Once upon a time...

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"Cosa volete adesso che mi avete trovato?"

Quella sì che era una bella domanda.
E adesso?

Sinceramente non avevo mai creduto davvero che saremmo riusciti a trovare Hester, così non mi ero neanche mai posto il problema.

In effetti a quel punto avremmo anche potuto togliere il disturbo, no?
Dopotutto ormai avevamo appurato che stava bene e che non aveva intenzione di rimanere nascosta lì in eterno, quindi il nostro lavoro lì era terminato, no?

- Cosa vogliamo da te? - Ripetè Zoey, avvicinandosi fino ad arrivarle davanti, dal lato opposto del tavolo. - Vogliamo solo sapere cos'è successo. A te e anche ad Axel. E ovviamente anche perchè ti trovi qui. Più dettagli ci sono e meglio è. -

E ti pareva.

Iniziai a guardarmi in giro, cercando con lo sguardo una confezione di patatine o pop corn che fosse ancora piena.
Prevedevo che sarebbe andata avanti per le lunghe.

- Ed esattamente perchè dovrei farlo? -

Ribattè Hester, incrociando le braccia al petto.

- Perchè altrimenti sapranno tutti che fine hai fatto. -

Ed ecco che esce fuori il poliziotto cattivo.

Pensavo che a quel punto Hester avrebbe ceduto e invece...

- E allora? - Replicò, alzando le spalle. - Avevo già intenzione di tornare a casa, tra un paio di giorni al massimo. Ma se proprio devo, anche farlo ora non è un problema. -

Zoey aggrottò la fronte, spremendosi le meningi alla ricerca di un piano B.
Ma non fece in tempo ad elaborarne uno, che...

- Ho bisogno di sapere cos'è successo per aiutare Axel. -

Sorpresi, noi tre ci voltammo verso Austin, finalmente riappropriatosi della sua facoltà di parlare.

- Cosa intendi dire? -

Chiese Hester, sbuffando leggermente nel tentativo di ostentare lo stesso menefreghismo di prima.
Ma da come aveva ammorbidito lo sguardo e da come si era sporsa in avanti, era chiaro che Austin aveva colpito nel segno.

- È da quando sei andata via, che lui è a pezzi. - Spiegò il biondo. - Vorrei aiutarlo, ma se non so neanche cos'ha esattamente, non ho proprio idea di come fare. Lui non me lo dirà mai, questo è chiaro. Quindi se potessi spiegarmelo tu... -

Un vortice di emozioni passò attraverso lo sguardo di Hester mentre udiva quelle parole.
Alla sorpresa e alla commozione iniziale, presto si sostituì la tristezza e malinconia, quindi il suo sguardo venne oscurato un sottile velo di irritazione e, alla fine, ci fu solo la rabbia allo stato puro.

- Ah. Quindi ha pure il coraggio di fare la parte della vittima. - Sputò fuori lei, assottigliando lo sguardo e stringendo le mani a pugno. - E allora io cosa dovrei fare? Ammazzarmi sul serio? -

- Eh? -

Replicò Austin strabuzzando gli occhi, preso alla sprovvista da quella reazione.

- Scommetto che gli piacerebbe. - Continuò Hester, mentre il sangue le affluiva al volto, colorando di un rosso accesso la sua pelle pallida. - Eccome se gli piacerebbe! Fosse stato per lui, avrei anche potuto ammazzarmi e non avrebbe fatto alcuna differenza! -

Sussultai, sconvolto da quanta rabbia e rancore scaturissero dalle sue parole.
Ancora non mi ero abituato a vedere Hester così... Così emotiva.

- Ma ad ogni modo... - Riprese dopo alcuni istanti di silenzio, abbassando lentamente le spalle e tornando ad abbandonarsi contro lo schienale mentre faceva un respiro profondo. - Anche se non è reciproco, in qualche modo a me importa ancora di quel cretino, quindi... Su, che sia rapido e indolore. -

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