XXX - L'essenziale è invisibile agli occhi (VII)

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  Zhao aveva la sensazione che il fischiettare provenisse dalla loro sinistra. Gli sembrava anche di sentire il flebile rumore di qualcosa che grattava per terra, per svanire subito dopo, mentre il fischiettare persisteva. Prese i due ragazzi e si nascose dietro l'angolo più vicino. Il fischiettare divenne sempre più forte, finché dalla strada alla loro sinistra uscì la loro preda, felpa nera col cappuccio e pantaloni bianchi strappati inclusi. Era un ragazzo ben piazzato, con andamento minaccioso e sulla spalla sinistra era appoggiata una mazza da baseball, con chiazze di quello che sembrava sangue fresco. Zhao mise una mano davanti alla bocca di Guo appena in tempo prima che quest'ultimo lanciasse un guaito. L'ammazzagatti fece qualche passo, per poi fermarsi ad allacciarsi una scarpa, tranquillo come se avesse appena fatto solo una corsetta. Zhao approfittò.

- Ma guarda, proprio lo psicopatico che stavo cercando! Sono interessato alla tua tecnica; facciamo due chiacchiere, che dici? -

  Non ci voleva una laurea per prevedere la reazione del ragazzo. Zhao riuscì a malapena a finire la frase che quello partì a razzo, stringendo ben salda la mazza da baseball. Zhao digrignò i denti e partì alla rincorsa, con gli altri due che cercavano di mantenere il passo. Ad un certo punto, Da Qing sparì in un vicolo, lasciando Guo a chiedersi chi dei due dovesse seguire. Decise di optare per il capo: non voleva essere rimproverato di aver fatto di testa propria. Le strade strette aiutavano Zhao a mantenere la distanza, ma non riuscì comunque a prendere il malvivente. Gli tornò in mente l'inseguimento del piccolo Tao Yi; anche allora non era riuscito ad acciuffare il bambino. Che dovesse riprendere a fare un po' di esercizio fisico? Forse non sarebbe stata una cattiva idea. Raggiunsero uno spiazzo più ampio, dove il ragazzo si voltò verso Zhao e cominciò a far ruotare la mazza contro di lui. A Zhao era sembrata una cosa da vincere facile, ma non era così: il ragazzo maneggiava quella mazza come fosse un altro braccio e una volta la assaggiò anche. Dov'erano finiti quei due imbecilli? L'ultima volta c'era stato Shen ad aiutarlo nella cattura, ma non si aspettava certo che comparisse di nuovo dal nulla. Evitando un altro colpo di mazza, per un colpo di fortuna riuscì a far mollare la presa al ragazzo, che passò a calci e pugni a manetta. Zhao riuscì a mantenergli testa, finché la voce di Guo che lo chiamava lo distrasse e il criminale gli passò oltre, riprendendo la sua fuga. Zhao fece giusto in tempo a voltarsi, che vide una figura sbucare da dietro l'angolo qualche metro più avanti dove il ragazzo stava andando. Il grido gli uscì di bocca senza pensarci due volte.

- Shen Wei!!! -

  Shen aveva appena svoltato l'angolo, immerso nei propri pensieri, quando sentì una voce familiare gridare il suo nome. Voltando lo sguardo in quella direzione, fece giusto in tempo a vedere Zhao in lontananza e un ragazzo incappucciato che gli stava venendo addosso. Non sapeva cosa stesse succedendo, ma la borsa della spesa cadde a terra e le braccia si aprirono, bloccando quella persona. Shen gli prese un braccio che tirò oltre la propria spalla, poi gli diede la schiena e lo tirò di peso in avanti, facendolo volare oltre. Il ragazzo finì a terra di schiena, poi venne girato e si ritrovò un braccio bloccato dietro la schiena. Il professore si rese conto solo in quel momento di quello che aveva fatto, gli era venuto spontaneo, come se lo facesse sempre. Come ai vecchi tempi... In quel momento spuntò Da Qing dalla strada che aveva percorso Shen e si fermò ad osservare la scena, col fiatone.

- Wow, mi ricordi di non farla incazzare, professore! -

  Shen non disse niente, voleva solo togliersi da quella posizione imbarazzante. Fortunatamente, vide le mani di Zhao agguantare il ragazzo incappucciato e tirarlo su, tenendo la presa ben salda. I due si scambiarono un'occhiata. Zhao era rimasto impressionato dalla mossa di Shen, tanto che non era riuscito a commentare in alcun modo neanche volendo. Non si sarebbe mai immaginato di vedere una cosa del genere da parte del posato professore. Ma vedendo quello sguardo, gli tornarono in mente i giorni precedenti e tossicchiò, distolse lo sguardo, ammanettò il criminale che continuava a ridacchiare e fece per andarsene.

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