva avere sull’altra erano esattamente identici. Capii il motivo per cui Harry si era tanto arrabbiato nel vedermi con Zayn, alle gare. In un istante capii la sua gelosia così apparentemente morbosa e asfissiante, ma ora io stavo facendo la stessa cosa. Dovevamo trovare un accordo altrimenti sarebbe sempre andata avanti in quel modo e nessuno dei due lo voleva in realtà.
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Strangers II Harry Styles
FanfictionDalla storia:Chiusi gli occhi per qualche secondo , ancora intontita e forse spaventata per quella caduta improvvisa. Quando li riaprii vidi l'autore di tutto quel disastro, che mi allungò la mano per aiutarmi ad alzarmi mentre borbottava scuse cont...