XVI - Tutti i grandi sono stati bambini una volta... (VII)

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  Un dolce profumino riempiva l'aria della cucina. Ying Yue stava cercando di preparare una torta per la prima volta nella sua vita, nello specifico una torta paradiso con mousse allo yogurt e fragole. Pensava fosse una cosa facile, ma capì ben presto di essersi sbagliata: era la cosa più difficile che avesse mai fatto! Si era fatta aiutare da alcune bambine dell'orfanotrofio, ma più che altro le osservò rubacchiare i prelibati frutti, che le bimbe mangiarono mentre canticchiavano e saltellavano allegramente per la stanza a ritmo di musica. La piccola Jiu Yue non vedeva l'ora di avere la sua torta a portata di mano. Dopo lunghi minuti di attesa, ecco che poté finalmente avvicinarsi al bancone e i suoi occhietti scintillarono: sperava che il profumato dolce fosse tanto buono quanto bello! Mordendosi il labbro inferiore e posando le mani sui fianchi, la giovane maestra guardò il disastro che aveva combinato: c'erano farina e segni di fragole e yogurt dappertutto, soprattutto sul suo grembiule, ma fortunatamente non sui vestitini delle bambine. Ci avrebbe messo tutta la sera a ripulire. Affondò disperata il viso tra le mani e fu allora, che sentì un pianto proveniente dalla camera dei bambini, seguito quasi all'unisono dalla vista di Shen e Zhao che passarono davanti alla porta della cucina, diretti in quella direzione. Era bastato un secondo, perché Zhao perdesse di vista il teppistello dell'orfanotrofio. Localizzando Shen sempre nella stessa posizione e immerso nei propri pensieri, gli si era avvicinato, pensando che il marmocchio fosse rientrato.

- Hai visto dov'è andato il mostriciattolo? -

- Non stava litigando con te? -

  Al che, un'improvvisa, fugace scossa percosse il giovane professore, che ebbe la sensazione che stesse per succedere qualcosa. Infatti, ebbe giusto il tempo di nominare il neonato, che il suo pianto li raggiunse fino all'entrata. Quel posto aveva un'acustica mozzafiato, pensò Zhao, prima di seguire Shen verso la camera dei bambini, dove trovarono Tao Yi in piedi, col busto leggermente rivolto verso di loro, la testa china, come arreso dalla situazione e con un ciuccio nella mano sinistra. Zhao non ci pensò due volte ad oltrepassarlo e andare a prendere il neonato in braccio, per cercare di calmarlo, mentre Shen volle rivolgersi al bambino, ma venne interrotto dall'arrivo di una poco contenta Ying Yue, con le bambine.

- Tao Yi, cosa hai combinato?? -

  Il professore vide il bambino voltarsi di scatto, mostrando uno sguardo arrabbiato e serrando i pugni, come se fosse stato accusato ingiustamente.

- Non ho fatto niente! -

- Non dirmi bugie! -

  Il bambino sostenne lo sguardo della maestra, che lo fissava con i pugni sulle anche, in attesa di una risposta alla quale avrebbe potuto credere.

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pugni sulle anche = pseudo-ostile, gesto che tradisce il contrario di ciò che rappresenta

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  Shen osservò la reazione del bambino: rimase immobile, con lo sguardo immutato; sembrava voler dire qualcosa, ma era come se non ci riuscisse, come fosse bloccato da qualcosa. Dal momento che i suoi occhi non andavano in cerca di una fuga - cosa che sarebbe stata normale per un bambino, se fosse stato colto con le mani nel sacco - poteva solo significare che stesse dicendo la verità, ma non parlava, perché forse, sapeva che sarebbe stato inutile. Shen fece un passo avanti e Tao Yi gli rivolse uno sguardo dal basso all'alto.

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sguardo dal basso all'alto = si è incuriositi e/o impressionati

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- Ying Yue, non arrabbiarti, o spaventi il neonato. Cos'è successo, Tao Yi? -

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