Epilogo – What If
E se ne valesse la pena, Abigail?
Coventry, UK,
un anno dopo...Il vento mi scompiglia i capelli, il sole tenta di averla vinta sulle nuvole che da questa mattina non ne vogliono sapere di sparire. Da questa finestra c'è sempre stata una bella vista e ricordo di averci passato ore a fissare il cielo in attesa di idee per i saggi che dovevo consegnare a scuola, di riuscire a trovare qualcosa da indossare prima di uscire con Spencer o di uscire con qualche amica. Mamma sapeva di potermi trovare qui quando ero giù di morale o arrabbiata e ogni volta che poteva sedeva al mio fianco in attesa che parlassi con lei. Ci sono tantissimi bei ricordi in questa stanza, in questa casa e sebbene sia stata finalmente acquistata e io non ci viva da anni, è comunque dura lasciarla andare per sempre perché so che dalla prossima settimana qui dentro verranno creati nuovi ricordi, verranno vissute nuove emozioni e dei Silver non ne rimarrà più niente. È la sesta volta che torno in questo posto da San Francisco: le prime due a causa del processo contro Arthur che, per fortuna e giustizia, ho vinto, la terza per la laurea, la quarta per tornare da Carol e Scott e la quinta per incontrare i nuovi proprietari di questa bellissima casa. Adesso sono qui per un altro evento abbastanza importante ma ho voluto approfittare di queste poche ore per salutare definitivamente la mia vecchia camera.
È passato parecchio da quando ho ricevuto i miei ultimi lividi, adesso il mio viso è pulito, di un colorito chiaro e quasi mi fa strano vederlo così. Ora non si becca più schiaffi perché c'è un tovagliolo fuori posto o la camicia non è stirata nel verso giusto, ora è sempre ricoperto di baci e saliva – Heath si diverte a fare la lumaca quando si annoia – e mi piace. Il mio corpo è più formoso, privo di ferite in via di guarigione, un altro cambiamento a cui non sono ancora del tutto abituata. A San Francisco, nella nostra casa, mi permetto di lasciare sul bancone la tazza vuota o di pranzare seduta al tavolo, faccio la lavatrice quando è necessario e non lavo i vetri se so che pioverà. C'è meno tensione sulle mie spalle, anche se a volte i fantasmi ritornano e allora mi sbrigo a stendere i panni, preparare il pranzo e tirare a lucido i pavimenti. Heath non mi dice mai nulla quando trova la tavola perfettamente preparata o la biancheria piegata e stirata posta nei cassetti piuttosto che nel cesto pieno. Non mi rimprovera quando, dopo la colazione, lavo più volte le tazze e le asciugo meticolosamente prima di riporle al proprio posto e poi comincio a spazzare il pavimento terrorizzata dalle briciole. Preferisce aspettare che io finisca e poi mi prende tra le braccia, aspetta che io cominci a piangere e mi bacia i capelli. Io continuo a ringraziarlo per qualsiasi cosa e lui continua a ripetermi che non devo visto che mi porta a letto ogni sera. A fine giornata, che si tratta di una brutta o di una bella, ci ritroviamo sul letto a ridere per qualsiasi cosa. Heath dice che adora la mia risata visto che non ne ho una fissa ma passo dagli scatti, alla silenziosa, a quella di pancia che non finisce più e a me non dispiace farlo perché non sono in imbarazzo. L'unica volta che è successo è stato a luglio, eravamo in piscina e io indossavo un bikini – avevo pensato e ripensato a quella scelta per giorni, poi Heath mi aveva convinto ad indossarlo e così avevo fatto – temevo che la gente potesse guardare le bruciature e prendermi in giro, ridere di me, così glielo avevo detto e poi avevo aggiunto che mi sarei andata cambiare – sì, avevo portato anche un costume intero per sicurezza – Heath mi aveva sbottonato i pantaloncini e tolto la maglietta, poi mi aveva baciato e sussurrato che per lui ero sempre bellissima e che a me non doveva importare dell'opinione degli altri. Dopo quella volta avevo indossato il bikini solo altre due volte, una cosa alla volta. Arrivati a San Francisco, dopo esserci sistemati nella nuova casa, ho cominciato a vedere una psicologa e adesso le cose vanno meglio. Mi aiuta ancora adesso a gestire le mie fissazioni con l'ordine per la casa e solo per questo le devo tutto quanto. È una donna fantastica, in grado di capirmi con un solo sguardo.
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𝑊𝘩𝑎𝑡 𝐼𝑓 [𝐵𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛 𝐺𝑖𝑟𝑙𝑠 𝐷𝑢𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝑉𝑜𝑙.𝟣]
Любовные романыAbigail Silver, ventidue anni, quasì ventitré, studentessa di legge. Heath Eastwood, ventisei anni, capo della Eastwood Gym. Abigail è una ragazza a cui la vita non sorride da ormai sei anni, piena di paure e di odio intriso sulla pelle tenta di sop...