V - Domande e risposte (III)

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  Tutti gli occhi si voltarono verso la porta, per intravedere solo qualche sporadico studente che passava semplicemente per il corridoio. Shen e Li Qian si guardarono. Hong, a braccia conserte nell'angolo, notò di nuovo un comportamento sospetto da parte di Tan Xiao, che per un secondo incrociò il suo sguardo, come se si sentisse osservato e lo distolse subito dopo. Zhao guardò male il povero Guo, che si spostò vicino a Chu, come per proteggersi.

- Tracolla color mattone e una spilla bianca? Tutto qui quello che sai fare? -

  Naturalmente, l'uomo non l'aveva intesa come una domanda seria, più che altro pensava di sminuire il povero ragazzo e fargli fare una figuraccia davanti a tutti - non perdeva tempo a provarci ogni volta che ne aveva l'occasione - solo che non si aspettò l'ennesima reazione coraggiosa. L'espressione del giovane detective, infatti, non mutò per niente e come colto da un qualcosa, rispose seriamente e in modo anche piuttosto minuzioso.

- Sui 180cm, capelli corti, riga a destra, un piccolo neo sullo zigomo sinistro e vestito in modo simile al professor Shen, ma con un blazer grigio col colletto alla coreana. -

  Zhao e Chu gli lanciarono lo stesso, identico sguardo misto tra perplesso e stupito. Aveva la memoria fotografica, adesso? Guardarono il docente: pantaloni scuri, camicia bianca, scarpe nere laccate e l'orologio al polso. Un abbigliamento piuttosto comune, anche se quasi troppo raffinato per andare semplicemente a scuola. Sarebbe sembrato più normale, per uno studente, indossare semplicemente jeans, felpa col cappuccio e scarpe da ginnastica, come Guo. Era raro vedere quest'ultimo così sicuro di sé e così preciso nelle descrizioni. Non che gli venissero date molte occasioni di mettersi alla prova... Zhao doveva ammettere che fece fatica a non fargli un apprezzamento. Ma non lo fece, perché doveva mantenere una certa reputazione. Il giovane detective sembrò non rendersi conto dell'impresa appena compiuta e invece che esserne fiero, gli sembrò di aver di nuovo combinato qualcosa di sbagliato e abbassò lo sguardo. Intanto, Shen e Li Qian si scambiarono un'altra occhiata.

- Sembra Kevin. La spilla è quella del club di fotografia di cui fa parte. -

- Ripensandoci, non l'ho visto questa mattina. Deve essere entrato più tardi. Ma mi viene difficile credere che sia stato lui. -

  Zhao si intromise.

- Si sarà svegliato, con la consapevolezza di non sapere un accidenti della materia e avrà pensato alla strada più facile. -

- In realtà, è uno studente modello. Fa parte della Facoltà di Scienze. -

  Quel tono di voce che non cambiava mai di una virgola continuava a spiazzare il capo Zhao. C'era stato un furto, a detta di Li Qian di vitale importanza e forse avevano già localizzato un potenziale colpevole, ma il professor Shen non batteva ciglio, era dannatamente calmo. Zhao lo guardò di sbieco.

- Tutta questa storia non sembra preoccuparla più di tanto, professore. -

- Ho fiducia nei miei studenti, capo Zhao. -

  Lo sguardo del professore ribadiva il concetto. Niente gli faceva cambiare opinione, quando aveva un'idea in mente. Shen non era uno sciocco, aveva imparato come trattare con le persone e questo gli permetteva di essere piuttosto sicuro sull'idea che si faceva di una o dell'altra. I suoi studenti erano giovani e come tali potevano avere i loro momenti di debolezza, ma chi non ne aveva? Zhao lo osservava interessato. Quell'uomo era capace di comunicare benissimo senza nemmeno pronunciare una parola, era davvero incredibile. Quanto avrebbe voluto avere quella forza d'animo, per riporre fiducia nelle persone.

- Va bene. Chi sarebbe questo Kevin? -

- Chiedilo al ragazzino: la situazione sembra interessarlo parecchio. -

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