Shooting Stars [ITA]

XXIX - L'essenziale è invisibile agli occhi (VI)

Buon San Valentino, miei amati lettori! 🌹

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    La denuncia per la rissa si concluse senza troppi problemi: i ragazzi coinvolti dovettero fare una colletta per ripagare i danni al locale e Yang venne messo sotto sorveglianza. A quanto pareva, il rivale del ragazzo era il figlio di una famiglia influente che abitava nello stesso quartiere del Ministro Sun e per evitare effetti collaterali all'accaduto, per un po' di tempo qualcuno della squadra di Zhao si sarebbe piazzato all'entrata del campus per tenere d'occhio la situazione, perché non accadesse niente all'istituzione. - Altri agenti avrebbero controllato l'altro. - Shen ebbe il suo bel da fare per contenere il peggio a scuola. Fortunatamente, il preside si fidava di lui e se il professore diceva che avrebbe risolto la situazione, l'avrebbe sicuramente fatto. I due ragazzi avevano avuto un'ordinanza restrittiva che vietava loro di trovarsi a distanza troppo ravvicinata sia tra di loro che con la ragazza che si contendevano. Era da tre giorni che Zhao faceva la guardia, in compagnia di Da Qing. Il ragazzino sembrava l'unico a divertirsi, probabilmente perché poteva godere di una bella vista che gli si presentava ad ogni scoccare d'ora. I primi due giorni passarono con Shen che non si preoccupò minimamente della presenza dell'uomo là fuori, che solo per qualche occhiata di striscio. Zhao se ne stava immobile, seduto sul muretto all'entrata, a fumare e guardarsi intorno. Non mangiava e non beveva. Shen ogni tanto vedeva Da Qing sgranocchiare qualcosa, ma il capo detective sembrava solo non vedere l'ora che quella tortura finisse. Shen immaginava come potesse sentirsi con quell'obbligo, per questo il terzo giorno decise di tentare un contatto. Convenne che fosse il caso di portare qualcosa ai due da mettere sotto i denti. Il muso lungo di Zhao si vedeva da chilometri di distanza. Shen avrebbe potuto mandare Kevin, il più tranquillo, a portare ai due qualcosa da mangiare, ma a differenza di qualcun altro, Shen non era un immaturo. Non appena lo vide, Zhao mise le mani nella tasca della giacca marrone in pelle e distolse lo sguardo. Shen tese una borsa di plastica al più giovane.

- Vi ho portato qualcosa da mettere sotto i denti. Non vi ho visto mangiare niente e mancano due ore alla fine delle lezioni, quindi... -

- Oh, gentile da parte sua, professore. Guarda, capo! -

  Zhao lanciò un'occhiata al sacchetto, per distogliere lo sguardo subito dopo.

- Non mi serve. -

- Devi essere in forma per vigilare. -

- Ragazzini che si spostano da una parte all'altra ad ogni ora: credo di poter sopravvivere. -

  Shen sospirò. Non c'erano versi di far ragione quella testa calda. Fortunatamente, Da Qing non se lo fece ripetere due volte.

- Nessun problema, posso mangiare anche la sua parte. Non va sprecato niente con me! -

  Il professore mostrò un sorriso cordiale al più giovane, poi lanciò un'occhiata al capo detective e se ne tornò sui suoi passi. Era inutile perdere tempo. Ma quando, una volta rientrato, volse di nuovo lo sguardo verso i due, vide Zhao strappare di mano il sacchetto a Da Qing. Da Qing se la rideva sotto i baffi.

- Che c'è, avete litigato? -

- Fatti i cazzi tuoi! -

- Siete peggio dei ragazzini. Tu sei peggio dei ragazzini! Almeno lui tenta un contatto. -

- Vuoi che ti vada di traverso il tramezzino? -

  Da Qing scosse il capo e lasciò perdere. La stessa storia si ripeté anche la settimana dopo. Il venerdì, Zhao era da solo. Shen tentò di nuovo di porgere un rametto d'ulivo sotto forma di cibo.