- Ecco a te! -
Esclamò la rossa, porgendomi un fascicolo nero.
Io lo osservai per alcuni istanti tenendo le sopracciglia sollevate in un misto di stupore e scetticismo.
Indugiai per alcuni istanti con i polpastrelli sulla sua superficie leggermente ruvida, quindi lo afferrai e aprii con un gesto secco.
Erano le due e trentacinque e, come accordato, ci trovavamo sul retro della scuola.
Da lì potevo sentire il caotico chiacchiericcio prodotto dalla fiumana di studenti che stavano lasciando l'edificio scolastico.
Era stata furba Zoey a darmi appuntamento dopo la scuola e non, ad esempio, durante la pausa pranzo.
Se fossimo andati lì in quel momento, lo avremmo trovato decisamente trafficato, tra coppiette appartate e spacci vari.- Allora? -
Chiese lei, in trepidante attesa di sentire un mio parere.
- Un attimo, ancora non ho iniziato. -
Sbuffai, iniziando a sfogliare il fascicolo.
Se era uno scherzo, allora era stato davvero ben congeniato.Quei fogli erano i documenti, con tanto di rispettive foto allegate, riguardanti trenta casi diversi. Tutti omicidi.
Non c'erano particolari somiglianze tra le varie vittime (erano maschi e femmine, dai diciannove agli ottantatrè anni, di qualunque nazionalità), tuttavia ve ne erano con le modalità di assassinio, il che faceva subito scattare il campanello "serial killer".Tutte le vittime erano state uccise utilizzando armi bianche, in particolare quelle munite di una lama, come pugnali, coltelli e, in un paio di casi, perfino dei cocci acuminati provenienti da delle bottiglie di vetro.
Ma la cosa che più di tutto faceva pensare ad un collegamento tra i vari casi, era il fatto che ogni singola volta, in modo o nell'altro, era stato lasciato (di certo intenzionalmente) un indizio che rimandava a uno dei pezzi degli scacchi.
Io non ero certo un patito di quel gioco da tavola, ma sapevo che per giocarci c'era bisogno di sedici pezzi bianchi e sedici neri. Trentadue in tutto.
Gli omicidi erano stati trenta. Questo significava che ce ne sarebbero stati ancora altri due prima che l'assassino decidesse di fermarsi?
Il fatto che delle trenta vittime, attraverso tagli sul corpo, scritte lasciate sulla scena del crimine o direttamente pezzi di scacchi lasciati all'interno delle loro bocche o strette in mano, esattamente sedici fossero state etichettate "pedoni", mentre quattro "alfieri", altre quattro "cavalli", quattro "torri" e due "regine", faceva pensare che sarebbe andata proprio così.- Mancano solo i due re. -
Notai aggrottando la fronte, continuando a sfogliare il fascicolo per accertarmi di aver contato bene.
- Esatto. -
Confermò Zoey, sorridendo e allungando una mano, per riavere indietro il fascicolo.
Dopo un istante di esitazione, glielo riconsegnai.
Mi costava ammetterlo, ma dopo aver visto quei documenti (e soprattutto quelle foto, con le parole "queen", "knight" e via dicendo incise a sangue sui corpi delle vittime), stavo iniziando a crederle.Però c'erano ancora alcune cose che proprio non riuscivo a spiegarmi...
- Perchè hai scelto me? Voglio dire, ho capito la faccenda del "potresti andare a svuotare il sacco giusto dal tuo diario segreto", non che io ce l'abbia, ma comunque... Perchè avevi bisogno che qualcuno ti desse una mano? Questa non dovrebbe essere una faccenda top secret? -
- Infatti lo è. - Confermò la minore annuendo leggermente con il capo. - Ma purtroppo, benchè ormai siamo sulle sue tracce da quasi due anni, ancora non l'abbiamo trovato. Stiamo seguendo delle piste e una di queste mi ha portata in questa città. Ho provato a condurre delle indagini da sola, ma ancora non sono riuscita ad integrarmi come avrei voluto. Quindi mi serve il tuo aiuto, dato che se qui da più tempo e immagino che, pur non essendo vicino a nessuno, bene o male conosci tutti. -
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Stereotype
Mystery / ThrillerDal momento in cui vieni al mondo a quello in cui lo lasci, non ti abbandoneranno mai. Ti avvolgeranno come una seconda pelle, un rivestimento che, fino al tuo ultimo istante, non riuscirai a capire se ti appartenga davvero o meno. Nel tempo potrebb...