HEATH
A primo impatto percepisco qualcosa di strano rispetto al mio solito risveglio quando, però, apro gli occhi e mi trovo un corpicino avvinghiato realizzo il tutto e non posso far altro che sorridere come un cretino. I ricordi di stanotte ritornano a galla facendomi capire che non si è trattato di un sogno o un filmino mentale che mi sono fatto da malato quale sono. È successo davvero. Abigail mi ha baciato e ha lasciato che toccassi una parte del suo corpo sottoposta ad una tortura. Si è fidata di me in maniera totale e gliene sono grato. Ho fatto di tutto pur di starle lontano e non metterle pressione e questo deve averlo capito perché altrimenti non riuscirei a spiegarmi il suo comportamento. La mia intenzione non è mai stata quella di portarla a letto, soprattutto dopo aver ascoltato tutto quello che mi ha raccontato. Volevo solo che si fidasse di me e che non mi vedesse come un nemico. Il bacio di stanotte è stato così intenso e pieno di sensazioni da lasciarmi senza fiato. Non mi ero mai sentito così prima, mai. Mi ha totalmente steso. E se Abigail è in grado di travolgermi così tanto con un solo misero bacio... mi chiedo cosa succederebbe se andassimo a letto insieme. Probabilmente non sarei più in grado di riprendermi, non lo so. So soltanto che sono stato annientato dal bacio di una biondina e dai suoi occhi azzurri.
Abigail si stiracchia sfiorando un punto particolarmente sensibile la mattina per tutti i ragazzi. Spero che non si sia accorta di niente perché non voglio in nessun modo spaventarla o metterla a disagio facendole capire qualcosa che in realtà non è. Voglio dire, è logico che io abbia pensato a lei... sotto quel punto di vista, ma conosco bene la sua situazione e non voglio si senta costretta a fare niente. Accarezzo distrattamente la sua schiena con una mano mentre l'altra giace beata sulla parte più bassa. Non c'è davvero nessun doppio fine nei miei movimenti, sono solo molto rilassato. "Buongiorno." Bofonchia sulla mia pelle causandomi qualche brivido. La sua faccia è ancora seppellita nell'incavo del mio collo e a me non dispiace di certo. "Buongiorno, pigrizia fatta persona." Mi diverte un mondo punzecchiarla soprattutto perché diventa rossissima in volto e non sa cosa dire e comincia a balbettare o infastidirsi. "Mmh." Rilascia un lungo lamento. Rido facendo vibrare il suo petto e pizzico il suo fianco liscio. "Che c'è, ho torto?" mordo piano la sua spalla facendola sospirare pesantemente. Da quel poco che ho potuto notare gli piacciono i morsi e beh, viva me perché sono anche i miei preferiti. "Zitto." La sento biascicare. "Zitto perché sai che ho ragione." Inclino il capo trovando finalmente i suoi occhietti belli. "Sei così impertinente." Mi accusa mentre con la mano tira piano i miei capelli. Il mio viso è per metà coperto dal suo braccio molestatore che prontamente mordo. "Impertinente a me? Dico solo la verità." Mi difendo. Abigail non riesce a trattenere una risata che proclama la mia vittoria su questo piccolo dibattito mattutino. "Ero solo stanca." Torna all'attacco. "Sicuro." Alzo gli occhi al cielo per poi stringerla di più a me. Il rumore in cucina ci fa capire che anche mio fratello è sveglio. "Colazione? Poi devo tornare a casa. Ho promesso a Carol che sarebbe venuta da me." "Perché fai promesse che non puoi mantenere?" sbuffo. "Non sapevo mica che sarei rimasta qui a dormire." Punzecchia il mio petto con il suo indice. "Hai ragione. Stavolta." Preciso prima di tirarci su entrambi. Abigail è sul punto di rispondermi ma viene interrotta da uno sbadiglio. Sorrido scuotendo il capo mentre sposto le gambe fuori dalle coperte e i piedi toccano il pavimento freddo. Mi avvicino alla porta e la apro, presto la bionda mi raggiunge e prima che possa raggiungere la cucina prende parola di nuovo. "Avevo ragione anche prima." Borbotta. "Volevi dormire sul divano solo per non farti a piedi il corridoio." La smaschero subito. "Cosa? Non è assolutamente così!" è indignata e questo mi diverte di più.
"Con quale forza riuscite a discutere alle dieci del mattino?" sbadiglia Scott. "Mi accusa di essere pigra, è difficile farlo ma devo difendermi da questo cavernicolo." Risponde Abigail. Adesso l'indignato sono io. "Cavernicolo." Bofonchio mettendomi seduto. La bionda mi guarda con un sorriso vittorioso e prende posto a capo tavola. Poco dopo Scott ci mette davanti due tazze di caffè e due piatti di pancakes. Afferro l'estremità della sedia e tiro facendo sobbalzare Abigail che sputacchia caffè. Ghigno divertito mentre lei mi fulmina con lo sguardo. Scott ci lancia uno sguardo ma non commenta, riesco a scorgere l'ombra di un sorriso. Il mio cellulare squilla facendomi sospirare. Nemmeno il tempo di svegliarmi. "Io non sono un cavernicolo." le dico prima di stamparle un bacio sulle labbra piene e rispondere al cellulare.
"Possibile che non riesca ad avere un po' di pace nemmeno la domenica?" sbuffo maledicendo Lucas prima di tutto. "Che lagna che sei." Ribatte.
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𝑊𝘩𝑎𝑡 𝐼𝑓 [𝐵𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛 𝐺𝑖𝑟𝑙𝑠 𝐷𝑢𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝑉𝑜𝑙.𝟣]
RomanceAbigail Silver, ventidue anni, quasì ventitré, studentessa di legge. Heath Eastwood, ventisei anni, capo della Eastwood Gym. Abigail è una ragazza a cui la vita non sorride da ormai sei anni, piena di paure e di odio intriso sulla pelle tenta di sop...