- Ma cosa...? -
Rapida come un lampo, Gwendolyn mi corse davanti, frapponendosi tra me e l'armadio.
Chiuse le ante con un gesto secco, per poi appoggiarci la fronte contro e iniziare a respirare affannosamente.Ma ormai era decisamente troppo tardi per provare a nascondere... Qualunque cosa avessi appena visto.
Cos'era quella sottospecie di mausoleo in onore di Katherine!?
- Tsundo... -
Iniziai, ma poi, nel vedere le sue spalle irrigidirsi, mi bloccai.
In effetti, era ancora giusto chiamarla in quel modo?Mi sentivo ingannato. Come se qualcuno mi avesse consigliato un anime descrivendomelo come Toradora e invece mi fossi ritrovato davanti Mirai Nikki.
Le versioni Rainbow Friendly, chiaramente.Cosa significava quel coltello insanguinato puntato sulla foto di Austin?
Che aveva seriamente intenzione di fargli qualcosa o che si sarebbe limitata a sfogare la sua gelosia da yandere su quel pezzo di carta?Ma, soprattutto, di chi era il sangue di cui era imbrattato?
Sentii il mio stomaco agitarsi, contorcendosi per alcuni istanti e poi serrandosi all'improvviso.
Smisi di compiangere quelle fette di pane coperte di Nutella che Gwen aveva fatto cadere per terra (andate così in pasto a quell'ingordo di Mr. Puffin), certo che se in quel momento avessi provato a mangiarne una, molto probabilmente l'avrei subito rigettata.Provai a dire qualcosa, ma non sapevo da dove iniziare.
Per fortuna lì c'era anche Zoey...
- Hai fatto fuori qualcuno? -
Chiese seccamente la rossa, dando prova di grande tatto e scaltrezza.
(No, sul serio, prima o poi avrei proprio voluto fare una chiacchierata con chiunque avesse avuto la malsana idea di assumerla come spia).Gwendolyn all'udire quella domanda si voltò di scatto verso l'altra, guardandola con gli occhi sbarrati dallo sconcerto e il volto in fiamme.
- No! -
Esclamò, stringendo le mani a pugno lungo i fianchi, conficcandosi nei palmi le corte unghie smaltate di rosa e nero.
- E allora di chi è il sangue che sta su quel coltello? -
La corvina tremò e si morse il labbro inferiore, così forte che quasi temetti lo avrebbe fatto sanguinare.
Non l'avevo mai vista in quelle condizioni, era come se improvvisamente mi fossi ritrovato davanti una persona completamente diversa.
Una parte di me sperò ingenuamente che alla fine quella ragazza si rivelasse essere davvero un'altra persona, ad esempio la gemella malvagia della vera Gwendolyn.
Ma ovviamente sapevo che non poteva essere così.
Sarebbe stato troppo facile.- È... -
Iniziò la ragazza con un singulto, ma a quel punto...
- Quel sangue è mio. -
Io e Zoey sbarrammo gli occhi sbigottiti mentre ci voltavamo alla nostra destra.
Sulla soglia c'era il signor Hall e subito notai che teneva la mano destra in tasca.
Anche quando ci eravamo salutati all'ingresso la teneva lì, ma considerando che, essendo mancino, per salutarmi avrebbe avuto bisogno solo della sinistra, non ci avevo fatto caso.Notando dove fosse rivolto il mio sguardo, l'ometto stirò le labbra in un sorriso mesto e lentamente la sfilò.
La sua mano era interamente bendata, come se stesse indossando un guantone da baseball bianco.
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Stereotype
Mystery / ThrillerDal momento in cui vieni al mondo a quello in cui lo lasci, non ti abbandoneranno mai. Ti avvolgeranno come una seconda pelle, un rivestimento che, fino al tuo ultimo istante, non riuscirai a capire se ti appartenga davvero o meno. Nel tempo potrebb...