FatherxDaugther: Remus Lupin

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Dedicato a: StilinskiHere24

*Attenzione, si consiglia tanta forza di volontà, perché molto lungo, e tanti fazzoletti a portata di mano. Enjoy :)*

ANNI: 0

Quando Lauret dichiarò di essere incinta nessuno ci aveva creduto. Lo sapevano tutti che Remus non voleva avere figli per paura della vita a cui sarebbero stati destinati.

In ordine: Sirius aveva sputato la Burrobirra che stava bevendo, James era caduto dalla sedia e Lily le aveva appoggiato una mano sulla spalla annuendo, perchè capiva benissimo quello che al momento stava provando la sua amica. Essere incinta in quel particolare periodo era spaventoso, ed emozionante allo stesso tempo. Era come sfidare la magia Oscura dando alla luce la prova della magia Bianca.

Nonostante la diffidenza di tutti, Remus compreso, dodici mesi dopo Lauret partorì una bellissima bambina, trovando la morte nel dare la vita a t/n, la loro primogenita e unica figlia.

«Remus» sussurrò Sirius, il suo migliore amico per eccellenza, sedendosi vicino a lui e appoggiandogli una mano sulla spalla. «I medici dicono che non ce la farà».

«E t/n?» chiese subito Remus, alzando il viso verso l'amico. Sirius fece un sorriso tirato e annuì lievemente. Lei sì, lei sarebbe sopravvissuta.

T/n e Remus vissero insieme al nonno per molto tempo, visto che il padre della piccola non poteva trovarsi un lavoro più a lungo di tre mesi, per non destare sospetti sulla sua licantropia. Fortunatamente t/n non l'aveva ereditata.

Quando Remus scoprì che i suoi migliori amici erano morti e Sirius era ad Azkaban accusato di omicidio, passò un lungo periodo di depressione, dal quale riuscì ad uscire solo perché era responsabile della piccola t/n e doveva prendersi cura di lei.

ANNI: 8

Dopo la morte del padre, Remus si trovò in casa da solo con t/n, senza aiuto e senza qualcuno a cui rivolgersi, dovendo prendere al cento per cento le parti del padre. E diciamo che t/n non rendeva facile il lavoro. Se una bambina normale di otto anni aveva bisogno di attenzione per lo meno quindici ore al giorno, lei voleva l'attenzione del padre ventiquattro ore su ventiquattro. Remus era più sfatto, stanco e stremato che mai, ed era capitato già due volte che durante la trasformazione aveva girovagato vicino a casa sua, mettendo in pericolo la figlia.

«T/n!» esclamò il mago una calda sera di estate, mentre la bambina correva in giro per il giardino di casa, «fermati un attimo e vieni qui, ti voglio raccontare una storia».

La bambina andò subito dal padre, perché sapeva che le sue storie erano sempre uno spasso, soprattutto quando le raccontava di quando era stato studente ad Hogwarts.

Remus le raccontò la storia di quattro amici, quattro ragazzi che sarebbero morti l'uno per l'altro. Le raccontò di quanto erano leali, o almeno così pensava, e di quanto tre di loro avessero combattuto e si fossero sforzati per aiutare quello più in difficoltà. Le raccontò di Hogwarts e delle corse di notte sotto la luna piena, dei graffi e del cioccolato mangiato per riprendere le forze.

Per la prima volta in otto anni, Remus le spiegò perché spariva una notte al mese, e perché la bambina ogni tanto sentiva degli ululati.

Per la prima volta in otto anni, Remus le disse di essere un lupo mannaro.

ANNI: 11

Quel 1° Settembre Remus non riuscì ad accompagnare sua figlia al binario 9 e ¾ perché il giorno prima c'era stata la luna piena, e i graffi non gli permettevano neanche di alzarsi dal letto.

Immagina, puoi. /Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora