Prologo

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Il treno finalmente si arrestò: aveva raggiunto la sua destinazione. Nella confusione data dai passeggeri che scendevano e prendevano i propri bagagli, c'era una ragazza seduta ancora al suo posto. Sebbene il suo corpo fosse lì su quel mezzo di trasporto, il cuore era a chilometri e chilometri di distanza. Il suo sguardo era rivolto verso il vuoto, al di là del finestrino e la sua immaginazione,mista al ricordo, le faceva vedere un ambiente diverso da quello della stazione.

Sarebbe rimasta lì ancora per molto se non fosse stato per un colpetto sulla spalla datole dal ragazzo seduto accanto a lei

-Ehi Anna, siamo arrivati- Aggiunse poi. A quel punto lei si voltò e il sorriso amichevole del ragazzo le diede profonda serenità, quella che le mancava da tempo

-Ehm lo so, ma Mike  sono davvero tanto stanca, questo viaggio mi ha davvero distrutto-Entrambi sapevano che quella era una menzogna, ma fecero finta di nulla. A quel punto il ragazzo si alzò, prese le valigie di entrambi e aspettò che lei si preparasse.

Con i suoi occhi azzurri Mike osservò con cura ogni suo piccolo gesto: vedere sua sorella in quello stato lo faceva soffrire tantissimo. Ormai erano passate diverse settimane, ma la situazione andava sempre più a peggiorare.

Dunque Mike prese per mano la ragazza e, fatte scendere anche le valigie,  la portò verso l'uscita laterale della stazione, lontano da occhi indiscreti, specialmente da quelli di lui.

***

-Sai mi sono davvero stancato di questa barba, se me la tolgo dici che andrebbe bene?- Chiese il ragazzo mentre aspettavano l'arrivo di un taxi. Anna però, era alle prese con il suo cellulare e non ascoltò proprio il fratello.

Scorreva freneticamente con il dito su giù, con tutta l'attenzione rivolta verso la scatola luminosa. All'improvviso però la ragazza ebbe un sussulto: sul suo viso si disegnò un'espressione di terrore.

-Anna?-

Sua sorella impallidì tutta d'un tratto: stava succedendo qualcosa di grave. Gli occhi erano sbarrati ed  erano inchiodati su quel maledetto cellulare.

-Cazzo, non è possibile- Sussurrò tremante.

-Che è successo ?-

Anna di tutta risposta si sedette sul marciapiede, impietrita.

In quei pochi attimi, lasciò cadere il cellulare per terra senza battere ciglio.

Si coprì il volto con le mani e quelle lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento, uscirono con violenza. Prima che Mike potesse pensare al da farsi, un taxi si fermò di fronte ai due ragazzi.

Salirono sul mezzo, ma Anna non riusciva a calmarsi: era profondamente addolorata per qualcosa che andava oltre ad un cuore infranto.

Non appena il taxi partì, Michele  le prese nuovamente la mano, cercando di farla parlare

-Se non mi dici cosa è successo io non posso aiutarti-

Tra un singhiozzo e l'altro, le uniche cose che Anna  fu in grado di dire furono

"Tutte le mie note... tutte le mie note sono state inviate a Niccolò..."

"Sono nella merda"






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Drafts sarà organizzata in questo modo: un capitolo di bozze, a seguire un brevissimo racconto di narrazione

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