Cap.5

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Pov's San

"Sono per te?"
"Si..."
"Perché? Cos'hai?"chiesi preoccupandomi.
"Mh..niente, tranquillo"rispose.
"No che non è niente, Jiu. Hai diciannove anni e prendi delle pastiglie che non so a cosa servono. Che hai?"chiesi guardandola.
"Mi prometti che non lo dici a nessuno?"chiese mostrandomi il mignolo.
"Prometto"dissi intrecciando il mignolo con il suo e facendo toccare i nostri pollici.
"Soffro di iperventilazione da quando ho iniziato le medie e le pastiglie mi servono per non farmi mancare l'aria"rispose guardando le nostre scarpe.
"A-ah...ecco perché, l'altro giorno dopo pranzo, sei andata in bagno e hai preso una pastiglia bianca"sussurrai.
"Mi hai vista?"chiese girandosi verso di me.
Io annuì con il capo.
"Non l'ho detto a nessuno, tranquilla"dissi vedendola leggermente preoccupata.
"Ok, grazie"disse.
"Wooyoung lo sa, vero?"chiesi.
"Ne"rispose.
Dopo poco arrivò un dottore e ci disse:
"Potete vedere i vostri genitori"
Entrambi ci alzammo e lo ringraziammo.
Entrai nella stanza di mia mamma e mia sorella e chiusi la porta. In mezzo si due letti c'era una sedia, così mi sedetti e presi le loro mani accarezzandole.
"Come state?"chiesi guardando prima una e poi l'altra.
"Tutto bene, San-ie. Tutto bene"rispose mia sorella girando la testa verso di me.
"Cos'è successo?"chiesi.
"Stavamo andando al centro commerciale quando i freni della macchina iniziarono a non funzionare più. Cercai di rallentare ma non c'era niente da fare. Non funzionavano più" iniziò mia mamma. Si fermò e guardò il soffitto bianco come per trovare le parole giuste per continuare la frase.
"E poi?"chiesi.
"Poi..eravamo al semaforo, mi dovevo fermare perché era rosso ma, come ti ho detto prima, i freni erano morti. Dall'altra parte della strada arrivava una macchina e noi le siamo andate addosso"finì lei.
"Spero che la signora stia bene"disse poi.
"È la mamma di Jiu"dissi.
"J-Jiu? Park Jiu?"chiese mia sorella.
"Ne, lei"risposi.
"Oh, povera donna"sussurrò mia mamma.
Continuammo a parlare fino a quando il dottore mi disse che era finito l'orario di visite.
"Io vado. Ci vediamo domani"dissi.
"Ok, stai attento a tornare a casa"disse mia mamma.
Io annuì con il capo. Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla fronte, lo stesso feci con mia sorella. Uscì dalla stanza e, subito dopo, uscì anche Jiu.
"Come sta tua mamma?"le chiesi.
"Bene, loro?"
"Anche loro"risposi.
"Che ore sono?"mi chiese.
"Quasi le otto"dissi guardando l'orologio dietro di lei che segnava le 19:46.
"Devo prendere la pastiglia"sussurrò.
"Vuoi che ti vado a prendere dell'acqua?"chiesi.
"Ne, gomabda"disse.
Mi girai ed andai a prenderle una bottiglia d'acqua naturale per poi tornare da lei. Era seduta sulla stessa sedia di questo pomeriggio e stava aprendo il barattolino bianco per poi estrarre una pastiglia bianca. Chiuse il contenitore e lo mise nella tasca dello zaino.
"Tieni"dissi porgendole la bottiglia.
"Gomawo"disse sorridendo e prendendola.
Mise in bocca la pastiglia per poi aprire la bottiglia e berne un po' del contenuto.
"Andiamo, ti accompagno a casa"dissi.
Lei mi guardò ed annuì con il capo.
Si alzò ed uscimmo dall'ospedale.
"San"
"Mh"
"Perché quando ci parliamo arrossisci?"mi chiese girandosi verso di me.
Io feci spallucce e risposi:
"Faccio così con tutti"
"Aaah, ragazzo timido"disse facendomi ridacchiare.
"Siamo arrivati"sussurrai guardando la grande casa di Jiu.
"Mh, gomabda San"disse lei abbracciandomi.
Io ricambiai e diventai un pomodoro.
Ci staccammo e ci salutammo. Lei entrò in casa mentre io restai a guardare la porta.
Dopo alcuni secondi decisi che era meglio andarmene, prima che qualcuno mi prendeva per un imbecille o per uno stalker.
Entrai in camera mia e mi buttai sul letto per poi chiamare Jongho.

San:
Jongho, non puoi capire cos'è successo!

Jongho:
Racconta!

Iniziai a raccontargli di quando ho incontrato Jiu all'ospedale, tralasciando la parte delle pastiglie, e di quando mi ha abbracciato.
Si, alcune volte siamo peggio delle ragazze in queste cose...


Pov's Jiu

Entrai in casa e salì le scale. Anche se erano quasi le 20:30, non cenai. Non avevo fame.
Andai in camera mia e mi struccai. Indossai il pigiama e mi legai i capelli in una coda di cavallo alta. Mi lavai i denti ed uscì dal bagno.
DING DONG
Sbuffai e scesi. Aprì la porta e mi ritrovai mia zia con Hyonsu.
"Annyeong noona~"mi salutò lui saltandomi addosso, io lo presi in braccio.
Hyonsu è il mio fratellino. Ha solo cinque anni ma è una peste. Tutti i miei parenti dicono che ha preso da me, perché non lo so. Insomma, io sono un'angioletto...seh, certo.
"Guarda, l'ho fatto oggi"disse mostrandomi il suo disegno che rappresentava una spiaggia di notte.
"Perché hai fatto il mare e il cielo dello stesso colore?"gli chiesi.
"Perché il cielo riflette sull'acqua e l'acqua prende lo stesso colore del cielo. Quindi l'ho fatto dello stesso colore"rispose.
"Wow, che bravo il mio piccolo artista"dissi dandogli un bacetto sulla guancia.
"Ho saputo della mamma"disse mia zia.
Io mi girai verso di lei.
"Vuoi che resti un po' di giorni da te? Per farti compagnia"disse lei.
"No, grazie zia. Non fa niente"risposi.
"Sicura"chiese.
Io annuì con il capo.
"Hyonsu lo porto io all'asilo. Lo tengo con me per il pomeriggio e poi te lo riporto alla sera verso questo orario o prima"disse.
"Va bene. Gomabda"dissi.
Mi diede un bacio sulla guancia e lo stesso fece a Hyonsu.
"Ci vediamo domani"disse.
"Annyeong zia"la salutammo noi.
Chiusi la porta e lo portai in camera sua.
Gli misi il pigiama e gli dissi di lavarsi i denti. Mentre lui era in bagno, io mi sedetti sul letto e pensai a mia madre. Dopo poco ritornò da me e si sedette sulle mie gambe abbracciandomi.
"Oggi hai parlato con mamma?"mi chiese senza staccarsi.
"N-No"risposi.
"È in conna?"chiese guardandomi.
"Si, e si dici coma non conna"dissi.
"Quello che è"disse appoggiando la testa al mio petto.
Lo abbracciai e gli cantai una canzoncina. Poco dopo si addormentò, così lo misi sotto le coperte e ritornai in camera mia. Andai sotto le coperte e mi addormentai.

𝓣𝓱𝓮  𝓼𝓱𝔂  𝓫𝓸𝔂 ♡𝔸𝕥𝕖𝕖𝕫-𝕊𝕒𝕟 ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora