32.Like an angel,but with broken wings.

1.6K 54 1
                                    

CHARLIE'S POV

Aprii gli occhi a fatica, ancora impastati dal sonno e mi raddrizzai sul divano voltando la testa in ogni direzione, in cerca di mio padre. Ma lui non c'era, come non c'erano né Margaret né Harry. Ero sola, completamente sola. Un silenzio opprimente regnava sulla casa, persino il miagolio di Bella non si faceva sentire. Mi alzai dal divano e salii le scale, diretta in quella che ormai era diventata la mia camera. Senza pensarci un secondo mi fiondai verso l'armadio e lo aprii , trascinando fuori un vecchio scatolone che, da quando avevamo traslocato , non avevo avuto ancora il coraggio di aprire ma sembrava esserne arrivato il momento. Ne estrassi una busta piena di fotografie ritraenti me e mia madre. Sembravamo felici, scatti che ci avevano immortalato con un sorriso che sembrava così vero, autentico da far credere che rasentassimo il rapporto perfetto tra madre e figlia, ma insieme eravamo tutt'altro che perfette. Era raro trovarsi nella medesima stanza e non litigare, quasi impossibile sorridersi o abbracciarsi. Riguardai quelle foto e rividi i suoi occhi così azzurri da sembrare contenere il mare, i capelli biondi, lisci e lunghi, sempre curati. Avrebbe potuto fare la modella per quanto era bella, bella ma fredda e insensibile. Mi alzai e mi avvicinai alla finestra, puntando gli occhi al cielo che era di un azzurro così intenso da sembrare un dipinto. Ora mia madre era lassù, forse mi stava osservando come io osservavo lei, forse si era pentita di come si erano evolute le cose tra noi come mi stavo pentendo io, forse anche lei, in un piccolo angolo del suo cuore, mi voleva bene come gliene volevo io. O forse no. Forse mi stava ancora guardando con lo stesso disprezzo di sempre, con lo stesso odio negli occhi, forse pensava che fossi ancora lo sbaglio più grande della sua vita. Sentii una fitta al cuore così forte dal farmi male e abbassai lo sguardo sulla strada. E vidi un angelo dai capelli ricci. Corsi velocemente giù per le scale e ancora prima che facesse in tempo a suonare il campanello aprii la porta e mi fiondai tra le sue braccia.

-voglio farti una sorpresa- disse.

Non avevo idea di cosa gli ronzasse per la mente, ma chiusi la porta alle mie spalle e senza fare domande mi lasciai trascinare verso la sua macchina, parcheggiata dall'altro lato della strada. Una volta che mi fui seduta sul sedile mi rannicchiai e presi a guardare fuori dal finestrino, immersa nei miei pensieri. Harry mi toccò la spalla in segno di affetto e presto mi fiondai sulle sue labbra, perdendomi in un bacio che , per una manciata di secondi, mi diede quel conforto di cui avevo bisogno. Harry si lasciò andare in un sorriso e di rimando gli sfiorai una guancia, mimando un 'grazie' con le labbra. Dovevo davvero ringraziarlo per molte cose ma prima di tutto per esserci sempre al mio fianco, soprattutto in quel momento così difficile. Sapevo che non era semplice trovare le parole giuste da dire per farmi stare meglio, leggevo nei suoi occhi il volermi aiutare ma il suo non saper cosa fare e mi faceva sorridere in un certo senso. Mi bastava solo un suo abbraccio per non sprofondare, solo un suo bacio per rialzarmi, solo lui per stare bene.

Rimanemmo in silenzio per diverso tempo, non sapevo cosa dire, volevo solo perdermi nei miei pensieri guardando il paesaggio intorno a me sfrecciare davanti ai miei occhi, volevo chiedere scusa mentalmente a mia madre per ogni sbaglio, per ogni litigata che si sarebbe potuta evitare, per ogni affronto o insulto. Mi lasciai cullare da tutta questa calma e mi addormentai di nuovo.

HARRY'S POV

Lanciai un'occhiata al corpo di Charlie, rannicchiato sul sedile, e vidi che stava dormendo così abbassai la musica e ripresi a guardare la strada. Di fianco a noi aveva cominciato a stagliarsi il mare di un blu intenso punteggiato di persone che andavano a rinfrescarsi nell'acqua, lontano del caldo. Sentii vibrare nella tasca dei jeans e con attenzione ne estrassi il cellulare e aprii il messaggio che mi era appena arrivato.

“ Preparati per la sconfitta Styles”

Sorrisi leggermente nel leggere quelle parole. Kyle. Ancora non aveva capito che la dura sconfitta l'avrebbe pagata lui ma lasciai che si godesse ancora un po quella gloria che sembrava essersi guadagnato su alla collina. Non mi ero certo tirato indietro quando mi aveva sfidato, dovevo fargli capire chi comanda, anche se non avevo calcolato il fatto che avrei dovuto gareggiare senza la mia moto e soprattutto dietro ai grandi magazzini, il che era un punto a mio sfavore ma se non mi fossi presentato avrei perso sia la gara che la mia dignità e ciò non era nel mio stile.

Strangers II Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora