Twins

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- Hai fatto proprio un ottimo lavoro, non c'è che dire. -

Sospirò Zoey, sedendosi accanto a me.

Eravamo arrivati al Bonded, un semplice locale notturno come tanti altri. Avevamo preso un tavolo per quattro, ovvero io, Zoey, Gwendolyn e Katherine. Simon e Austin infatti avevano subito raggiunto alcuni loro amici dalla parte opposta della sala.
Britney invece era sparita non appena avevamo messo piede lì dentro.

- Io non ho fatto nulla. - Replicai stizzito. - Te l'avevo detto che sarebbe stato meglio non fare questa cosa! -

- Ma non mi avevi detto che Simon ti avesse vietato espressamente di avvicinarti a lui e Austin. -

- Speravo che ormai se ne fosse dimenticato. - Mormorai scrollando le spalle. - Ma a quanto pare non è così. -

- Questo è poco ma sicuro. - Concordò Katherine rigirandosi nella mano destra un bicchierino da cocktail, contenente un liquido rossastro. - Era da mesi che non lo vedevo così arrabbiato. Direi da quando quelli della Fitzroy non ci hanno rubato la mascotte, vero Britney? -

Ma a quel punto, guardandosi intorno alla ricerca dell'amica, non trovandola sbuffò indispettita, borbottando un "fa sempre come le pare" mentre si portava il cocktail alle labbra.

- Questa roba è sciapa, non ha sapore. - Si lamentò poi, arricciando le labbra e rimettendo il bicchiere sul tavolo, il più lontano possibile da lei. - Lo sapevo che non aveva senso chiederne uno analcolico, a questo punto tanto valeva prendersi un succo di frutta. Un Bloody Mary senza vodka, semplicemente non è un Bloody Mary! -

E condivisa con noi questa perla di saggezza, serrò le labbra e non disse più nulla per diverso tempo.
Quello scontro con Simon le aveva davvero fatto salire i nervi a fior di pelle, era da quando eravamo arrivati che continuava ad agitarsi e lamentarsi per ogni singola cosa.

- Comunque, si può sapere come hai fatto a farlo incavolare così tanto? - Si intromise Gwendolyn, l'unica dei presenti a sapere solo a grandissime linee cosa stesse accadendo. - Voglio dire, quella festa non era a casa di Grace? Mica hai vomitato nella sua di piscina! Hai combinato anche qualcos'altro, vero? Magari gli hai vomitato sulle scarpe nuove? O forse eri così ubriaco che vi siete scazzottati? In quel caso però, anche lui sarebbe dovuto essere parecchio ubriaco, altrimenti non mi spiego come ne saresti potuto uscire perfettamente integro... -

- Niente scazzotata. - Le risposi con un sospiro, scuotendo leggermente il capo mentre pensavo a cosa inventarmi per soddisfare la sua curiosità senza mentirle, nè dirle la verità. - Però ho vomitato addosso ad Austin. -

La corvina strabuzzò gli occhi a quella scoperta e, non appena le fu chiaro che io non stessi scherzando, scoppiò a ridere.

- Wow, a questo punto avrei quasi voluto esserci! - Esclamò, per poi, all'esaurirsi della risata, accigliarsi leggermente. - Però, non è comunque strano che abbia reagito così male? Voglio dire, non bastava darti il conto della lavanderia per considerare la questione risolta? E poi neanche dei suoi vestiti stiamo parlando, ma di quelli di Austin! Non è strano che tra i due sia lui quello che ce l'ha di più con te? -

- Strano? Io non credo. - Disse Katherine, lasciandosi sfuggire un breve risolino. - Arrabbiarsi è l'unica cosa che sa fare. Insieme a rincorrere il pallone, ovviamente. Un concentrato di stronzaggine e voglia di passare la vita a rincorrere i palloni... Non è che in realtà è un pitbull con la rabbia? - Concluse scoppiando in una seconda risata, perfino più amara della prima.

Non fossi stato sicuro che quel Bloody Mary fosse analcolico, avrei quasi temuto che in quel momento la bionda fosse ubriaca.

A quel punto un pensiero mi attraversò la mente e mi ritrovai a trattenermi dallo scoppiare a ridere.
Ve la immaginate una Barbie alcolista?
Una Barbie che non può più essere tutto ciò che desidera.
Con il suo camper fatiscente pieno di bottiglie vuote sparse in giro, i capelli in disordine e la pancia da bevitrice incallita. Una modella fallita che annega i suoi dispiaceri nell'alcol.
Sì, lo so, probabilmente non avrebbe molto successo.
Ma rimane il fatto che sarebbe qualcosa di grandioso.
Se avessi avuto fratelli o sorelle, in futuro l'avrei sicuramente regalata ai miei nipotini (probabilmente ottenendo da quel momento in poi l'obbligo assoluto di dare solo regali in denaro, ma comunque ne sarebbe valsa la pena).

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