Oliver Baston: Il Mio Capitano

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Adori il Quidditch, adori giocare nella tua squadra, nel Grifondoro. Il tuo nome urlato ogni volta che segni, le pacche sulle spalle e il calore dei tuoi compagni di squadra sono le cose che ti rendono più felici ad Hogwarts. Sì, non esiste niente paragonato a questo. Al secondo anno hai fatto i provini perché adoravi volare, ma i successivi due anni hai insistito nel rimanere nella squadra per un altro motivo, o meglio...per una persona. Tutte le tue amiche ti invidiano perché hai modo di stare molto vicino ai gemelli Weasley, che, devi ammetterlo, non sono niente male. Sono simpatici, molto carini e ti fanno sentire a proprio agio, soprattutto quando prima di una partita ti fai prendere dall'ansia.
Ma tu ti senti fortunata per un altro motivo: Oliver Baston.
Il tuo capitano non è una persona che ama stare al centro dell'attenzione, anzi diciamo che spesso si nasconde dietro un modellino in scala di un campo da Quidditch. Ma quando lo vedi negli spogliatoi e in campo si trasforma. Come Clark Kent e Superman. Gli vedi gli occhi brillare, diventa iperattivo, e non smette di sorridere. Ha così tanta passione che metà basterebbe per vincere 100 campionati.

Quest'anno neanche la paura di Sirius Black e dei Dissennatori che gironzolano lugubri nei dintorni di Hogwarts vi hanno vietato di giocare. Questa mattina l'aria è carica di tensione. È il giorno della finale: Grifondoro contro Serpeverde. Sconfiggere le serpi vorrebbe dire vincere il campionato, e per Oliver uscire da Hogwarts tra fama, gloria ed onori. Ti svegli per colpa di quei maledetti uccellini che si posano sempre sulla tua finestra, giusto di fianco al tuo orecchio. Sospirando ti stiracchi e guardi la sveglia. Le 7. È prestissimo per un sabato primaverile, in cui tutti tendono ad alzarsi verso le dieci. Maledici gli uccellini che come risposta cinguettano ancora più forte.

<maledetti, io vi spenno> sbuffi, alzandoti e prendendo i primi vestiti che capitano, rinunciando ad una sana dormita. Pensi sia meglio andare in Sala Comune a leggere sulla tua poltrona preferita, il tuo hobby preferito, dopo il Quidditch. Guardi le tue compagne di stanza, beate loro, Alicia, Angelina e Marie hanno il sonno particolarmente pesante. Prendi il libro sopra il comodino e ti dirigi in sala Comune, sicura di trovarla vuota.

Non sei neanche arrivata alla fine della scala che senti qualcuno borbottare: <Angelina sulla fascia destra... Alicia invece a sinistra... T/n... Mh lei è la più brava, potrebbe stare al centro, sperando che Fred e George la coprano...>

Sorridi lievemente, notando il tuo capitano seduto ad un tavolino in un angolo della Sala, il modellino del campo davanti e di fianco una pergamena su cui sta disegnando gli schemi. È così concentrato che si sta mordendo il labbro, una cosa che hai già provato a notare e che ti piace particolarmente.

<potresti provare a smetterla di preoccuparti così tanto> commenti, attraversando la sala e andando a sederti vicino a lui. Lo vedi alzare lo sguardo, e un sorriso fa capolino sul suo volto.

<t/n> ti saluta, facendoti spazio sul divanetto. Indossa una tuta e una maglietta stretta da cui si notano benissimo i fasci di muscoli che si tendono ad ogni movimento. Altro che i Weasley.

<come mai così mattiniero, capitano?> gli chiedi, chiamandolo come fai sempre.

<i pensieri mi torturano, tu?>

<gli uccellini mi torturano> rispondi, senza pensarci troppo.

<come?> dice, lasciandosi scappare una risata. Tu inizi a spiegare, ma sei ancora mezza addormentata quindi fai un gesto con la mano e sbiascichi un: <lascia perdere> assonnato, trattenendo uno sbadiglio.

<stavo pensando ad un nuovo schema che...> inizia, ma lo interrompi.

<oh mio dio Baston, smettila di parlare di Quidditch per un secondo!> esclami, ridendo. Lui si lascia scappare una risata e ti spettina i capelli già abbastanza spettinati di loro. Ridete, ma poi cala il silenzio. Pensandoci...non avete mai parlato di niente che non fosse Quidditch. Quindi attacchi bottone con un argomento vecchio come il mondo: la scuola.

<fra poco hai i M.A.G.O, non è vero?> chiedi, tanto per non far morire la conversazione.

<eh si> dice lui, e la cosa finisce lì. Fantastico. <ma tu hai i G.U.F.O no?>

<ebbene sì> rispondi, ridacchiando. <non so come passare Pozioni ma dettagli>. Alzi le spalle, lo sguardo perso nel nulla.

<posso aiutarti io> dice velocemente. <me la cavo bene>. Sembra imbarazzato. In realtà entrambi lo siamo. È la prima volta che facciamo una vera conversazione, ed è di una noia mortale.

<volentieri> gli sorridi. Lui ti sorride, e la tensione che prima si tagliava con un coltello sembra allentarsi.

<ho dato ripetizioni anche a Fred e George> continua, ridacchiando tra sé. <non è andata molto bene>.

<hanno fatto esplodere qualcosa> commenti, sicura.

<tre calderoni, e hanno bruciato un alambicco>. Scoppi a ridere, seguita a ruota da lui. Stava per riprendere l'argomento, quando qualcuno dalle scale per li dormitori femminili vi interrompe.

<t/n> ti chiama Angelina, la tua migliore amica, ancora in vestaglia e pantofole.

<si Angie?>

<codice rosso>

<non dirmi che Alicia è scoppiata a piangere>. Lei annuisce e tu ti alzi sconsolata, triste di dover abbandonare la dolce compagnia.

<codice rosso?> chiede curioso Oliver, guardandoti con un sopracciglio alzato.

<Alicia non si è ancora ripresa dalla sua rottura con George> commenti alzando le spalle. Ti abbassi e gli lasci un bacio sulla guancia. <a dopo Capitano>.

<a dopo> sussurra lui, mezzo inebetito, arrossendo. Lo guardi, pensando che per una volta gli uccellini hanno fatto qualcosa di buono.

*fine prima parte*

Immagina, puoi. /Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora