The Almost Captain

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Come mi ritrovai in bagno a frugare tra i mobiletti di mia madre alla ricerca di assorbenti? Bella domanda.

- Niente? -

Chiese Zoey, in attesa in corridoio con un furetto sulle spalle e un criceto in tasca.

Uscii dal bagno scuotendo il capo.

- Sicuro di aver visto da tutte le parti? -

- Sicuro. -

- È strano. - Commentò lei, storcendo il naso. - Quanti anni ha tua madre? Mi sembra giovane... -

- Ne compie trentotto tra un mese. -

Ma prima che Zoey potesse stabilire se quella fosse o meno un'età plausibile per andare in menopausa, Chip, il suo criceto, sgusciò fuori dalla tasca e cadde a terra con un balzo, iniziando poi a sfrecciare per il corridoio emettendo versetti striduli, come uno ZhuZhu Pets, quegli inquietanti cricetini giocattolo indemoniati che andavano tanto in voga qualche anno fa.
Senza scomporsi, la rossa mise Dale, il furetto, sulle sue tracce e presto entrambi i roditori tornarono da lei.

- Era proprio necessario portarteli dietro? -

- Oggi mio zio lavora tutto il giorno. Non potevo lasciarli da soli. - Ribattè lei, mentre faceva tornare Dale sulle proprie spalle. - Comunque, se proprio non ti vengono in mente altri posti in cui tua madre potrebbe tenere gli assorbenti, allora credo che mi tocchi passare a casa mia prima di andare. -

Infatti in quel momento erano le tre e mezza del pomeriggio e, anche se il nostro piano iniziale prevedeva di andare direttamente dalla scuola a casa di Austin, l'arrivo improvviso delle mestruazioni di Zoey ci aveva bloccati a casa mia.
Ci eravamo fermati qui e non da lei perchè io vivevo più vicino alla scuola e, pur non avendone mai visto uno, avevo dato per scontato che mia madre li tenesse in bagno da qualche parte. Ma a quel punto credevo proprio che le sarebbe toccato tornare a casa sua (Chip e Dale a quanto pareva se li era portati dietro per tutto il giorno, tenendoli prima nello zaino e poi, durante le lezioni, nel terrazzo sul tetto della scuola).
Ora che ci pensavo, anche se era da quando avevo undici anni che facevo sempre io la spesa, non era mai capitato che mia madre mettesse nella lista delle cose da comprare anche gli assorbenti.
Avevo sempre pensato che se li prendesse da sola per non mettermi in imbarazzo o che magari fosse andata in menopausa precocemente.
Ma sinceramente non gliel'avevo mai chiesto, nè intendevo chiamarla al telefono e farlo adesso solo perchè ne serviva uno a Zoey.

- Non puoi metterci della carta igienica? -

Mi guardò come se le avessi appena suggerito di mettersi il furetto nelle mutande. Ovvero come se avessi detto qualcosa di così privo di senso, da non meritare neanche una risposta.

- Farò in un lampo. - Mi assicurò, mentre metteva nuovamente a terra i due animali. - Li lascio qui, così faccio prima. Tu inizia ad incamminarti a casa di Austin, io ti raggiungerò direttamente lì. Magari inizia a vedere se trovi qualche scacchiera in giro. Farò presto. -

E detto ciò, come faceva praticamente tutte le volte, senza neanche darmi il tempo di ribattere, si voltò e andò via.

- E adesso? -

Sospirai, chinando lo sguardo sui due roditori, dall'aria ancora più confusa della mia.

Dopo qualche tentativo andato a vuoto in cui afferrai per errore Dale per la coda (guadagnandomi un bel graffio sul dorso della mano) e Chip mi sfuggì andando a lasciare i suoi bisognini sulle mie scarpe, riuscimmo ad arrivare a un compromesso: il criceto finì nella tasca con la lampo di un mio vecchio cappotto, che bucherellai con le forbici per fargli arrivare l'aria; mentre il furetto, dopo qualche tentativo di ribellione, si arrese a farsi mettere la piccola pettorina che avevo comprato solo pochi giorni prima per il mio procione, pensando di portarlo così dal veterinario a fare dei controlli, anche se alla fine non era servita a nulla, avendo scoperto che il veterinario qui in zona non accettava pricioni, mentre il procione non accettava la pettorina (la sua sola vista gli faceva sguainare gli artigli).

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