ABIGAIL & HEATH

10.3K 395 25
                                    

ABIGAIL & HEATH

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

ABIGAIL & HEATH

Non sapevo a cosa fosse dovuta la sensazione di malessere provata questa mattina; ho fatto la doccia e le faccende di casa con questa angoscia addosso senza riuscire a capire da dove potesse provenire, poi la porta di casa si aperta, il rumore di rotelle sul parquet e l'odore nauseante di sigaro. Arthur è tornato in anticipo di un giorno. Lo vedo guardarsi attorno come se si aspettasse di non trovarmi in casa così da poter ripetere il mio "scivolone sul parquet lucidato". Magari lasciandomi per terra stavolta. Esamina attento ogni particolare mentre io attendo che trovi qualcosa che non va e poi mi prepari alla mia punizione. "Abigail!" mi richiama. Scendo le scale con calma, non lo guardo negli occhi tanta è la paura. "Prendi tutti i completi sporchi e lavali, poi stirali e mettili in ordine nella mia cabina armadio. Prepara anche il pranzo, ho fame." Si sfila la cravatta e sparisce nella sua stanza. Avevo intenzione di mangiare qualcosa di decente oggi ma a quanto pare il pollo andrà a lui e io mangerò gli avanzi. Apparecchio la tavola e quando finisco recupero la valigia e la trascino in lavanderia. Aziono la lavatrice e preparo anche l'asciugatrice. Quando finisco, salgo in camera mia mettendo il solito timer per uscire il pollo dal forno e tirar fuori i vestiti dalla lavatrice. Studio fino a quando i due timer non scattano. Gli servo il pranzo e scatto in lavanderia per finire di sistemare i suoi completi. Cerco il maledetto ferro da stiro ovunque ma è impossibile da trovare, mi arrampico sul bancone ed apro il secondo sportello riuscendo finalmente a trovare quello che stavo cercando. Prendo lo scatolo contenente il ferro e lo poso al mio fianco, tiro fuori anche l'asse da stiro e comincio a sistemare il primo completo asciutto. Odio accendere il ferro prima, è una mia fissazione ma mi viene l'ansia a saperlo acceso e in grado di bruciarmi in qualsiasi momento. In più questo tipo è uno di quelli che ci mette meno di un minuto a scaldarsi, quindi. Attacco la spina e sto per cominciare quando sobbalzo alla vista di Arthur. 
"La porta sul retro era aperta." Sibila. "Ho... ho lasciato la spazzatura questa mattina. Devo aver dimenticato di chiuderla. M-mi dispiace." Stamattina quando Heath è andato via ne ho approfittato per mettere fuori la spazzatura così da non doverlo fare stasera ma avevo così tante cose da fare da averlo dimenticato. "Sarebbe potuto entrare chiunque, razza di stronza!" urla colpendo la porta della lavanderia. Indietreggio mentre lui si avvicina. L'asciugatrice suona segnando che ha appena finito. Mi muovo per andare ad aprirla ma lui è più veloce di me è in un attimo la sua mano si schianta sul mio volto. Sento il sangue sporcarmi il labbro ma del resto... è per questo che porta quei maledetti anelli. "Non servi a un cazzo. Sei solo uno spreco di spazio e tempo!" avvolge le sue mani attorno al mio collo e stavolta lo so, è la fine sul serio. Tossisco cercando di divincolarmi dalla sua presa ma è difficile, impossibile per una come me. Stringo le sue braccia affondando le unghie sulla sua carne ma nemmeno questo riesce ad allontanarlo. La sua presa si rafforza, sbatte la mia testa sul muro e poi riprende a stringere. Fino a qualche ora fa stavo sorridendo insieme a Heath e adesso sono in procinto di morire. Se fino a qualche settimana fa non desideravo altro adesso che ho davvero qualcosa per cui lottare mi costringo a resistere. Sposto gli occhi cercando qualcosa attorno a me, la vista si offusca ma riesco a scorgere il ferro da stiro. Allungo il braccio allo stremo delle mie forze e quando lo afferro non ci penso due volte a colpire l'uomo davanti a me. Il contatto del ferro caldo con la pelle scoperta del braccio lo fa arretrare e perdere la presa su di me. Gli lancio il ferro contro e corro, corro raggiungendo in fretta la porta di casa. La botta alla testa è stata talmente forte da farmi annebbiare la vista ma devo resistere. Posso farcela. "Puttana! Sei una puttana!" lo sento urlare. Questo mi da la scarica necessaria per aprire la porta di casa e correre il più lontano possibile da lui. La gola brucia, la testa pulsa e io spero solo di arrivare il prima possibile nell'unico posto in cui mi sento al sicuro. Sembra passata una vita quando scorgo il portone familiare, lo trovo aperto e questa volta non posso far altro che benedire chiunque sia stato. Sputo sangue mentre a fatica riesco a raggiungere la porta degli Eastwood. Adesso che sono qui davanti l'adrenalina mi abbandona, riesco solo a percepire il dolore lancinante alla testa e il bruciore che si propaga ovunque.

HEATH

Sono in ritardo. Stavolta è la volta buona che Lucas me le suona. Calzo in fretta le scarpe mentre entro in bagno alla ricerca del profumo. Suonano alla porta e Scott mi lancia uno sguardo infastidito superandomi. "Aspettavi qualcuno?" borbotta prima di sbadigliare. "No, Abigail doveva andare all'università o sistemare casa. Non ho ben capito." Spiego. Possibile che questo maledetto profumo non si trovi da nessuna parte? "Arrivo, arrivo! Per la miseria!" Se c'è una cosa che Scott odia è essere svegliato dagli altri. Figuriamoci se è il motivo è un estraneo che non ha di meglio da fare. "Porca puttana! – urla – Heath!" mollo la presa sulla boccetta e mi precipito in corridoio. Che gli prende? "Chiama un'ambulanza!" esclama nel panico. Tutto quello su cui riesco a focalizzarmi io è il corpo malmesso di Abigail tra le sue braccia. 

𝑊𝘩𝑎𝑡 𝐼𝑓 [𝐵𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛 𝐺𝑖𝑟𝑙𝑠 𝐷𝑢𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝑉𝑜𝑙.𝟣]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora