HEATH

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HEATH

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HEATH

Fino a questo momento ero stato testimone solo dei racconti di Abigail e dei lividi vecchi di un paio di giorni. Ero stato testimone del suo sorriso spento e del suo sguardo perso. Adesso, sulla soglia di questo bagno, sono stato testimone di un tentato suicidio. Una giovane donna che ha tentato di togliersi la vita per fuggire via dal dolore. Perché sì, Abigail vuole morire. Per lei, camminare su questa terra, è una condanna. La teneva nascosta e repressa, tentando di mandare avanti la baracca per la sua migliore amica ma adesso, davanti al suo sguardo implorante è una chiara evidenza. Vuole smettere di soffrire perché lo ha fatto per troppo. Vuole smettere di coprirsi i lividi e vuole smettere di mentire continuamente a chiunque incontri. Singhiozza come una bambina, stretta alla sua migliore amica, le chiede 'perché' e le dice che l'odia. La odia perché l'ha lasciata vivere e le ha fatto scappare l'occasione di porre una fine a tutto quello che sente. Fino a qualche ora stavamo ridendo, le baciavo il sorriso e accarezzavo la sua pelle calda. Che cosa ne è rimasto di quella ragazza? Vedo solo il guscio vuoto di una donna che della vita adesso ne fa a meno, che è troppo per lei e che vuole solo rilasciare un sospiro di sollievo alla vista del suo corpo steso sul pavimento del suo bagno, della sua camera. La mia Abigail è stremata, è completamente annientata e io vorrei solo annullare il peso che porta sulle spalle, fallo mio ancora e ancora e vedere quello splendido sorriso che stamattina le accarezzava il volto.
"Abigail." Non riesco a reprimere l'impulso di averla vicina e così lasciarle un attimo per riprendersi. Ho bisogno di toccarla adesso, di sentire il suo respiro sulla pelle per accettarmi che sia davvero in vita. I suoi occhi mi trovano subito, vedo lo smarrimento e la confusione annebbiarle lo sguardo, poi arriva la veloce spiegazione di Carol e il suo corpo si rilassa. Colmo la distanza che ci separa cadendo sulle ginocchia proprio di fronte a lei. Sembra un ramoscello pronto a spezzarsi. Trema per il freddo e l'acqua che le cola ovunque. "V-vado a prendere dell'acqua." Biascica la mora prima di alzarsi e lasciarci soli. Io vedo solo Abigail avvolta nel suo dolore e poi tra le mie braccia che, per quel poco di tempo, hanno tentato di scacciarlo via. Era forse un'illusione il suo sorriso? Ho immaginato tutto? Ha finto per me? La sua bocca umida emette piccoli sbuffi sul mio collo mentre i miei vestiti cominciano ad assorbire l'acqua che ricopre il corpo della ragazza. Se solo potessi assorbire questi sei anni con così tanta facilità come succede con l'acqua. Se solo potessi. "Non puoi stare qui." Sussurra. "Non me ne importa niente. Non ho intenzione di lasciarti." Ribatto deciso. "Se lui-" "No." La fermo subito. La sua mano magra e pallida sfiora il mio braccio, il mio gomito fino alla spalla e poi l'attaccatura del collo. Chiudo gli occhi mentre poggio la mia fronte sulla sua testa e mi beo del suo tocco fragile, quasi inesistente. Cerco la sua mano, ancora ferma sul mio collo, e dopo averla trovata me la porto alle labbra. È fredda e umida, come il resto del suo corpo. Abigail rilascia un respiro tremolante e poi si scosta di poco per cercare di nuovo i miei occhi. "Non potremo più vederci. Mi toglierà tutto. E lo sai." Non lo permetterò. Non mi priverà della presenza di Abigail solo perché è un bastardo malato. "Ci vedremo. Non ti lascio. Te l'ho detto." "Non dipende più da te o da me. Devi lasciarmi in pace, cancellarmi dalla tua vita. Perché è quello che io farò con te, Heath." Le sue parole mi arrivano dritte sul viso come fossero schiaffi dati dal peggior nemico. E di fronte a tutto ciò, come posso io obiettare? Come posso oppormi al suo desiderio? Sappiamo entrambi che se dovesse succedere una cosa del genere ancora una volta per lei non ci sarebbe più via di scampo. Lei sa che se lui dovesse scoprire di me impazzirebbe del tutto e so che è la sua idea malsana di tenermi al sicuro, ma io ho già passato tutto quanto e so difendermi. Non ho più bisogno di nessuno che si frapponga tra me e lui, sono cresciuto e non c'è più niente capace di farmi mettere in ginocchio. A parte, Abigail. L'eccezione a tutte le mie dannatissime regole che mi ero stilato a diciotto anni dopo essermene andato di casa insieme a mio fratello. Niente legami. Niente più vicende come la tua. Basta bestie. Solo te e tuo fratello. La tua vita e la sua. "Non ho nient'altro che te oltre a Scott." Ammetto a voce alta. Fa strano ma è la verità e lei merita di sentirla. Il legame che si è creato fra di noi non si è sviluppato nel tempo, si è intersecato nel momento in cui i nostri occhi si sono incontrati perché in fondo lo sapevamo entrambi che saremo finiti uno nella tela dell'altro. Stringe gli occhi, le tremano le labbra mentre avvicina la sua fronte alla mia. "Ne sono consapevole e mi dispiace ma non cambierò idea. È meglio per entrambi." Mormora. "Lo so." Respiro sulla sua pelle. E con queste due ultime parole, ci lasciamo. 

𝑊𝘩𝑎𝑡 𝐼𝑓 [𝐵𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛 𝐺𝑖𝑟𝑙𝑠 𝐷𝑢𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝑉𝑜𝑙.𝟣]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora