ABIGAIL

10.8K 401 9
                                    

ABIGAIL

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

ABIGAIL

Heath sta per aprire bocca quando suonano al citofono. Deve trattarsi del fattorino. Il ragazzo si alza e mi fa cenno di stare andando ad aprire. Io copio le sue azioni ed entro in cucina, tiro fuori tovaglioli e bicchieri e mi siedo. Non ho intenzione di aprire il loro frigo, è una cosa da maleducati. Sento Heath ringraziare e poi la porta di casa chiudersi. Il moro entra in cucina posando le due pizze sul tavolo, poi si guarda intorno. "Cerchi qualcosa?" chiedo. "Le cose da bere." Indica il frigo. "Oh, sì, ci avevo pensato ma ho pensato di non aprire il frigo. Non è molto educato." Arrossisco per l'ennesima volta. "Abigail, vieni qui ogni giorno, hai sbavato sul mio cuscino e ti fai problemi ad aprire uno stupido frigo?" ride scuotendo il capo mentre si avvicina proprio adesso. Io sgrano gli occhi diventando più rossa di un peperone e scivolo piano sulla sedia. Oh, mio Dio. Ho sbavato sul suo cuscino! La mia saliva si è depositata sul suo maledetto cuscino! Cielo, non posso crederci. Una figuraccia così grande e pessima non la facevo da troppo tempo e di sicuro non avevo intenzione di rinfrescare la cosa! "Sei più rossa del mio piumone. Che c'è?" Heath mi guarda divertito. "Io ho... ho... ho sbavato sul tuo... cuscino?" biascico sconvolta. Il ragazzo mi fissa per alcuni secondi e poi scoppia in una sonora risata. Sul serio, ride di gusto portandosi una mano sull'addome mentre io lo guardo come una stralunata sempre più in imbarazzo. "Non ridevo così da fin troppo tempo e ti stavo prendendo in giro. Non hai sbavato sul mio cuscino, tranquilla." Spiega tra una risatina e l'altra. Adesso lo fisso ancora più scandalizzata ma stavolta sono rossa di rabbia e sgomento. Che maledetto idiota! Me la fa sempre, accidenti! "Heath!" esclamo alzandomi di scatto dalla sedia. "Abigail!" ribatte ancora ridendo. Esco di corsa dalla cucina e filo in camera sua, recupero il cuscino e ritornando da lui mi blocco perché è già in mezzo al corridoio. "Che hai intenzione di farci con quello? Vuoi sbavare ancora?" si prende il gioco di me con un sorrisetto sul volto. "Soffocarti." Ribatto avvicinandomi minacciosamente. Beh, per quanto una formica possa risultare minacciosa di fronte a un falco come lui. Mi sono appena definita una formica. Bene, la situazione migliora di momento in momento. "Tremo." Ghigna. "Faresti meglio a scappare!" lo avverto accelerando il passo. Heath sta al gioco e indietreggia mentre io sguaino il mio cuscino come fosse la più potente delle armi. Santo cielo, Abigail, pensi che lo ferirai con un cuscino pieno di piume? Piume. Raggiungiamo il divano, Heath ci sbatte contro e io sorrido sapendo che non ha più vie di scampo. Sbatto il cuscino sul mio palmo avvicinandomi a lui e poi sferro il primo colpo. Lo prendo a cuscinate sul viso e sull'addome facendolo ridere sempre di più. Mi sembra ovvio, Abigail, continui a colpirlo con un ammasso di piume. Che vuoi che faccia, piangere? Io non ho assolutamente alcuna intenzione di ferirlo e fargli del male, stiamo... giocando e sono contenta che stia al gioco senza infastidirsi. Sa bene che potrebbe bloccarmi in qualsiasi istante ma apprezzo il fatto che mi lasci divertire. "Forse dovresti sbavarci un po' su prima di colpirmi." Heath mi provoca. Borbotto qualcosa di incomprensibile e continuo il mio attacco. Stavola, però, il ragazzo si sporge indietro e, tentando il salvataggio, afferra i miei polsi. Peccato che, come già detto, io sia una formica e come tale non abbia nessuna forza nei suoi confronti. Lo seguo nella caduta finendo schiacciata contro il cuscino che a sua volta, è incastrato fra il mio corpo e quello massiccio di Heath. "Ho vinto!" esulto realizzando quello che appena successo. Heath abbassa il cuscino, cercando il contatto visivo e quando lo trova sbuffa. "Ho vinto!" ripeto guardandolo. "La solita fortuna del principiante." Borbotta. "Come, prego?" mi metto a sedere togliendogli il cuscino di dosso e lanciandolo sulla poltrona poco distante da noi. Porto una mano sul petto fingendomi offesa e lo guardo. "La mia vittoria è stata più che meritata. Sono riuscita a metterti al tappetto." Sorrido fiera. Il ragazzo si poggia sui gomiti e mi osserva in silenzio. Solo adesso realizzo di trovarmi seduta sul suo bacino e la vicinanza estrema che c'è tra i nostri corpi. Divento rossa mentre continuo ad osservarlo in attesa di qualsiasi cosa. "Come ti ho già detto: solo fortuna." Mi punta un dito contro prima di mettersi a sedere e beh, ridurre sempre di più la distanza. Il silenzio e il contatto tra i nostri occhi vengono spezzati dal brontolio super rumoroso del mio stomaco. Mi porto le mani sul viso rilasciando un verso di sconforto e scuoto il capo. Heath ricomincia a ridere mentre lo sento muoversi sotto di me. Poggia i piedi sul pavimento e poi mi toglie le mani dal viso. "Scendi e ti nutrirai. Qualcuno è affamato." Poggia un dito sulla mia fronte applicando una leggera pressione. Scendo dalle sue gambe ancora brontolando e prendo posto al tavolo seguita da Heath. Il moro si sporge per aprire il frigo e recuperare due bottiglie di birra che poggia subito dopo al centro del tavolo. "Alla tua vittoria fortunata." Stappa le bottiglie e aspetta che prenda la mia per farle tintinnare. "Meritata, vorrai dire." Socchiudo gli occhi. "Meritatissima." Mi guarda prima di prendere un sorso dalla bottiglia. Penso che smetterà di fissarmi da un momento all'altro, invece continua a farlo. Deglutisco non in preda alla paura o all'ansia, bensì al fremito che mi ricopre le labbra e il basso ventre. Un fremito che pensavo fosse sepolto ma che Heath sembra aver risvegliato. "Heath?" lo richiamo bloccandolo dal prendere un morso dalla sua pizza. "Sì?" "Credo che si sia staccato un bottone nei jeans perché sento la pelle scorticarsi. Hai del cotone? Ce lo poggio sopra." Ero talmente presa da lui da non rendermi conto del bruciore che adesso si fa sentire. "Ti presto un paio di pantaloni di tuta, okay? I jeans sono i tessuti più sporchi e rischi di peggiorare la situazione." Spiega alzandosi. Lo seguo in corridoio e mi fermo davanti alla porta del bagno, aspetto che mi porti i pantaloni e dopo averlo ringraziato mi chiudo la porta alle spalle.

𝑊𝘩𝑎𝑡 𝐼𝑓 [𝐵𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛 𝐺𝑖𝑟𝑙𝑠 𝐷𝑢𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝑉𝑜𝑙.𝟣]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora