HEATH

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HEATH

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HEATH

Sbadiglio entrando in casa, poso le chiavi sul tavolino e mi disfo delle scarpe. Scott copia le mie azioni e si libera del chiodo lanciandolo sul divano. "Chi è il bastardo che la picchia?" domanda. So già a chi si riferisce. "Lo zio, il fratello del padre." "Incredibile. È il suo stesso sangue." Scuote il capo. "Te lo ha detto?" aggiunge poi. "No. Ha capito che io so non si tratti di incidenti o di lei che sbatte nelle porte ma fingiamo entrambi per il momento." "Non è ancora pronta, comprensibile." Scrolla le spalle prendendo posto sul divano. "Perché non vai a dormire? Io domani non ti sveglio." Lo avviso. "Cinque minuti e vado. Grazie, stronzo." "Non c'è di che, deficiente." Lo saluto ed entro in camera mia. Inevitabilmente i miei pensieri si fermano su una ragazza minuta, bionda dagli occhi azzurri. È stato strano vederla con dei vestiti della sua misura addosso e non la solita felpa larga. Vederla crogiolarsi nella sua libertà piuttosto banale per una qualunque altra persona è stato... bello. Voglio dire, chi troverebbe inebriante e liberatorio uscire la sera e bere qualcosa in un semplice bar? Nessuno. Le persone lo fanno solo per noia e passare un po' di tempo in maniera differente, del resto starsene seduti al bancone di un locale è diverso dallo starsene stravaccati su un divano. Abigail, invece, dentro quel bar ha respirato davvero, si è sentita più... normale e se questo l'ho notato io non oso immaginare la sua migliore amica. Fuori ha persino scherzato con me e mi ha causato un effetto strano perché non sono abituato a vederla così. So per certo che c'è tanto da scoprire su di lei da entrambi i lati della medaglia. È sicuramente una persona buona, dolce e diverte ma so anche che tutto ciò è stato soffocato dal dolore che ha marchiato il suo corpo. Non credo il bastardo la picchi ogni giorno ma penso che quando succeda ci vada giù pesante. Perché lo fa? È sua nipote. Forse gode e basta. Forse vuole torturarla. Non lo so ma sono pronto a scoprirlo. Perché se prima pensavo di dovermi fare gli affari miei adesso, dopo aver visto uno squarcio della vera Abigail, non ho alcuna intenzione di fermarmi.

*

Passo la mattinata a svolgere le solite faccende domestiche. Odio dover sistemare ma allo stesso tempo odio il disordine, perciò mi tocca farlo. Scott non passa molto tempo a casa e nemmeno io... prima di adesso quindi non c'è poi così tanto casino. Dopo aver caricato la lavatrice e aver aperto la finestra della camera di Scott mi reco in cucina pronto a scaldare qualcosa di già preparato. Il mio cellulare squilla, aggrotto le sopracciglia non riconoscendo il numero ma accetto comunque la chiamata. "Pronto?" sono già propenso ad attaccare. Mi basterà solo sentire 'promozioni' per attaccare. "Heath? Sono... sono Abigail." "Abigail." Sono sorpreso. Non ricordo di aver scambiato il numero con lei. "Sì. Scusa se ti disturbo... chiamavo per sapere se va bene che io passi per le tre?" "Certo, benissimo." Annuisco. "Okay, a più tardi." "Abigail." La fermo prima che possa attaccare. "Sì?" "Quando ci siamo scambiati i numeri?" domando. "Oh, no, noi... in realtà non è successo. Io l'ho chiesto a Lucas." Starà sicuramente arrossendo. Ne sono più che certo. "Lucas è in palestra." Le faccio notare. "Ho chiamato lì infatti." So anche di starla mettendo in imbarazzo ma non posso farci niente, è più forte di me. "Quindi hai chiamato in palestra, ti sei fatta dare il mio numero e poi mi hai chiamato." Sono estremamente divertito. "Beh, se... insomma, messa così sembra che io sia una stalker ma ti giuro che non lo sono. Non mi sono mai permessa- voglio dire" "Abigail – la fermo con una risata – ti stavo solo prendendo in giro." "Di nuovo." Aggiunge lei. "Di nuovo." Ripeto, il sorriso sul volto. Non posso farne a meno. È così... carina da non poter far altro che sorridere in sua presenza. "Troverò il modo di metterti in imbarazzo." "È una minaccia?" sbuffo una risata. "Più una promessa." Dice. Se solo non fosse così innocente... potrei scambiare le nostre battute per un flirt. "Dovrai impegnarti allora. Ultimamente vuoi fare tante cose." Sì, di sicuro un flirt. "Ce la farò." Suona davvero come una promessa e io sono pronto ad aspettare.

𝑊𝘩𝑎𝑡 𝐼𝑓 [𝐵𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛 𝐺𝑖𝑟𝑙𝑠 𝐷𝑢𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝑉𝑜𝑙.𝟣]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora